42.

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A testa bassa, Harry si avviò verso il suo ufficio per leccarsi le ferite in privato.

Si sentiva uno sciocco dilettante che aveva osato cimentarsi in un campo che non conosceva affatto.

Aprì stancamente la porta dell'ufficio e rimase di stucco quando vide un uomo davanti alla finestra.

Non aveva bisogno di accendere la luce per capire chi fosse, avrebbe riconosciuto quella sagoma ovunque.

Louis era tornato, prima della fine del mese.

Harry preferì non chiedersi il perché, chiuse la porta, vi si appoggiò di schiena, poi, quasi riluttante, premette l'interruttore.

Louis si voltò a guardarlo, gli occhi blu pieni di domande e Harry capì subito che era al corrente della disastrosa intervista e provò una fitta di disperazione e amarezza: era stato quel fiasco a portarlo lì, non il desiderio di stare con lui.

" Hai saputo dell'incidente di Samantha Redman?" gli domandò, sforzandosi di combattere lo sconforto.

Lui annuì.

" Solo qualche contusione, fortunatamente, ma sarà fuori uso per almeno una settimana" replicò, alludendo sottilmente alla necessità di un rimpiazzo.

" Meno male che non è grave."

Harry indicò con un gesto fiacco il televisore spento.

"Hai visto il programma?"

Louis si strinse nelle spalle.

"Quasi tutto."

"Allora?"

" A quanto pare non ce l'hai fatta" dichiarò lui con franchezza, ma senza cattiveria.

Harry sospirò.

"Non avrei mai dovuto provarci."

"Ti avevo dato carta bianca" obiettò lui pacato.

Harry fece una smorfia che esprimeva tutto il suo pentimento per averlo deluso.

"Non c'era nessun altro che potesse sostituirla, ma avrei dovuto comportarmi in un altro modo. Se tu fossi stato qui..."

"Ti avrei detto fai pure."

" Per non minare l'autorità che mi hai conferito?"

" Più che altro per la mia ossessione per te."

"Ossessione?"

"Non saprei come definirla altrimenti." Scrutò la sua espressione interrogativa. "Ti voglio, Harry. Ti ho sempre voluto fin da principio e ormai sono disposto a pagare qualunque prezzo, anche perdere la Q2RV."

Una parte di Harry stava per saltare di gioia a quella dichiarazione, ma la parte più razionale gli diceva che Louis intendeva anche qualcos'altro.

Evidentemente le prospettive della Q2RV non erano affatto buone, nonostante tutti i suoi sforzi e, a parte questo, dopo il fiasco di quella sera ormai aveva perso ogni credibilità e aveva anche deluso tutti quanti.

Gli occhi gli si riempirono di lacrime.

" Temo di...Insomma non sono all'altezza di svolgere questo lavoro, Louis. E ora ...dopo stasera..." alzò le mani in un gesto di sconforto. "Perché credo sempre di potercela fare?" Le lacrime traboccarono, rigandogli le guance.

"Non piangere!" Louis gli andò subito vicino. " Non vale la pena di piangerci sopra" ribadì con veemenza. " Anch'io volevo credere che ce l'avresti fatta, Harry e sono sicuro che tutti qui lo credevano."

Harry alzò gli occhi lucidi mentre Louis lo prendeva tra le braccia.

" Ma ho fallito."

Louis lo racchiuse in un abbraccio caldo e forte.

" So che cosa significa essere biasimato per qualcosa che hai fatto con tutto il cuore e che credevi di fare per il bene di coloro che ami. La tua sconfitta di stasera non è nulla, Harry. Io sono stato accusato della morte di alcune persone e questa è una ferita che nemmeno il tempo può cancellare. So che vorresti tornare indietro e cambiare tutto, ma quello che è fatto è fatto e si è trattato solo di uno spettacolo, Harry."

La sua solidarietà, compassione e tenerezza lenirono il dolore di Harry come un dolce balsamo.

Non era venuto per criticarlo o licenziarlo, era lì solo per confortarlo nel momento in cui aveva più bisogno di lui.

Nascose il viso nell'incavo della sua spalla, assaporando il piacere della sua vicinanza, desiderando tutto l'amore che lui poteva dargli.

" Louis" sussurrò.

" Va tutto bene" mormoro lui con voce roca. " Voglio solo tenerti così e consolarti."

Ma Harry percepiva la tensione dei suoi muscoli, il desiderio represso a fatica e forse l'unico modo per conquistare la sua fiducia era concedersi, pensò come per giustificare la sua voglia improvvisa di abbandonare ogni resistenza e di donargli tutto quello che lui gli chiedeva senza riserve.

" Louis, voglio fare l'amore con te " sussurrò con dolcezza " ora e qui."

Haven BayWhere stories live. Discover now