Al termine del concerto, riprendono le giacche ed escono. Allora Leo presa la parola, la invita a bere una cioccolata calda e lei accetta.
Fuori da ogni previsione, parlano per tutta la sera. Parlano del concerto, di musica in generale, parlano di cibo, di fiori, di libri, di luoghi da visitare. Ormai sotto il portone parlano del proprio futuro, dei proprio sogni, e soprattutto del proprio passato, di quel rapporto conflittuale o inesistente con i propri genitori. Leo sente di potersi fidare, le racconta della madre, delle sue battaglie per farla disintossicare, del modo in cui tutto era finito, di quel bambino che passava ore alla finestra, spiando in lacrime sua madre e pregando in silenzio che tornasse presto a casa e che tornasse sola.
Le racconta tutto e scoppia in lacrime.
Sofie non se l'aspetta, lo abbraccia e lo tiene stretto a sé. Qualche settimana prima temeva anche solo lo sguardo di quel ragazzo così forte e quella sera teneva lo stesso ragazzo tra le sue braccia, ne poteva vedere tutte le fragilità. Lo stringe forte finché non sente il suo respiro stabilizzarsi, allora asciuga le lacrime con le dita e gli dà un bacio sugli occhi come per intrappolare tutti i brutti pensieri. Si ricorda di quando il padre lo faceva con lei da bambina e si rende conto che sono passati mesi e mesi dall'ultima volta in cui gli ha sentiti e le mancano improvvisamente. Sofie sorride a Leo, riabbracciano e rimangono così per un po', poi decidono che è il caso di andare a dormire, Lui l'accompagna fino alla sua porta, una volta lì l'abbraccio ancora. I loro visi sono vicinissimi, ma non ci sarà nessun bacio; appoggiano le fronti l'uno contro quella dell'altra e rimangono così con gli occhi chiusi per un po', poi l'ultimo sorriso e si danno la buonanotte.
