Capitolo 10

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Il castano rimase immobile continuando a guardare la governante, che aveva assunto a differenza sua un espressione sorpresa.
Sapeva chi fosse, ma non si sarebbe girato, perché una parte di lui sperava che tutto quello fosse solo un incubo e che lui stesse dormendo nel suo amatissimo letto.

Ma questo pensiero cadde rovinosamente, quando quella voce continuò a farsi sentire.

<<Chi abbiamo qui?>> disse Jungkook avvicinandosi a Taehyung, per poi afferrargli la spalla e farlo girare verso di lui <<Oh, il cameriere impacciato, ma guarda come è piccolo il mondo.>> sogghignò e lo guardò dritto negli occhi, cosa che non fece Taehyung, poiché rivolse lo sguardo a terra verso le mattonelle bianche della cucina.

<<Posso sapere qual'è il problema?>> ripetè il moro togliendo la mano dalla sua spalla.

Il castano si ammutolì completamente, non si aspettava una situazione del genere e non sapeva come comportarsi. Così si girò verso la signora, chiedendole aiuto con uno sguardo supplicante. Haneul immediatamente si schiarì la voce e si avvicinò sistemando le pieghe della sua gonna lunga.

<<Salve Signor Jeon, stavo giusto parlando con Taehyung della lista e delle regole da rispettare.>>

Jungkook alzò il sopracciglio spostando l'attenzione verso la donna, per poi riportarla al castano, che si era liberato di tutta quell'aria che aveva trattenuto per quella spiacevole sorpresa, assumendo di conseguenza una posa più rilassata.

<<Oh, così ti stavi  lamentando delle tue mansioni? Non dovresti farne una tragedia, visto che lavori già come cameriere in un bar da quattro soldi. Perciò, non ti dovrebbe risultare difficile farlo anche qui.>> rispose il bruno con tono velenoso, che fece rabbrividire il povero ragazzo dalla paura, ma allo stesso tempo anche dalla rabbia, che lo portò a rispondere senza pensarci.

<<N-non è per questo. Pensavo c-che mi sarei dovuto p-prendere cura solo del cane.>>balbettò alzando leggermente lo sguardo verso di lui.

<<Beh, mi dispiace deludere le tue aspettative, cameriere.>> disse marcando l'ultima parola,per poi andare via dicendo <<Sbrigati a memorizzare le regole e raggiungimi nel giardino, devo presentarti la palla di pulci.>>

Non appena sparì dietro la porta della cucina, Taehyung sospirò pesantemente per poi girarsi verso la governante, che lo guardava con sguardo apprensivo.

<<Caro, resterei per aiutarti, solo che nel weekend sono sempre impegnata, poiché devo fare compagnia a mio marito che sta poco bene...se ti hanno dato il compito di cameriere è sicuramente perché il Signor Jeon è stato costretto dalla Padrona a rimanere. Neanche lui è contento, ve lo posso assicurare e adesso deve prendersela con un povero ragazzo.>> disse tutto di un fiato avvicinandosi a Taehyung per poi abbracciarlo amorevolmente.

<<Grazie,Haneul. Non preoccuparti, me la caverò. E poi la paga è abbastanza proficua...non posso non accettare questo lavoro.>> sospirò il ragazzo ricambiando l'abbraccio, allontanandosi dopo un po' di secondi per sorridere alla signora.

<<Va bene, ti lascio fare allora. Questo è il mio numero in caso tu voglia un aiuto o dei consigli. Alla prossima, caro.>> disse la donna mettendo sul bancone un bigliettino, ed uscire dalla cucina sventolando la mano.

Dopo aver sentito la porta d'ingresso sbattere, si rimboccò le maniche dirigendosi verso il giardino dove lo avrebbe aspettato la persona che in questo momento gli scatenava sia emozioni positive sia negative.

Lo avrebbe dovuto considerare come un datore di lavoro? Oppure come una sorta di "tutor", che gli avrebbe spiegato cosa fare.
Oh, ma chi voleva prendere in giro, Jungkook non lo avrebbe di certo aiutato, come minimo gli avrebbe reso il lavoro ancora più difficile e stancate di quanto lo fossa già in realtà.

I'm a dogsitter //VKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora