XV

335 18 5
                                    

"Tu sapevi chi fosse?", guardai negli occhi Lucifer sospirando.

"Certo che no, me ne sono accorto solo ieri sera, sennò te lo avrei detto Lau", feci spallucce iniziando a digitare velocemente sulla tastiera del pc nel mio ufficio.

"Maze lo sapeva", sentii un colpo al cuore a dire quelle parole; le dita iniziarono a tremare e serrai le labbra.

"Cosa? E non ti ha detto nulla?", scossi il capo in segno di negazione. "Ci dev'essere per forza una spiegazione, non ti farebbe mai del male".

"Ma l'ha fatto", risposi duramente.

"Dici queste cose solo perché sei ferita, Maze ha fatto tanto per te", mi alzai in piedi e lo guardai imperterrita.

"Sei fottutamente serio, Lucifer?", incrociai le braccia al petto e assottigliai lo sguardo, si alzò in piedi e si mise di fronte a me.

"Sì Lau, cazzo. Non devi fare di tutta l'erba un fascio", mi guardò torvo.

"Hanno scommesso sui miei sentimenti! Ma ci arrivi?", lo allontanai da me; mi sentivo ferita il doppio.

"Mazikeen non ha fatto neanche una briciola di quello che ti ho fatto io, c'è sempre stata per te, non penso proprio che meriti questo trattamento", cercò di farmi ragionare mantenendo la calma.

"Già, solo una scema come me ha potuto perdonare uno stronzo del genere", ribaltai la situazione.

"Non è questo quello che intendevo io, lo sai benissimo che me ne assumo tutte le colpe".

"Esci dal mio ufficio, non mi va più di parlarne".

"Lau, non fare la bambina ora, parliamone".

"Ho detto di no, e se per te è un comportamento da bambina questo... allora penso proprio che la farò fin quando ne avrò voglia", la porta si spalancò e la figura di Mazikeen si fece spazio nel nostro campo visivo.

"È tutto okay?", chiese cauta.

"Sì, Lucifer se ne stava andando".

"Sai che questo discorso non finisce qui", sospirò puntandomi un dito contro. "Per favore, pensaci tu a farla ragionare, perché mi sembra di parlare con un muro", disse a Mazikeen prima di uscire dalla stanza sbattendo la porta.

"Che succede?", la guardai cercando di mantenere la calma.

"Me lo chiedo anch'io, Maze".

"Non ti capisco", mi rivolse un'espressione confusa.

"Allora... alla fine l'hai vinta o persa la scommessa?".

"Di cosa diamine stai parlando Lau?", mi rivolse un'espressione sconcertata.

"Della scommessa che hai fatto con Adam, oppure Steven, chiamalo come diavolo vuoi. Adesso ti ricordi qualcosa?", all'udire di quelle parole sbarrò gli occhi e mise le mani in avanti.

"Lau, non prendertela, volevo solo divertirmi un po'...", la interruppi.

"Ah wow, vi siete divertiti a giocare con le mie emozioni?".

"Adesso stai realmente esagerando, se ho fatto quella stupida scommessa è perché sapevo che non saresti mai finita nelle braccia di quel babbeo!".

"Ma avrei potuto innamorarmi di lui!", urlai a pieni polmoni iniziando a lacrimare.

"Andiamo, sai benissimo che non è alla tua altezza, mai lo sarà", cercò di riparare al danno causato.

"Qui non si sta parlando di essere all'altezza o meno, si tratta che mi hai mentito", sospirai.

the dark side of the glance - lucifer.حيث تعيش القصص. اكتشف الآن