XXIII.

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Tom Odell - Another Love

"Che carina che sei..." disse una voce alle mie spalle "...Lauviah." marcò sul mio nome; mi girai e lo vidi in tutta la sua bellezza, lo vidi nella bellezza del peccato, nella bellezza del traditore, lo vidi nella bellezza di Lucifero e allo stesso tempo nella bellezza di Gabriele.

"Non chiamarmi così, che ci fai qui?" non lo guardai nemmeno negli occhi, sentii il profumo del suo dopobarba alla menta, notai la camicia semi aperta, come sempre. Ero in biblioteca a sistemare qualche libro, qualche azione benevola la dovevo pur fare.

"Ti va di uscire con me?" di scatto voltai il viso verso di lui, spalancai gli occhi e schiusi la bocca; le mie guance si colorarono di rosso provocandogli un ghigno divertito. Mi aveva presa alla sprovvista, non me lo sarei mai aspettata.

"E' uno scherzo? Mi stai prendendo in giro?" strinsi la mia coda e continuai a mettere a posto i libri.

"Non puoi dirmi di no." mi prese il mento e girò il mio viso verso il suo; successe tutto molto velocemente, d'improvviso le sue labbra erano sulle mie, i libri mi scivolarono via dalle mani. Ci stavamo baciando, ed io non stavo facendo nulla per allontanarlo, perché non volevo. Dopo poco il bacio divenne più intenso, le nostre lingue si intrecciarono e d'un tratto le farfalle nello stomaco si fecero sentire, molto. Mise una mano attorno al mio collo e strinse, gemetti; gli morsi un labbro con foga misto a piacere, gemette anche lui. Dopo qualche minuto ci staccammo l'uno dall'altra, ci guardammo negli occhi.

"I tuoi occhi..." dicemmo nello stesso istante, lui aveva gli occhi rossi come il fuoco e sembrava avesse alcune crepe sul viso infiammate; mentre io avevo gli occhi completamente dorati e la pelle bianca come il paradiso.

"Cos'era questo?" lo guardai tornando al mio stato normale.

"Non lo so, penso sia perché non siamo umani." ridacchiai.

"Non intendevo questo Lucifer..." lasciai la frase in sospeso, aveva capito benissimo.

"Sai benissimo cos'era." mi pizzicò il naso scomparendo.

Iniziai a ridere da sola, mi guardai intorno e vidi tutta la biblioteca in subbuglio, era successo tutto ciò solo con un bacio. 

~

Ero a scuola, dopo quel bacio dei segni dorati iniziarono a comparire sul mio collo, così decisi di coprirli con un maglione a collo alto, fortuna che faceva ancora freddo. Intravidi la sua sagoma correre svelto nel corridoio, aveva sottobraccio una cartelletta con molti test e molte correzioni in rosso; strinsi la mia coda e mi soffermai ad osservarlo, iniziai a sorridere involontariamente. Improvvisamente si fermò, sorrise e alzò una mano in segno di saluto, io feci lo stesso mantenendo il sorriso; si avvicinò di poco, ma abbastanza da poter sentire la sua voce.

"Come stai?" mi chiese sorridendo, mi soffermai sul suo labbro inferiore, era un misto di colori fra il rosso ed il viola, proprio dove l'avevo morso il giorno prima.

"Tutto bene, tu?" sorrisi nascondendo il viso nel collo del mio maglione.

"Tutto okay, che lezione hai ora?"

"Psicologia, che hai fatto al labbro?" chiesi fuoriuscendo dall'argomento, lui deglutì.

"Non ne ho idea, è così da ieri pomeriggio." 

Mi soffermai a pensare, era mai possibile che l'unione di una Cherubina ed il Diavolo avesse manifestato delle conseguenze gravi nell'uno e nell'altra? D'improvviso sentii un formicolio lungo tutto il corpo, partiva dalle mani, posizionai il mio sguardo su di esse e stavano diventando dorate e lucenti come non lo erano mai state.

the dark side of the glance - lucifer.Where stories live. Discover now