Capitolo 1

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–Un'altra!–
Urlai ancora una volta a Kageyama che mi guardava stremato, come se volesse fermassi proprio adesso.

Stavo cercando di schiacciare tutte le alzate che il moro mi faceva ma era inutile, non prendevo la palla.

Ormai eravamo rimasti solo noi due in palestra.

–Questa è l'ultima.– disse e alzò la palla proprio sopra la mia testa e saltai.

Saltai più in alto ma non la colpì.

Quando misi i piedi a terra guardai la palla accanto a me che rimbalzava.

"No. Non posso averla mancata ancora" pensai sconvolto.

–Hinata...– provò a parlare Kageyama.
–No...non lo accetto! Io...–

Non finì la frase che delle lacrime mi bagnarono il viso ma non mi preoccupai nemmeno di asciugarle.

Mentre continuai a guardare la palla non mi accorsi nemmeno delle due braccia forti che mi circondarono in un forte  abbraccio.

Fu allora che mi sfogai tra le braccia della persona per cui avevo una cotta.

Mi lasciai cullare dal mio pianto, dalle sue carezze, dalla sensazione di protezione e dal dolore che avevo dentro.

Mi sentivo come se mi avessero strappato le ali.

"Riuscirò a volare ancora?"

Questo fu il mio unico pensiero prima che mi addormentai senza accorgermene.

Kageyama pov'

Si addormentò di colpo, forse per la stanchezza, e per poco non caddì a terra insieme a lui.

Lo presi in braccio a modi sposa e andai verso una panchina per poi farlo stendere.

Oggi avevamo un'amichevole contro la Nekoma ma avevamo perso.

Hinata non sembrava lo stesso, non riusciva a schiacciare le mie alzate o fare altro.

Sembra che da quando siamo stati sconfitti dalla Seijo il piccoletto è cambiato.

Quella partita ha segnato tutti, ma lui più di chiunque altro.

Sospirai e mi guardai intorno.
La palestra era in disordine così decisi di iniziare a mettere a posto.

Solo quando misi a posto l'ultimo pallone Hinata si svegliò.

–È meglio tornare a casa– dissi e lo vidi annuire così andammo insieme a prendere le nostre cose.

–Kageyama...–
–Si?–
–Domani...non aspettatemi.–

Detto questo prese le sue cose e senza nemmeno cambiarsi o salutarmi s'è né andò lasciandomi da solo.

Non lo seguì.

Dopo aver chiuso la palestra andai a casa pensando a quelle parole.
Avevo una brutta sensazione.

Baka!Where stories live. Discover now