Arrivati tutti alla stazione ferroviaria di Berlino, si sedettero facendo attenzione su alcune panchine. Pensarono alla loro vita a Basilea come il paradiso. Nessuno sarebbe stato costretto a"sopravvivere" o nascondersi. Tutti loro avevano sogni che all'apparenza potevano sembrare irrealizzabili.
Maria voleva diventare infermiera.
Hanna una tessitrice sposata e con figli.
Karl non desiderava altro che la ragazza dalle onde dorate e gli occhi con il colore del cielo.
Kristen e Thomas aspiravano alla pace per il futuro del loro bambino.
Lisbeth sognava di diventare scrittrice e giornalista, come poche.
Fabian era ancora piccolo perciò che stava accadendo, ma come gli altri aveva i propri sogni e ideali che teneva ben alti. Un insegnate con una carriera da far invidia al mondo.
Questo è essere "umani". Tuttavia l'attesa non fu molta.Lo sbuffare del treno che man mano si avvicinava faceva tremare le mani e le gambe a tutti.
<<Axel, ti ringrazio...>>Lo salutò abbracciandolo con affetto sincero e spontaneo.
<<Spero che tu possa vivere la tua vita come meglio desideri.>> Le sorrise stringendole la mano senza farle male.
<<Non sai da quanto tempo sogniamo questo momento. Mesi.>> Spiegò felice.
<<Corri dal tuo Karl, ti aspetta.>> Disse dolcemente. Incredibile quanto si fossero affezionati l'una all'altro in così poco tempo. Sembravano conoscersi da una vita.
Un uomo con un fucile equipaggiato fermò di colpo Hanna intenta a salire per prima sul treno.
<<DOCUMENTI.>>Gridò.
Le mani tremavano da farli cadere sull'asfalto.
Tornò a raccoglierli e li porse all'uomo.
<<QUALCUNO CONOSCE QUESTA
RAGAZZA?>> Sbottò interrompendo il silenzio.
Una donna che teneva in braccio un neonato scese dal treno con un sorriso sfrontato.
<<Hanna Wagner.>>borbottò la signora.
A quel punto Axel afferrò Maria per un braccio e la allontanò dal resto del gruppo di amici.
<<Ebrea.>> continuò lasciandola impietrita.
Hanna ricevette uno schiaffo in viso. Al dolore si abbandonò in ginocchio con un urlo.
Il resto del gruppo era terrorizzato.
<<Consiglierei di controllare tutti gli altri!>> Si sentì una voce maschile dall'interno.
<<Lo conosce, ne sono certa...>> Sussurrò Maria al ragazzo, osservando la scena da lontano.
<<Chi?>> Domandò non prestandole attenzione.
<<Hanna, conosce il soldato. Non c'è altra spiegazione. I documenti sembrano autentici.Non si possono riconoscere a vista d'occhio.>>
<<CIRCONDATELI!>>
All'ordine dell'uomo una schiera di soldati si unì a lui. Afferrarono tutti i documenti quasi con indifferenza. Sembrava quasi li stessero semplicemente controllando. Kristen difese il grembo con le braccia. Thomas le faceva da scudo. Fabian si strinse a Lisbeth con forza.
Karl con lo sguardo basso rimase immobile.
<<Scusatemi, non accettiamo ebrei.>> Sorrise con uno sguardo inquietante lanciando i passaporti sui binari.
Hanna fu afferrata per il braccio e spinta fuori dalla stazione nonostante il divincolarsi.
Un pugno fece sanguinare il volto apatico di Karl.
<<FORZA!>> Lo strattonò con l'aggiunta di calci.
<<Ma è orribile!>>Strillò Maria aggrappandosi ad Axel. Gli tirava pugni sul petto e lo spintonava. Non era in sé. Il ragazzo lasciò che si sfogasse. Era l'unica cosa che potesse fare per loro.
Uno di loro tirò Kristen e Thomas fino a separarli.
<<NON TOCCHERETE MIA MOGLIE!>> Gridò gettandosi sul soldato aggredendolo.
Un colpo di fucile partì senza esitazioni. Un corpo si accasciò al suolo lasciando che il suo sangue macchiasse la zona.
<<THOMAS!>> Strillò Kristen.
<<MUOVITI!>> Ordinò.
Il suo pianto per il padre di suo figlio non si fermò neanche quando anche lei fu portata dagli altri.
<<NO! NO!>>Strillava Lisbeth mentre cercavano di strapparle via il bambino che teneva la presa come se più resistesse più ci fosse la possibilità che li lasciassero insieme.
<<NO! NON PORTATELO VIA DA ME!>>
Le sue sembravano le grida di una madre disperata per il proprio figlio. Ciò che gli altri non sapevano era che il suo sogno fosse adottarlo.
<<MAMMA!>> Si disperò lanciandosi verso di lei ribellandosi agli uomini.
<<FABIAN! NON TI PORTERANNO VIA DA ME! È UNA PROMESSA!>>
<<MAMMA, TI PREGO!>>Strillò come se dipendesse da lei il loro distacco.
<<Non posso più stare a guardare, devo andare da loro!>> Si ribellò ad Axel che non mollava la presa per evitare una sua fuga.
<<Non ti lascerò andare a morire!>> Le sussurrò non mollando l'avambraccio della giovane.
Un altro sparo seguito dalle urla fece tremare Maria che abbracciò il ragazzo di botto.
<<Non guardare...>>Le consigliò portandole il volto al petto.
Poco distante dal corpo di Thomas ne giaceva uno piccolo e indifeso. Aveva ancora gli occhi aperti e il petto respirava debole.
<<Mamma...>>Un'ultima lacrima si versò prima che il colpo finale mise fine alle sue sofferenze.
<<FABIAN! MALEDETTI BASTARDI!>> Urlava maledendoli e precipitandosi su uno di essi.
<<SPARAMI!>> Chiese disperata la donna.
<<Oh mio Dio... vuole farsi ammazzare...>> commentò sconvolto Axel.
Maria continuava a piangere non staccandosi dal petto del ragazzo. Non riusciva a guardare.
Lisbeth decise di farsi togliere la vita prima che succedesse in un posto sperduto in Polonia.
Quasi senza vita la ragazza afferrò la mano del bambino.
<<Fino alla fine...>>Sussurrò chiudendo gli occhi più tranquilla che mai. Era sicura che sarebbero giunti in posto migliore di quella Terra ormai con niente di "umano".
La strada fu sgombra ed il treno partì. Senza di loro, senza i sogni che avevano giurato di realizzare. Senza più nessuna pace a cui ambire.
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All They Lived (Biagio Del Prete)
Historical FictionMaria è una quindicenne tedesca nell'epoca nazista. La sua vita procede normalmente fino ad un caldo giorno di luglio. Suo fratello nasconde un pericoloso segreto: Ebrei. (E se si innamorasse di uno di loro?)