24 - "Sei bellissima"

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"Londra è ogni volta sempre più bella!"

"E ogni volta è sempre più fredda!"

"E a voi non va mai bene niente!"

Sentii le ragazze lamentarsi, mentre raggiungevamo la macchina che ci avrebbe portato in hotel.

Eravamo appena atterrate a Londra e ci saremmo state per tre giorni.
Camminavo in silenzio, sentendo il solo rumore delle rotelline del trolley contro il pavimento.

Di tanto in tanto lanciavo uno sguardo alla cubana, intenta a parlare al cellulare con suo madre o molto probabilmente con il suo ragazzo.

Era inevitabile sentire una fitta ogni volta che me li immaginavo insieme, non potevo farci niente, e forse era questo quello che mi faceva stare più male.

Una volta arrivati in hotel andammo a posare le valige nelle nostre stanze, prima di raggiungere la camera di Ally, che aveva deciso di passare un po' di tempo insieme, a guardare un film, dal momento che erano secoli che non lo facevamo.

Trascorreva tutto tranquillo, ma a metà film sentimmo il telefono di Camila suonare. Si scusò e si alzò andando nella stanza accanto per rispondere, ma quando tornò la vidi cambiata, aveva uno sguardo cupo, sul punto di piangere.

"Tutto bene?"le chiesi quasi automaticamente.

"Si, devo solo fare una cosa" rispose, uscendo velocemente dalla stanza.

Non mi passò inosservata la piccola lacrima che le era scesa sulla guancia, ne il suo tono basso, così, con una banale scusa, me ne andai anch'io, seguendola fino alla sua stanza.

"Camila" la chiamai mentre mi avvicinavo.

Neanche il tempo di fermarmi davanti a lei che si voltò, abbracciandomi di slancio, sentendo le sue lacrime bagnarmi la maglietta, e il suo respiro sempre più accelerato.

Presi dalle sue mani la chiave della stanza e aprii la porta, richiudendola una volta entrate.

"Che succede?" Chiesi tenendola ancora tra le braccia.

Non rispose, continuando a piangere sempre più forte.
"Camila mi stai facendo preoccupare, che succede?"

"S-Shawn" sussurrò, portando la testa nell'incavo del mio collo.

"Che ha fatto?" Chiesi moderando il tono, cercando di non far trapelare la mia rabbia appena sentivo il suo nome.

Ancora una volta non rispose, restando nella medesima posizione. Poi si staccò di scatto come se si fosse bruciata, iniziando a camminare avanti e indietro, passandosi una mano prima sul viso poi sui capelli.

"Abbiamo litigato, come fa una coppia no?" Affermò, ma sembrava che stesse convincendo più se stessa.
"Puoi semplicemente abbracciarmi e dormire qui stanotte?" Mi chiese d'un tratto voltandosi verso di me, con sguardo supplicante.

Rimasi sorpresa, balbettando cose incomprensibili sapendo che fosse una cattiva idea, ma alla fine annuii, non riuscendo a lasciarla da sola dopo averla vista piangere in quel modo.

Senza dire nulla mi afferrò la mano, camminando fino al letto, dopodiché si tolse la maglia e i pantaloni, rimanendo con una sola maglietta a maniche corte e in slip, infilandosi nel letto.

Deglutii facendo appello a tutte le mie forze per non fare qualche cazzata, poi la imitai, ma levai soltanto la felpa, fingendo di avere freddo.

Una volta sotto le coperte allargai le braccia per permetterle di avvicinarsi e poterla abbracciare, iniziando ad accarezzarle i capelli e lasciando di tanto in tanto un bacio sulla tempia. Mentre lei portò una mano ad abbracciare il mio addome.

Aspettai pazientemente che si addormentasse prima di farlo io, ammesso e concesso che ci riuscissi. Non era affatto facile dormire accanto alla persona con cui avevi condiviso tutto, mezza nuda, e per di più abbracciata a te.

La mattina seguente mi svegliai a causa di un dolore alla spalla. Aprii gli occhi vedendo la cubana per metà sopra di me. All'inizio sussultai, avendo dimenticato cosa fosse successo la sera prima, ma poi mi fermai ad osservarla, era possibile che un essere umano potesse essere così perfetto?

Avrei dovuto spostarmi per alleviare il dolore alla spalla, ma in questo modo sicuro l'avrei svegliata quindi rimasi nella stessa posizione, pensando a quando, anni fa, mi svegliavo quasi tutti i giorni con lei al mio fianco. Sorrisi ripensando a quei giorni, sarebbe stato bello tornare a riviverli, o forse sarebbe stato bello anche viverli ora, consapevoli di quello che sentivamo l'una per l'altra, peccato che per lei non era lo stesso.

La sentii muoversi, alzando di poco la testa, strizzando gli occhi per mettere a fuoco "Buongiorno" mi sorrise, giuro avrei fatto di tutto per di vedere quel sorriso ogni mattina.

"Buongiorno" ricambiai il sorriso, portando una mano ad accarezzarle di nuovo i capelli.

Restammo a guardarci per minuti, senza dire nulla. Occhi negli occhi.
Fino a quando portò una mano ad accarezzarmi la guancia.

"Sei bellissima" sussurrò, con un sorriso timido.

"Anche tu" affermai, portandole una ciocca di capelli, che le era caduta davanti gli occhi, dietro l'orecchio.

La sentii sospirare, sentendo il suo fiato scontrarsi con me mie labbra.
"Perché è così difficile?"

Corruciai la fronte, guardandola confusa "Cosa è difficile?"

"Scegliere cosa è giusto e cosa è sbagliato"

"Non esiste giusto e sbagliato, esiste il momento" dichiarai, mordendomi il labbro inferiore.

"Così non aiuti" affermò accennando una piccola risata.

Non capii se si riferisse alla mia affermazione o al fatto che mi fossi morsa le labbra, fatto sta che in un attimo ci trovammo più vicine di quando avremmo dovuto essere.

"Camila" sussurrai sapendo che avremmo fatto una stronzata a baciarci.

"Hai appena detto che esiste il momento" parlò anche lei a bassa voce, non distogliendo mai gli occhi dai miei.

"È vero, ma adesso è sbagliato farlo"

"Non lo saprà nessuno" cercò di convincermi, ma non sapeva che io sarei andata anche oltre ad un semplice bacio.

Il problema è che tra le due ero sempre stata io la più razionale, quella che passava per cattiva solo perché pensava alle conseguenze, mentre lei era quella ad agire senza pensare. Non che io non fossi avventata, ma capivo quando era meglio evitare certe cose, e ora era uno di quei momenti.

"Ma lo saprò io e non voglio illudermi" dichiarai, vedendola abbassare lo sguardo.

Sospirai e mi alzai in silenzio, approfittando del fatto che si era spostata.
Indossai la felpa e la salutai, per poi tornare nella mia stanza, prima di complicare le cose.

Salve girls, come state?
Volevo avvisarvi che probabilmente questa settimana non usciranno più capitoli perché non ho il tempo per scriverli, vi chiedo scusa e vi prometto che dalla prossima cercherò di pubblicarli più spesso.
Un bacio 🌹

Find u Again (Camren)Where stories live. Discover now