Chapter 8

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PLAY ON: boyfromthemoon~BLOO

San segue con lo sguardo Wooyoung e mostra il suo tipico sorriso nascosto, dalla quale trapela furbizia e irriverenza. Wooyoung, dal canto suo, si siede al solito posto, che per quella settimana o più aveva occupato e, a quanto pareva, da oggi avrebbe avuto dietro Choi San. Sapeva benissimo che quella fosse una tattica per infastidirlo, perchè di certo aveva subito notato gli attriti che c'erano stati tra l'amico e lui nella prima mezz'ora di scuola. Inoltre, ringraziava mentalmente il fatto che lui e Choi San avessero solo matematica e forse un'altra materia in comune, ma nient'altro di più: almeno poteva stare tranquillo nelle ore in cui il biondo non gli stava attorno o non lo fissava con quell'aria di superiorità.
In ogni caso sarebbe rimasto lì fermo sul suo posto e si sarebbe limitato ad ascoltare la voce del professore, prendendo appunti sul suo quaderno in perfetto ordine, guardando di tanto in tanto la lavagna che gli stava proprio di fronte. Non avrebbe fatto nulla, non avrebbbe proferito parola, non si sarebbe voltato di un minimo e non gli avrebbe chiesto neanche il motivo per cui egli si fosse seduto al posto di Yunho, perchè lo sapeva già. Nulla. Avrebbe fatto semplicemente finta di non esistere.
Dunque, l'insegnante si era presentato nella sua solita giacca a quadretti bordeaux, i pantaloni abbinati e le scarpe nere lucide ai piedi e aveva sistemato la sua cartella in pelle e i suoi libri sulla cattedra.
Wooyoung sente ancora qualcuno chiacchierare a voce bassa, ma sa che quel chiacchiericcio si sarebbe zittito ben presto, non appena l'uomo avesse iniziato a spiegare una nuova unità del libro di testo.
"Vedo che hai una bella cera oggi, Jung Wooyoung" Sente la voce di San suonare immediatamente alle sue orecchie, ma fa finta di non averlo sentito e si limita ad aprire il quaderno e a prendere la matita.
"Sto parlando con te. Sei diventato sordo per caso?" Abbozza lui accigliandosi a causa della fastidiosa indifferenza dell'occhialuto che tiene in viso i lividi procurati dal sottoscritto stesso.
Nel frattempo Yunho butta, di tanto in tanto, l'occhio sui due e si chiede se tutta quella sua attenzione fosse inutile e se potesse fare qualcosa per l'amico entrato da poco in quel circolo vizioso.
Wooyoung, sentendo quell'altra frase da parte del ragazzo biondo, si volta di poco e rimanendo impassibile, ribatte alla prima frecciatina: "Grazie, anche tu non stai male Choi San"
Quest'ultimo rimane un po' senza battuta e si zittisce all'istante quando tutti chiudono le loro bocche e l'unico a sentirsi in classe è il professore. Più che altro nota la conversazione tra l'uomo e Wooyoung qualche istante dopo, perchè il vestiario del ragazzo non è proprio quello adatto: "Signorino Jung Wooyoung, perchè oggi non indossa la sua divisa scolastica e.. cos'ha fatto alla faccia?"
Il castano sente di colpo gli occhi di tutti addosso e si guarda attorno per qualche secondo, per poi puntare l'attenzione sull'insegnante che attende una chiara risposta: "Entrambe le mie divise sono in lavanderia. Mi scusi per l'inconveniente" Abbassa il viso questo.
"..e la sua faccia?"
"Sono.. caduto.. di recente" Sapeva che avrebbe ricevuto una domanda del genere: che fosse stato Yunho, Mina, qualsiasi altro compagno o lo stesso professore. Wooyoung rialza il viso pronunciando quelle parole e non sente volare neanche una mosca in quel momento, quasi come se tutti stessero trattenendo il respiro curiosi di sentire le parole che aveva da dire. Qualcuno lo guardava compassionevole, qualcuno era indifferente, qualcun altro spostava di continuo gli occhi da lui a Choi San, come se si aspettasse qualcosa.
L'uomo annuisce, ma sembra quasi che stenti a crederlo, dopodichè conclude la breve e coincisa conversazione che teneva tanto Wooyoung sulle spine con un: "Va bene, non preoccuparti" e cambia immediatamente discorso. Più che altro aveva notato subito l'aria pesante che si era creata in quell'aula e non voleva mettere in ulteriore imbarazzo la matricola. Magari l'avrebbe fermato a fine ora o forse nei seguenti giorni per saperne di più, ma non avrebbe indagato oltre. Dunque, dopo essersi seduto per sistemare le sue cose sul tavolo che gli stava davanti e che gli copriva le gambe, si rialza: "Ragazzi oggi ho delle schede da consegnarvi.." guarda il primo ragazzo che attira la sua attenzione, casualmente Jung Wooyoung e gli porge i fogli: "Che ne dice.. signorino Jung di distribuirle?"
L'occhialuto prende i fogli annuendo e inizia a distriburli lungo i brevi e stretti corridoi della classe che le file di banchi creavano. Intanto San non smette di staccargli gli occhi di dosso e segue ogni suo singolo movimento, tanto che nel medesimo momento in cui questo si avvicina titubante a lui per consegnargli la sua scheda, il sottoscritto aspetta che 'il suo giocattolo umano' passi avanti e svelto gli fa lo sgambetto senza che nessuno si accorga di ciò. Wooyoung stesso non ci fa caso e cade ingenuamente a terra, facendo svolazzare i fogli in aria e battendo il fianco sul pavimento. Il bullo soffoca una risata ammirandolo, mentre alcuni lo seguono divertiti dallo spettacolo ed altri se ne stanno zitti zitti, sapendo ci fosse qualcosa sotto.
Wooyoung stringe i denti. La caduta non è stata nulla di che, ma i lividi del giorno prima peggiorano il tutto provocandogli dolori lungo il busto e sullo stomaco. Guarda dal basso San mentre sta per rialzarsi. Il suo viso è stanco. Erano passate meno di 24 ore da quando quest'ultimo l'aveva riempito di botte, ma.. evidentemente non ne aveva avuto abbastanza, e lui.. beh, lui era già stanco e sperava che anche San lo fosse riguardante quella storia e che, dunque, fosse deciso a lasciarlo in pace una volta per tutte.
"Scusate" Si passa una mano sullo stomaco che gli dole e nota Yunho all'impiedi mentre, preoccupato, stava per aiutarlo ad alzarsi, ma lo precede facendolo da solo. Raccoglie le schede finite per terra e, ignorando completamente San che continuava a sperare uno sguardo da parte della vittima per sentirsi ulteriormente vittorioso, continua a distribuire le ultime di queste. L'insegnante gli chiede se è tutto okay e se si fosse fatto male, ma lui lo rassicura e va a risedersi al suo posto, mentre vede le labbra di Choi San, nascoste un po' dalle sue stesse mani, mimare qualcosa di molto simile alla parola "Sfigato".
Massaggiandosi i punti dolenti, riprende per la seconda volta la sua matita dopo che il professore apre bocca, ma viene per l'ennesima volta interrotto perchè il biondo gli toglie silenziosamente la matita dalle mani in modo molto rapido. Wooyoung si volta verso l'interessato irrigidito: "Per favore.. ridammi la matita" Sussurra a bassa voce per non dare all'occhio.
San lo ignora e scrive con la matita di Wooyoung su di un bigliettino stropicciato, che gli consegna pochi secondi dopo: "In ora buca ci vediamo nel nostro posto" Glielo passa.
Wooyoung lo legge. Sapeva benissimo cosa intendesse per "nostro posto" e pensava si stesse riferendo al luogo nella quale aveva ricevuto pugni, calci e parolacce addosso: il campo da corsa. Lo accartoccia. Cosa voleva fare ancora? Non si era nemmeno ripreso e già voleva dargliene altre? Wooyoung, però, cercava sempre di vedere il meglio nelle persone e pensava che magari aveva qualcosa da dirgli o che, per lo meno, potesse un minimo cambiare. Dunque andrà al campo e cercherà di non avere paura.

𝐁𝐈𝐓𝐓𝐄𝐑𝐒𝐖𝐄𝐄𝐓 // 𝒘𝒐𝒐𝒔𝒂𝒏Where stories live. Discover now