Capitolo 15:L'equilibrio.

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Arriviamo a casa poco dopo, e ci sedemmo sul divano.
- Allora Eddie...-
- sì?-
- il mio capo Voleva darmi l'aumento dello stipendio...-
- Bene mi fa piacere-
- a me no perché c'è un problema-
-ovvero?-
- lui non è omofobo, è solo innamorato di me-
-come?-
- se mi aumenta lo stipendio Io dovrò stare con lui, dovrei lasciarti e dovrei lasciare la casa, Ma sai che io amo solo te e chi non potrei mai farlo perché non voglio-
- perché non me l'hai mai detto?-
- perché pensavo che ci saresti rimasto male-
-ok-
- quindi Eddie meglio se questa cosa non verrà fatta-
-ok-
- domani mattina andrò in ufficio e gli dirò che mi fa schifo la sua proposta-
-fai bene.-
Eddie si alzò di scatto, arrabbiatissimo.
Aveva una faccia che non avevo mai visto, come se volesse uccidere qualcuno.
-Eddie cos'hai?-
-niente-
-Eddie...-
-tranquillo sto bene-
-Eddie, quando fai così non ti sopporto-
-si, scusa-
E Salí le scale.
Io lo seguì.
Era in camera da letto.
La porta era socchiusa, e si stava svestendo.
Si tolse anche le mutande.
Io rimasi inerme fuori la porta, con la bava che mi svendeva dalla bocca.
lui aprì la porta,vide che ero li e mi bacio.
-ti amo-
-anche io-
Ci baciammo con foga, lo buttai sul letto poco distante da noi, e mi misi sopra di lui.
Eddie iniziò a spogliarmi, fino a che non rimasi nudo.
Lo facemmo, come una volta, come due adolescenti.
La mattina dopo dovetti andare in ufficio, Ma soprattutto dovetti parlare col mio capo.
Lui mi fece entrare nel suo ufficio, e Io rimasi in piedi vicino alla porta.
Lui mi invitò a sedermi, ma Io rimasi in piedi dicendo che non mi sarei più seduto su quella sedia.
Gli dissi come stavano le cose, che lui non sarebbe mai stato il mio ragazzo, ma soprattutto dirti che non provavo nulla per lui.
Semplicemente, pronunciò una frase:- Va bene allora Rimarrai contento del tuo stipendio-
- me la cavo così-
E chiusi la porta alle mie spalle.
Senti semplicemente il colpo secco di un pugno sulla scrivania.
Il mio capo era evidentemente arrabbiato ed ogni volta che passava vicino alla mia scrivania mi dava un occhiataccia.
Credevo che si fosse dimenticato di quello che era successo, dopo esattamente due mesi dall'accaduto, dopo essersi messo con un uomo, Ma dopo tutto quello che nella sua vita era cambiato, continuava a lanciarmi la solita occhiataccia passando davanti la mia scrivania.
Passarono circa due anni prima che lui se ne dimenticasse completamente.
Poi scopri che in realtà non se n'era dimenticato ma semplicemente si era sposato.
Tutte le persone che conoscevano si erano sposate: tranne io è il mio ragazzo.
Mi dispiaceva non averglielo chiesto prima.
Quel pomeriggio gli Comprai un anello.
Eddie era fissato con quell'anello, e anche se costava un occhio della testa glielo comprai.
Quella sera Eddie Torno più tardi, così preparai la tavola a lume di candela, e gli cucinai il suo piatto preferito.
Cercai di impegnarmi, solo per vederlo felice.
Lui tornò più o meno verso le 20.
-Richie...-
E gli comparve un sorriso sul suo viso.
- cosa Eds?-
-perché tutto questo-
-dai siediti, e mangiamo-
Si sedette di fronte a me e iniziammo a cenare.
Dopo aver finito di mangiare, feci finta che qualcosa mi fosse caduto dalla tasca.
Così mi misi in ginocchio davanti a lui, sospirai e aprí la scatoletta, Poi dissi:- Eddie Vuoi sposarmi?-
Lui aveva le lacrime agli occhi e mi rispose di si.
Io mi alzai felicissimo e lo baciai.
Lo facemmo anche quella sera.
Dopo esattamente sei mesi ci sposammo, al matrimonio vennero anche i miei genitori e la madre di Eddie.
Fu Il giorno più bello della nostra vita.
Ora avevamo una casa, un lavoro, ed eravamo anche sposati.
Nulla avrebbe potuto rovinare questo bellissimo equilibrio, che rimase così per il resto della nostra esistenza.
{THE END.}

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