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Le prime volte che Sam ritornava conciato male, mi fidavo di ciò che mi diceva.
Non ci credevo, ma mi fidavo.
Pensavo fosse in una gang criminale e nonostante la mia mente fosse spaventata da questa possibilità, non ho mai lasciato Sam.
Spesso Sam riceve delle telefonate, da un contatto chiamato "Dean", che lo fa scomparire per ore o addirittura giorni.
Ho accettato questa situazione per due mesi ma adesso ho bisogno di risposte.
Sam è partito tre ore fa, meta, scopo e compagnia a me sconosciute.
Mentre sto finendo di copiare alcuni dei miei appunti, la porta si apre facendo entrare Sam.
Posa il borsone che porta ogni volta con sé e si reca in bagno, come solito fare dopo una delle sue uscite.
Lo seguo in silenzio, nonostante Sam sia un ragazzo calmo e protettivo so quanto ami la sua tranquillità.
Quando lo vedo disinfettarsi una delle tante ferite che ha sul volto, non riesco a stare in silenzio.
"Di nuovo?"
Sam mi guarda, senza rispondere per poi riprendere con il suo lavoro.
"Che cosa ti è successo?" Chiedo ma continuo a non ricevere risposta
"Sono la tua fidanzata, ho diritto di sapere cosa fai"
Adesso sono stanca di vederlo tornare a casa dopo che sparisce per Dio sa a fare cosa, con moltissime ferite, talvolta anche gravi.
"Ti ho già detto che è il mio lavoro" finalmente risponde, ma la sua risposta non mi soddisfa
"Non mi basta più"
"Dovrà bastarti se vuoi stare con me"
Non so cosa gli sia successo, ma questo non è il Sam di cui mi sono innamorata.
"Sei incredibile, te ne vai perore o addirittura giorni, ritorni a casa pieno di ferite ed ematomi, mi dai il contentino dicendo che è il tuo lavoro e a me dovrebbe starmi bene?"
La mia rabbia è notevole dal mio tono di voce e non intendo essere presa un'altra volta in giro, voglio sapere la verità.
"Sì"
Lo guardo per qualche secondo, aspettando che aggiunga altro ma non lo fa.
"Sam Winchester sei uno stronzo e domani mattina ti voglio fuori casa mia"
