18. E ora?

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Chan chiuse la porta del suo studio e si sedette alla scrivania, divaricò le gambe e poggiò i gomiti sul tavolo.
"Mi sono perso qualcosa?"
"Mmm no, stavamo solo scherzando e ci siamo lasciati trasportare"

Mi sento come quando al liceo finivo in presidenza.
Pensò Ollie.

"Allora evitate di scherzare così tanto. Vi è andata bene che c'ero io, se al mio posto ci fosse stato il direttore  dello zoo o gli ispettori non so cosa sarebbe successo... Non voglio che vi lincenzino.

La ragazza abbozzò un sorriso, intenerita dalle preoccupazioni da mamma chioccia di Chan.
"Perché ridi?"
Le chiese il biondo stranito dalla sua reazione.
"Sei passato dall'essere un preside severo, all'essere una mamma apprensiva"
Chan subito s'imbarazzò e  con le mani si coprì il viso.
"AAAAH che vergognaa! Lo vedi cosa mi fai fare Ollie?"
Esclamò per poi sorridere, visibilmente sollevato.

"Quando sorridi ti escono delle fossette super carine, lo sapevi?"
Domandò lei studiando la sua espressione.
"Sì, me l'hanno detto"
Continuò a sorridere avvicinando il suo viso a quello di lei.
La ragazza, istintivamente, appoggiò un dito proprio in quell'incavo, ai lati della sua bocca.

"Waaa, come avevo detto, carin-"
Chan, senza preavviso, le afferrò la mano e in modo molto pericoloso, azzerò la distanza tra i loro visi.

Entrambi trattennero il respiro.
Entrambi avevano il cuore che batteva a più non posso.

"Oh, fanculo"
Bisbigliò il biondo e finalmente fece congiungere la sua bocca con quella di Ollie.

La ragazza, di fronte a quel gesto inaspettato, tentennò e si chiese se fosse giusto ricambiare il bacio.
Aveva accettato di uscire con Felix, ma sentiva qualcosa allo stomaco quando c'era Minho nei paraggi e allo stesso tempo adorava la compagnia di Chan.

La sua testa era in palla, a differenza del suo corpo.
Prima che riuscisse a prendere una decisione, le sue labbra si stavano già muovendo su quelle del ragazzo.

"Fanculo"

Ollie fece da eco alla frase pronunciata poco prima dal biondo, per poi sedersi sulla scrivania e lasciarsi completamente andare alle mani di Chan, che già si trovavano sui suoi fianchi per trascinarla dalla sua parte del tavolo.

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