Capitolo 7

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L'indomani - 8.00am
Perrie

"Mmmhh.."
Mi giro nel letto per trovare una posizione più comoda ma il senso di nausea ha la meglio su di me, costringendomi a dovermi alzare.
Aspetta.
Aprendo gli occhi confermo il sospetto di non trovarmi nel mio letto e tanto meno nella mia stanza.
"Che diamine.."
Mi alzo e presto mi accorgo di essere nuda ma non trovo nulla di ciò che portavo la sera prima.
'La sera prima'.. Che cazzo è successo?
Ti prego ditemi che non sono andata a letto col primo che mi è capitato.
Che idiota che sono, che razza di idiota.. accidenti a Rick che organi.. oddio e se sono andata a letto con Richard?! No dai, un momento.. Rick non può avere una camera da letto tanto ordinata, non è affatto da lui..
Prendo il lenzuolo e la coperta cercando di avvolgermele intorno, coprendo il più possibile.
Esco dalla stanza e devo assolutamente trovare il ragazzo che mi ha portata qui a casa sua ma non ho neanche il distintivo da mostrare.. chi crederà a una ragazza mezza nuda che dice di essere una detective?
Con tutta probabilità lo prenderà come uno stupido gioco erotico..
Attraverso il corridoio e mi ritrovo in un salotto dove la luce entra copiosa dalle finestre a vetri grandi.
La vista della città da qui è pazzesca.
Almeno devo dire non mi sarà capitato uno sprovveduto.
"Ben sveglia"
Salto dallo spavento e quasi mi cade tutto di dosso.
Maledetta..
Un momento. Maledetta?
È una lei. Ci dev'essere un errore..
Mi sembra di riconoscerla anche..
Mi volto verso la persona e vorrei precipitarmi dalla finestra del 'non ho idea di' piano in cui ci troviamo.
"Detective Thirlwall"
"Puoi chiamarmi Jade"
Mi sorride con addosso posso immaginare, solo la camicia lunga bianca candida, allacciata solo da qualche bottone verso il basso, in tinta con tutto l'arredamento dell'appartamento.
Wow è bellissima da appena sveglia.
Per assurdo sembra quasi che abiti qui lei.
"Ho per caso fatto una cosa a tre? Come si dice.. si.. un uomo, due donne..?"
Ride mentre versa il caffè in due tazze.
"Mi dispiace deluderti ma solo una 'cosa a due'"
Scandendo ogni singola parola e facendo le virgolette con le dita.
"Ah e lui dov'è? È il tuo coinquilino? Dovrei spiegargli, chiarire e scusarmi per quel che è successo.. sai, io non faccio queste cose.."
"Tranquilla non rimpiango nulla"
Poggia una mano sul bancone e con l'altra sorseggia il suo caffè.
"Come?"
"Vieni siediti sullo sgabello, se non vuoi il caffè posso darti l'acqua o un succo e in quello sportello laggiù ci sono i medicinali"
Si appoggia poi ai mobili della cucina dietro di lei.
Mi sento confusa mentre raggiungo la penisola in granito bianco sporco.
"No.. grazie, va bene il caffè.."
Mi sorride per poi continuare ad osservarmi come fossi una nuova specie di animale da studiare accuratamente.
Prendo un sorso di caffè caldo.
È buono devo dire.
"E quindi questa è casa tua?"
Annuisce senza interrompere mai il contatto visivo con me.
Annuisco poi insieme a lei, guardandomi intorno.
"Beh è molto bella.."
"Grazie"
Ancora il battito accelerato.. Dio.
Cerco di calmarmi, respirando profondamente.
"Non c'è un modo più carino per dirtelo, quindi.. stanotte sei venuta a letto con me"
"Cosa?!"
Annuisce vistosamente mentre solleva le sopracciglia, sorseggiando il caffè e per la prima volta sposta lo sguardo al pavimento.
"Stai scherzando vero?"
Scuote il capo e un po' di capelli le finiscono davanti il viso, nascondendolo un po'.
"Com'è potuto succedere? Non è possibile.. io.. io.."
"Eri ubriaca e stanca, volevi andare a casa ma non eri in grado di guidare così ti ho accompagnata io"
"E come ci sono finita a casa tua?!"
"Perrie calmati.."
"Calmarmi? Ti sei approfittata di me in un momento di debolezza, come faccio a stare calma?!"
"Perrie nessuno si è approfittato di te, tanto meno io.. ti ho chiesto più volte l'indirizzo di casa ma non davi segni vitali così ti ho portata a casa mia, avrei dormito sul divano se non fosse stato che.."
"Cosa?"
Sospira profondamente avvicinandosi dall'altra parte del ripiano.
"Perrie lo hai voluto te"
Ma è pazza?
"Ascolta io.. io sono etero.. del tutto etero, credo ci sia stato un grosso malinteso.."
"Non credo dato il modo in cui me l'hai leccata stanotte"
"Jade.. ti prego.. evita"
Alza la mano libera in segno di resa.
"Tutto questo è.. è incredibilmente sbagliato"
"Sbagliato eh?"
"C'erano i miei documenti nella borsa, potevi benissimo vedere da quelli il mio indirizzo di casa"
"Non avrei messo mai le mani nella borsa di una persona che non conosco"
"Però venire a letto con una 'persona che non conosci' non è un problema, giusto?"
"Guarda sinceramente non so neanche io per quale motivo sia venuta a letto con una persona come te.. avrei fatto meglio a lasciarti in quel locale con chissà chi, meglio che con una lesbica come me, no?"
La odio.
"Si, credo proprio sarebbe stato meglio"
Ci fermiamo un attimo a guardarci.
"Fuori di qui"
"Jade"
"Ho detto fuori di qui!"
Alza notevolmente il tono di voce.
Va verso il salotto ed io scendo dallo sgabello.
Viene poi verso di me con dei vestiti piegati in mano, gettandomeli addosso.
"Questi sono i vestiti che ti avevo preparato, all'entrata ci sono le scarpe e la borsa, vattene ora"
Non mi guarda più.
Mordo l'interno della guancia mentre aspetto che dica qualcos'altro.
"Vattene Perrie, non lo ripeterò ancora"
Raccolgo le mie cose per poi uscire, con ancora il lenzuolo addosso e tanta, tanta rabbia dentro.
"Stronza.."
Cerco di vestirmi velocemente, senza dare troppo nell'occhio.
"Oh mio dio Roger, Amelia ha ripreso a portarsi a casa una ragazza dopo l'altra, ci risiamo!"
Mentre finisco di infilarmi i jeans noto una signora sulla settantina affacciata sull'uscio della porta qualche metro più in là.
"Devi averla trattata proprio male per averti fatta vestire fuori"
"Mi scusi ma gli affari suoi?"
"Ragazzina chiamo la polizia se non si muove a sgombrare il corridoio"
Così detto torna dentro, chiudendosi alle spalle la porta.
"Sono io la polizia!"
Ribatto.
Dio che situazione ridicola.

Jade

Mi era anche piaciuto andarci a letto, fanculo lei, fanculo tutto.. ha dovuto rovinarlo, come fosse stato nulla.
"Cazzo"
Menomale la Signora Wilson che sa sempre come farmi sorridere.
Vado a farmi una doccia e poi a vestirmi.
Ho voglia di ripulirmi dalla scorsa notte.

Una volta pronta apro il portone di casa, raccolgo le lenzuola lasciate sul pavimento da quella stronza, per poi lanciarle all'interno dell'appartamento.
Le sistemerò più tardi.
Mi do un'ultima occhiata allo specchio d'ingresso per poi uscire dalla porta.
"Amelia tesoro, stasera stai a cena da noi? Roger fa la pasta al forno"
La Signora Wilson è uscita anche lei dalla porta e speranzosa mi sorride, consapevole che la pasta al forno sia il mio piatto preferito.
Ricambio.
"Se il lavoro non me lo impedisce, molto volentieri"
Soddisfatta mi saluta, rientrando poi in casa.
Andiamo ad iniziare questa fantastica giornata di lavoro accanto la mia altrettanto fantastica nuova partner.

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Ho pensato di aggiornare un po' prima (ma non vi abituate) in questo sabato di quarantena!

Spero vi piaccia

Is it you? - Jerrie ThirlwardsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora