Capítulo 3

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The measure of things ~ Oscar Isaac

Alba era ancora scioccata, non avrebbe mai immaginato di poter incontrare il suo grande amore non corrisposto Pedro Pascal proprio mentre era in vacanza in Spagna. Pure le sue amiche erano super emozionante per quello che era successo, Samira aveva perfino azzardato una previsione, cioè che forse si sarebbero rincontrati il giorno seguente in aeroporto.
Ma Alba le aveva riso addosso e, per non illudersi, uscì a fumare una sigaretta con Anita.
Nel frattempo Pedro era appoggiato nella ringhiera del terrazzo fumando una sigaretta, non riuscendo a togliersi l'immagine di quegli occhi chiari dalla sua testa.

Le sette amiche si stavano preparando per una serata di divertimento sfrenato, avevano deciso di fare una serata a base di karaoke e poi, in tarda serata, andare a ballare in discoteca fino allo sfinimento.

Alba infilò un abito bianco lungo con uno spacco in entrambe le gambe e ci abbinò delle zeppe bianche in corda. Voleva valorizzare la sua abbronzatura che stranamente era più accentuata del solito.

"E tu dove pensi di andare vestita così?" domandò Nina estremamente incantata dal suo aspetto idilliaco.

Alba arrossì leggermente "zitta, che tu sei dieci volte meglio di me."

Tutte e sette si erano vestite benissimo, era l'ultima sera e volevano trovare un bel muchachito con cui ballare e divertirsi. Ma chi vogliamo prendere in giro, Alba voleva solo rivedere Pedro. Ovvio, non aveva intenzione di interagire con lui perché, come abbiamo già notato, non riusciva a spiaccicare una parola in spagnolo ma solo in inglese. L'avrebbe solo voluto vedere da lontano, magari vestito più elegantemente.

"A che pensi innamorata?" le chiese Lucrezia affiancandola nel terrazzo.

"Cosa ti fa pensare che sono innamorata?" ridacchiò Alba guardandola.

"È da mezz'ora che sei qui fuori e non ti sei ancora accesa una sigaretta. A chi pensi?"

Colpita e affondata. Alba abbassò lo sguardo "pensavo solo all'incontro inaspettato di questa mattina. Tutto qui."

Si sollevò un coro di awww che fece svegliare l'intero residence. Alba si nascose il viso rosso tra le mani "smettetela dai!" esclamò ridendo.

Le altre la raggiunsero abbracciandola come se non ci fosse un domani.

"Beh, puoi dire di aver interagito con uno dei tuoi attori preferiti." suggerì Viki guardandola.

"Lo so, lo so." ci fu un momento di silenzio, ma poi Alba disse "okay basta smancerie... Adesso abbiamo una nottata di divertimento. Poi domani si torna all'inferno." sbuffò rientrando dal terrazzo.

Le ragazze conclusero di prepararsi e uscirono per andare in questo pub karaoke.

Pedro invece era nella sua camera, con solo un accappatoio addosso mentre leggeva il suo nuovo copione sdraiato nel letto. Ma tutto ciò a cui pensava era quella ragazza misteriosa, quella Alba dagli occhi di un colore indistinto, verdi? Blu? Grigi? Erano la cosa più bella che avesse mai visto.

"Al diavolo..." Pedro si alzò non riuscendo a concentrarsi, così si infilò dei jeans neri, una camicetta bianca e uscì di casa, cercando di svuotare la sua mente dai mille pensieri.

Appena le ragazze arrivarono nel pub si accorsero che non c'era molta gente, così presero un tavolo spazioso e fecero il primo round di alcool.

" Ordino io?" chiese Alba alzandosi dalla sedia.

"Sei tu quella con la memoria di ferro, se dovessi ordinare io mi dovrei scrivere giù tutti i drink nelle note del telefono." rise Nina seguita dalle altre.

Alba prese le ordinazioni e arrivò al bancone. Si sporse per vedere se c'era qualcuno, ma non c'era segno di anima viva.

"Ya voy!" disse una ragazza comparendo dietro al bancone.

"Hola! Querría dos margaritas, un mojito y dos whiskys por favor." Chiede gentilmente Alba appoggiandosi al bancone.

Lei e Lucrezia non avevano voglia di nulla, e comunque se avessero bevuto avrebbero ordinato solo analcolici.

"Aquí tiene." sorrise la barista porgendole il vassoio con i drink.

"Gracias."

Alba tornò al tavolo distribuendo i vari drink, per poi sedersi accanto a Nina.

"Ci canti qualcosa stasera?" chiese Viki bevendo un po' di whisky.

Alba rise dolcemente "noi tutte cantiamo, era questo il patto."

Le altre sei scoppiarono a ridere come se avesse appena detto una cosa esilerante.
Alba era confusa, non capiva cosa c'era da ridere.

"Ma dai... Davvero ti aspettavi che cantassimo tutte?" chiese Anita ridacchiando.

"Volevamo che tu cantassi qualcosa, con la chitarra ovviamente." spiegò Samira.

Alba si sentí stupida, quando mai avrebbero voluto cantare quelle sei sciagurate?

"Eh va bene... Adesso chiedo se posso cantare ok?" domandò Alba alzandosi e tornando dalla barista.

Sfortunatamente la risposta fu positiva, cioè poteva sia cantare che suonare la chitarra. Non se la sentiva, ma tanto nessuno la conosceva lì e quindi di che cosa aveva paura?
La barista tornò fuori con una Yamaha, non male come qualità. Alba salì nel palco timidamente, già sentiva tutti gli occhi puntati addosso. Salutò il pubblico, dicendo che avrebbe cantato una canzone in spagnolo e che si scusava se il suo spagnolo non era ottimo ma non era di lì.
Prese il plettro tra le mani, intonando la melodia di El conticinio di Guitarricadelafuente, e si lasciò trasportare dalla melodia. Era da molto che non cantava davanti ad un pubblico, ma la cosa che la sorprese di più fu l'immensa calma che provava mentre stava cantando. Non le era mai successo. Solo alla fine, quando terminó la canzone e dovette alzarsi in piedi, qualcosa la fece ritornare con i piedi a terra e arrossì come un pomodoro.
La folla applaudiva, le sue amiche era euforiche e lei non poté che esserne contenta.

"Queremos más!" molta gente voleva che cantasse qualcos'altro, ma lei non se la sentiva.

"Forza Alba! Cantaci The mesure of things!" urlò Viki.

Si fece coraggio e si sedette di nuovo. Iniziò a strimpellare le corde della chitarra, pizzicandole con eleganza.

Non sapeva che in quel momento, proprio in quel pub, Pedro era entrato per bere un whisky, perché non riusciva a concentrarsi sul suo copione a causa di Alba. Quando entró nel pub, nemmeno se n'era accorto che lei era nel palco. Ordinò un whisky dry, come piaceva a lui, e solo quando sentì una voce angelica si voltò. E mai avrebbe pensato di trovarla lì, mentre suonava una canzone romantica e profonda. E si, per un secondo sperò che mentre stava cantando quella melodia lei stesse pensando a lui.

mi corazòn es tuyo - Pedro Pascal Where stories live. Discover now