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"Ci voleva proprio un'uscita!" Esclamò saltellando Dinah, a volte sembrava davvero una bambina a cui avevano appena dato una busta di caramelle.

"Ce lo siamo meritate" si aggiunse Normani, sbattendo le mani.
Mi correggo, le bambine sono due.

Eravamo appena scese dalla macchina che ci aveva accompagnato in un pub della città. Dopo il concerto i nostri manager ci avevano concesso la serata libera e avevamo optato per uscire a bere qualcosa dal momento che erano secoli che non facevamo un'uscita.

Erano tutte elettrizzate, eccetto la cubana, che sembrava distratta e persa nei suoi pensieri da quando avevamo litigato quella mattina e, naturalmente, io che in quel momento avrei voluto essere da tutt'altraparte, magari nel letto caldo.

Una volta entrate storsi il naso, c'era una miriade di gente che si strusciava su se stessa e in più una puzza di alcool e sudore, inoltre la musica era ad un volume altissimo, tanto che faticavo a capire quello che mi dicevano le ragazze.

Subito Dinah e Normani andarono al bancone a ordinare tre drink ciascuna, per poi buttarsi in pista.
Ally, invece, sapendo che sarebbe dovuta essere lei quella a riportarci sane a salve in hotel, decise di non bere, lanciandosi direttamente in pista. La cubana invece sparì dalla mia vista, ma non me ne preoccupai.

Ero indecisa se bere o meno, ma forse avrei potuto smettere di pensare per un po', sarebbe potuto essere anche d'aiuto, così, consapevole che la mattina seguente sarei stata uno schifo, feci una cosa che non facevo da tempo.

Ordinai la bellezza di cinque cocktail, bevendoli tutti una volta, sentendomi subito la testa più leggera. Sorrisi come un'idiota. Non ero completamente ubriaca, ma riconoscevo di non essere più in grado di ragionare correttamente.

Mi buttai quindi in pista, ballando con movimenti scoordinati, ma almeno mi sentivo bene.

Mentre ballavo, muovendo il bacino a destra e sinistra, sentii una mano posarsi sulla schiena. Mi voltai piano, non solo perché con tutto quell'alcol in corpo non riuscivo a coordinare immediatamente i movimenti, ma anche perché volevo evitare di farmi girare la testa facendo un movimento brusco.

"E tu chi saresti?" Chiesi sorridendo come un'ebete, sbattendo più volete le palpebre per mettere a fuoco la figura davanti ai miei occhi.

"Cosa importa?" Urlò per sovrastare la musica, continuando a ballare prima con una mano sul mio fianco, poi si avvicinò, iniziando a strusciarsi su di me.

Sentii il mio respiro farsi più pesante, così azzardai e poggiai una mano sul suo fianco, per tenerla vicina.

Continuammo questo gioco per poco, poi lei si avvicinò al mio orecchio, sussurrandomi un "Seguimi", accompagnato da un occhiolino.

Non ero più in grado di decidere, seguii quindi i miei istinti e afferrai la mano della ragazza per farmi portare verso il bagno.

"Un posto davvero romantico" affermai ridendo, non capendo cosa stava davvero succedendo.

Appena varcata la soglia non mi diede in tempo di ispezionare dove fossimo, che subito sentii le sue labbra sulle mie.
Ricambiai il bacio all'istante, stringendole i fianchi con forza per farla sedere su un lavandino o uno scaffale, non avevo avuto il tempo di guardare cose fosse.

Portai le miei mani in esplorazione di tutto il suo corpo, mentre lei mi teneva stretta per i capelli, baciandomi con foga.

Iniziai a sbottonarle la camicetta, staccandomi dalla sua bocca per lasciare baci umidi dal collo verso il basso, mentre lentamente continuavo ad aprire i bottoni, per poi risalire a torturarle il collo.
Con le mani le tirai giù la zip dei pantaloni, introducendo poi una mano all'interno delle mutandine e penetrandola senza avviso.

Sentii il suo respiro farsi più pensate ad ogni mio movimento, beandomi dei gemiti.

Non avevo idea di chi fosse, non avevo idea di cosa stessi facendo, ma non mi importava. Ero riuscita nel mio intendo di liberare la mente, almeno per quella sera, da tutti i problemi e i pensieri.

-

Il giorno seguente mi svegliai intorno alle due del pomeriggio, con un mal di testa atroce, non ricordando nulla della notte precedente.

Mi alzai a fatica, ringraziando chiunque fosse stato a lasciarmi un bicchiere d'acqua con l'aspirina sul comodino.

La ingoiai immediatamente, buttandomi poi sotto la doccia.
Quando uscii indossai i primi vestiti che mi capitarono a tiro, afferrai il pacchetto di sigarette e uscii per raggiungere il giardinetto.

Mi accesi immediatamente una sigaretta, aspirando una boccata di fumo a pieni polmoni, sedendomi sul muretto dell'altra notte.

Dopo pochi minuti vidi venire nella mia direzione le ragazze, più incazzate che mai. Mi accedi subito un'altra sigaretta, in modo da calmare i nervi prima che parlassero.

"Che diavolo ti è saltato in mente?" Fu Ally la prima a parlare, sorprendendomi per il tono e il linguaggio che aveva usato.

"Cosa avrei fatto?" Chiesi, domandandomi cosa avessi combinato di così grave per essere stata in grado di far arrabbiare la più grande in questo modo. Era raro che reaggisse così.

"Cosa hai fatto?" Chiese ironica "Hai fatto questo!" Mi passò il suo cellulare, aperto su una pagina di un giornale online.
Il titolo recitava "Lauren Jauregui e le sue avventure nei bagni".

Scoppiai a ridere per il modo molto originale di intitolare l'articolo, ma mi beccai un'occhiata sinistra dalle altre.

"Ho davvero scopato in un bagno ieri?" Chiesi conferma, non avendo proprio il ricordo di quello che era successo.

"Così pare!" Esclamò la bionda "E non è finita qua" girò la pagina facendomi vedere un altro articolo intitolato "Camila e Lauren già in crisi?" E un altro "I tradimenti di Lauren Jauregui"

"Chi cazzo ha scritto queste cazzate? Ma soprattutto come hanno fatto a sapere cosa è successo ieri?" Mi rivolsi alle ragazze che mi guardavano interrogativamente anche loro.

"Noi speravamo che ci dessi tu una spiegazione" affermò Normani.

"Ora che lo verrà a sapere Simon è meglio che ti sotterri" dichiarò invece Dinah, sempre molto positiva.

"Ma quali tradimenti? Non stiamo insieme. E poi è successo solo ieri e non me lo neanche ricordo" ammisi, sbuffando. Avevo già abbastanza problemi miei, ci mancavano anche queste cazzate.

"Devi trovare un modo per smentirle, tanto non ci sono foto, sarà semplice" disse la bruna, dandomi una pacca sulla spalla come conforto, per poi avviarsi dentro l'hotel.

"Camila è incazzata, prima di fare qualcosa parlaci" affermò Dinah, avviandosi poi anche lei dietro Normani.

Una volta rimaste sole mi voltai verso la ragazza.
"Mi serve il tuo aiuto" dichiarai alla più grande, pregandola con lo sguardo.

"So già che sarà una pessima idea, ma va bene, ti aiuterò" confermò con un sospiro, aspettando che le dessi i dettagli.

Era un'idea stupida, ma necessaria. Non sarebbe stato facile, ma ci avrei provato.

Salve ragazze
Le cose d'ora in poi si faranno sempre più interessanti. Non vedo l'ora di farvi leggere il prossimo capitolo, ovvero l'inizio della svolta.
Mi scuso sempre per eventuali errori e vi aspetto al prossimo capitolo
Un bacio 🌹

Find u Again (Camren)Where stories live. Discover now