Capitolo 5

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Sono un codardo. Un emerito idiota.

Dopo che Kageyama mi ha detto quelle parole sono corso via ancora ma per fortuna non mi ha seguito.

Non sapevo dove stavo correndo, le mie gambe si muovevano da sole.
Appena mi fermai per riprendere fiato mi accorsi di dove le mie gambe mi avevano portato.

Ero davanti alla palestra della scuola.

Sapevo che dovevo andare via ma il mio istinto vinse su tutto.
Così entrai dentro la palestra e meno male che non c'era nessuno.

Era tutto in ordine tranne per un solo pallone che era a terra in bella mostra.

–No. Non posso...ma allora perché il volerla toccare è più forte della mia volontà?– mi chiesi.

Presi il pallone in mano.
E, dannazione, quella sensazione non è sparita per niente.

Il mio cervello mi urlava di fermarmi lì ma non lo ascoltai minimamente.

Alzai la palla.
Presi la rincorsa.
E schiacciai.

La palla superò la rete.
C'è l'avevo fatta davvero.

–Hi...Hinata!–

Mi bloccai di colpo e il mio cuore si fermò per un attimo.

“Come posso guardarli in faccia adesso?”  mi chiesi cercando di controllarmi.

Devo andarmene adesso!

–Hinata-kun sei tornato!–
–Puoi voltarti ora, idiota?–

A quelle parole presi un respiro profondo e mi voltai verso i miei compagni con la testa bassa.
Rimasi immobile mentre le lacrime iniziarono a scendere.

Stavo per andare a raccogliere il pallone quando, all'improvviso, mi ritrovai bloccato in un abbraccio.

Un abbraccio che non meritavo ma di cui avevo tremendamente bisogno.

Tutto quello che feci in quel momento fu rimanere immobile al centro di quell'abbraccio che mi fece sentire a casa.





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⏰ Last updated: Feb 11, 2020 ⏰

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