Chapter 7

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PLAY ON: Dinner~Suho ft. Jane Jang

Impiega un po' di tempo prima di trovare gli occhiali: erano finiti a qualche metro da lui in mezzo all'erbetta bassa sul bordo. Si rialza a fatica, le sue labbra, un po' secche e spaccate, bruciano ancor di più quando l'aria gelida pizzica esse e i suoi capelli, in perfetto ordine il momento prima, adesso si ritrovavano ad essere scompigliati e sporchi dei granelli di terra che stavano in superficie, insieme ai palmi delle sue mani e al suo sedere. Wooyoung pulisce alla meno peggio la sua divisa stropicciata di un blu scuro ormai imperfetto che copre la camicia bianca e la cravattina e scrive un breve e coinciso messaggio alla madre dicendole che sarebbe andato a casa di Yunho a studiare dato che avevano assegnato a loro una ricerca di scienze da completare insieme, perciò sarebbe rientrato sul tardo pomeriggio. Spera solo che sua madre non rompa tanto le scatole e non gli faccia mille domande dopo quel suo SMS: non conosceva ancora il suo amico Yunho e di conseguenza non sapeva da che tipo di compagno di scuola sarebbe andato il proprio figlio. Spera solamente che lo lasci fare e per sua grande fortuna l'attesa risposta arriva in ben poco tempo e i suoi occhi marroni leggono un semplice: "Okay. A dopo e non fare troppo tardi". Forse quella sarebbe stata l'unica sua fortuna del giorno perchè, poi, come avrebbe spiegato i lividi ai suoi? Non poteva nascondersi per sempre e di sicuro non era neanche così bravo a cammuffarli sotto il make up custodito dentro il cofanetto di sua madre.
A fatica, raccoglie il suo zaino e si incammina rimanendo un po' curvo per il dolore più o meno forte allo stomaco che aveva subito diversi colpi insieme al viso martoriato. In realtà non sa dove sta andando, sa solo che gli fa male ovunque e che ha bisogno di respirare un po' d'aria fresca tutto solo e di farsi un breve ma intenso esame di coscienza sul rapporto tossico che sentiva stesse per nascere tra lui e il violento Choi San. Gli alberi di fronte l'istituto, di cui aveva appena superato il cancello, lo guardano allontanarsi e adesso l'unica cosa che si ritrova davanti è la strada mezza vuota e un sassolino accanto la sua scarpa che comincia a calciare e a portarselo dietro per quasi tutto il tragitto. Quando inizia a vedere il sole calarsi sempre di più, il tempo passato era irriconoscibile: potevano essere ore o minuti, non ne era certo neanche lui; l'unica cosa di cui era certo erano i tuoni che le sue orecchie avevano appena avvistato, dunque comincia a piovere. All'inizio quella che lo travolge d'improvviso è una pioggerellina fina fina che gli bagna solo gli occhiali e le punte dei capelli scuri, poi si accorge subito che, quel giorno, quella forza superiore che aveva sempre vegliato su di lui si era alzata col piede sbagliato rendendogli la giornata ulteriormente nera; ed ecco che un acquazzone inizia a battere sulle strade e sui tetti delle case e dei grattacieli. Wooyoung inizia a velocizzare il passo fino a che questo si trasforma in una vera e propria corsa. L'unico posto che poi trova è un parco giochi: si arrampica con difficoltà sul castello in legno dello scivolo e si accuccia lì, riparato dalla pioggia e dagli sguardi delle persone che pian piano andavano a rifugiarsi nelle loro case per non bagnarsi. Nessun bambino sarebbe andato al parco mentre pioveva e sebbene lui fosse ormai troppo grande per star lì infilato, sarebbe rimasto tranquillo e senza nessun disturbo per la prossima mezz'ora, o forse anche di più. 
Quando l'acquazzone si traforma nuovamente in una lieve pioggia, rimane incantato da un punto qualsiasi del parco, mentre incrocia le gambe sedendosi dentro il piccolo castello nella quale entrava a mala pena. Il suo stato di breve trance viene, però, interrotto dalla vibrazione del cellulare che stava dentro la sua tasca. Era Mina e gli aveva inviato un messaggio: "Hey" scrive lei; la stessa mattina si erano scambiati i numeri e avevano avuto diversi minuti per parlare ed avere una piacevole conversazione: "Ho dimenticato di segnare i compiti di letteratura.." In realtà Mina stava mentendo, era solo una scusa per scrivere alla sua nuova cotta. Non pensava ci fosse nulla di male: "..puoi passarmeli?". L'occhialuto, affranto per com'era, si limita a cacciare il suo diario dallo zaino senza troppo entusiasmo e le manda brevemente ciò che le serve. Non riusciva a pensare ad altro che al dolore al viso, al busto, allo stomaco, ovunque.. e alle parole che erano uscite dalla bocca di San contro di lui e a ciò che quest'ultimo l'aveva costretto a dire. Era così frustrante.

𝐁𝐈𝐓𝐓𝐄𝐑𝐒𝐖𝐄𝐄𝐓 // 𝒘𝒐𝒐𝒔𝒂𝒏Where stories live. Discover now