Capitolo 24

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Perrie

"Io sono quasi pronta, spero vada bene.. non è nulla di speciale, non avendo molto tra cui scegliere, ho fatto il massimo con quel che avevo, spero piaccia loro ma non so.. sembro troppo sciatta? Forse do l'idea di una a cui non piace impegnarsi, cioè.. oddio, non che voglia affrettare nulla.. intendevo solo dire.. insomma.. una tipa poco responsabile, su cui non si può contare.. do questa impressione? Dici che dovrei sciogliere i capelli?"
Mi volto, cercandola per avere una sua opinione.
La trovo a guardarmi con quel suo solito sorriso che le staccherei a morsi.
"Vai benissimo così"
Torno ad osservare allo specchio i jeans bianchi e il maglioncino nero che ho addosso.
"Ti piace?"
"Si ma anche fosse.. i signori Wilson non guardano a queste cose"
Continuo a girarmi e rigirarmi le dita sul bordo della maglia, finché non vedo apparire le sue mani che scorrono lungo i miei fianchi, per poi unirsi a livello della pancia.
Porto le mie mani sulle sue, mentre lei posa le labbra sul mio collo, facendo rilassare ogni muscolo del mio corpo.
"Se vuoi leviamo tutto e scegliamo qualcos'altro.."
Mi giro portando le braccia dietro il suo collo, così da accarezzarle i capelli, mentre continua a lasciare baci bagnati su tutto il collo.
"Così finirai per lasciarci il segno"
"Sarebbe un problema?"
"Beh non siamo più delle ragazzine"
Pone fine a quella piacevole situazione, dandomi un po' di disappunto ma comunque restando abbracciata a me.
"Parlando di cose serie, come vuoi presentarti?"
"In che senso?"
Le chiedo non capendo.
"Siamo solo amiche o ci stiamo frequentando.. o non so, dimmi te"
"Oh beh.. non saprei.."
"Considera il fatto che sanno che sei venuta a letto con me.. Sai quella mattina, quando te ne sei andata.."
"Volevi dire quando mi hai cacciata"
Le puntualizzo.
"Beh ti eri comportata proprio male, ricordi?"
"Semplicemente era una situazione piuttosto nuova per me"
"Ah quindi erano giustificati i tuoi modi del tutto scorretti e maleducati"
"Mi vuoi fare la romanzina ora?"
La vedo sospirare.
"Quindi come ti dovrei presentare?"
"Diciamo loro che ci frequentiamo, credo sia l'unica soluzione plausibile"
Annuisce per poi lasciarmi un bacio in fronte e separarsi.
"Dove vai?"
Le chiedo sorpresa dai suoi modi.
"Prendo il vino in fresco e poi andiamo, muoviti"
Esce dalla stanza, così voltandomi verso lo specchio, do un ultimo ritocco col trucco, per poi precipitarmi in cucina.
La vedo appoggiare la bottiglia sull'isola, mentre guarda attentamente lo schermo del telefono.
"Tutto bene?"
Si accorge solo ora della mia presenza.
"Uhm.. si tutto bene, sei pronta?"
Rimette il telefono in tasca.
"Prontissima"
"Andiamo"
Usciamo dal portone di ingresso, dirigendoci verso quello dei signori Wilson qualche metro più avanti alla nostra sinistra.
"Sei tranquilla?"
"Oh si, certo.. c'è solo qualcuno là fuori che mi vorrà morta ma comunque tutto bene"
Jade trattiene una risata, mollandomi uno schiaffetto sulla spalla, giusto un attimo prima di suonare al campanello.
"Roger!"
Ci scambiamo uno sgaurdo divertito, sentendo la signora Wilson chiamare il marito.
Qualche istante, durante il quale sentiamo il portone venir aperto.
Il signor Wilson appare presto sull'uscio della porta, tutto sorridente come posa gli occhi su di noi.
"Oh care! Entrate, è bello rivedervi"
Ci fa spazio e insieme, entriamo nell'appartamento.
In un certo senso strutturalmente è simile a quello di Jade, se non fosse per l'arredamento che è completamente diverso.
I colori delle pareti sono caldi, accompagnati da luci tenue e decorazioni bianche in marmo e ceramica.
Mi guardo attorno, individuando diversi manufatti e souvenir provenienti un po' da tutto il mondo.
Sembrano aver viaggiato molto.
"Oh Amelia siete arrivate giusto in tempo!"
La signora Wilson col camice da cucina addosso, ci viene incontro salutandoci.
"Vi darei un bacio a entrambe ma come potete vedere non sono nelle condizioni"
Indicandosi addosso, l'indumento un po' sporco di cucinato.
Le sorrido.
"Oh Perrie sei stupenda, Amelia questa volta se l'è scelta proprio bene"
"Mary suvvia.. così le metti in imbarazzo"
Il mio sguardo va su Jade, vedendola con un sorriso leggermente tirato.
Mi aveva detto di non averne portate nessuna qui da loro, salvo una volta.
"Quindi avete conosciuto molte delle 'conquiste' di Jade?"
Sento i suoi occhi bruciarmi addosso ma poco importa.
"Oh no no, ci capitava di incrociarle lungo i corridoi o all'uscita dal portone ma questa timidona ci fece conoscere solo.. oh caro come si chiamava quella ragazza?"
"È passato molto tempo.."
"Isabel, si chiamava Isabel"
Ci voltiamo verso Jade che abbassando lo sguardo, si volta per andare a sistemare il vino in cucina.
La signora la segue, così rimaniamo il marito ed io nel soggiorno.
Mi sorride, cercando di smorzare la tensione che si era creata qualche attimo prima.
"Beh Perrie è tanto che lavorate insieme te e Amelia?"
"In realtà no, sono nuova diciamo"
"Oh capisco"
Mi volto verso i souvenir appoggiati sopra un mobile a lato delle stanza.
"Avete viaggiato molto signor Wilson?"
"Chiamami Roger e beh si abbiamo viaggiato un po' ma in realtà la maggior parte dei souvenir che vedi ci sono stati regalati da John, nostro figlio"
Oh..
"Uhm.. si Jade me ne ha parlato.. mi dispiace molto per la vostra perdita"
"Tranquilla, è passato.. l'unico mio sollievo è che se ne sia andato facendo ciò che amava fare"
Annuisco, spostando l'attenzione su una delle foto che ritraggono quello che doveva esser John Wilson.
"Era proprio un bel ragazzo, non è vero?"
Il suo tono di voce diventa più allegro.
"Si, era molto bello"
Torno a guardare il signor Wilson mentre osserva orgoglioso la foto del figlio in divisa ufficiale.
"Bene su tutti a tavola, è pronto"
Ci voltiamo vedendo la signora Wilson accompagnata da Jade mentre portano alla tavola apparecchiata i piatti stracolmi di cibo.
"Sembra tutto così delizioso signora Wilson"
"Grazie Perrie ma chiamami Mary, non fare come Jade che nonostante tutti questi anni si ostina a rivolgersi a me ancora per il cognome"
Mentre mi siedo, sorrido divertita dal cambio di tono, dal gentile nei miei confronti a uno più severo per Jade.
"Beh mi scusi"
Le risponde Jade sorridendole ampiamente.
"Ed è anche antipatica"
Ridiamo, mentre la signora Wilson si siede accanto al marito.

Jade

La cena prosegue senza grandi problemi.
Perrie sembra essere a suo agio mentre parla dei più svariati argomenti con Roger e Mary.
"Beh mi piacerebbe molto conoscere tuo padre Perrie"
Torno immediatamente concentrata sulle loro parole.
"Come? Perché dovresti conoscere i genitori di Perrie? Non ci stiamo mica sposando.. mi sembra correre un po' troppo"
"Jade stavamo solo parlando del football, tifano la stessa squadra"
"Amelia tesoro, era solo per andare a vedere qualche partita in compagnia"
"Oh.. beh comunque mi sembra ancora molto presto, dopotutto ci stiamo solo frequentando.. nulla di più"
Vedo Perrie voltarsi fino ad arrivare a guardare il prorpio piatto, mentre i signori Wilson prima posano l'attenzione su lei e poi Mary su di me, con un'espressione quasi furiosa.
"Eravamo d'accordo, no Perrie?"
"Si, ha ragione"
Solleva lo sguardo sorridendo verso i miei vicini.
"È solo una semplice frequentazione, già da domani potremmo essere tornate alle nostre solite vite.. nulla di serio o importante"
La osservo mentre giocherella con le posate e il piatto.
"Mary posso aiutarla con il dolce?"
La sinora Wilson torna sulla ragazza seduta accanto me e concedendole un sorriso di comprensione, le fa cenno di si col capo.
Così entrambe escono, lasciando me e Roger soli a tavola.
Prendo un bel respiro appoggiandomi allo schienale della sedia.
"Amelia mi dici che succede?"
"Nulla di importante"
"Perrie non è affatto male, no?"
"Perrie è perfetta, è lontana anni luce dall'essere 'male'"
"E quindi dov'è il problema?"
"Credo che.. insomma le piacciono più gli uomini e.. e poi non voglio che vada a finire come quella volta con Isabel.. tutto qua"
"Beh Amelia.. io non so chi o cosa piaccia a Perrie ma una cosa è certa: Perrie non è Isabel, ricorda questo"
La mia attenzione viene catturata dalle sue parole, poi torno a fissare un punto imprecisato sul tavolo avanti a me.
"Jade andresti ad aiutare Perrie con i piatti? Io taglio le porzioni nel frattempo"
Entra la signora Wilson col vassoio del dolce in mano.
Un po' riluttante mi alzo, incrocio lo sguardo di Roger che mi fa cenno col capo di andare in cucina.
Entro e la trovo piegata sulle ginocchia a prendere quel che le serve da un'alta pila di piatti.
"Aspetta, ti aiuto"
"Ce la faccio"
Non do ascolto alle sue parole, così mi precipito a sorreggerle alcuni piatti, mentre lei ne conta quattro che, uno ad uno, appoggia sul ripiano della cucina.
Rimetto quelli in eccesso nella loro postazione e chiuso lo sportello, torno in piedi.
"Ce la facevo anche da sola"
"Hm-hmm"
Appoggia una mano al bancone e l'altra sul fianco, mentre continua a tenere basso lo sguardo.
"Mi dispiace per prima"
"Non.. non importa"
Faccio un passo verso lei, così solleva i suoi bei occhi su di me.
"Mi piace quando mi guardi"
Qualche istante durante il quale distrattamente si morde appena appena parte del labbro inferiore per poi spostare lo sguardo altrove, staccandosi dal ripiano.
"Dovremmo portare i piatti in tavola"
"Hey aspetta"
Stavolta mi avvicino, mettendole le mani sui fianchi.
"Sono stata una stronza"
I suoi occhi cadono sulle mie labbra, mentre annuisce ripetutamente.
"Solo non voglio mettere fretta ne a te, ne a me, va bene?"
Prende un bel respiro.
"Si"
Porto una mano dietro il suo collo e lentamente faccio coincidere le nostre labbra.
Restiamo qualche secondo a goderci il momento, la semplice sensazione delle sue labbra sulle mie.
Un solo bacio, lo stretto necessario per mettere a tacere i pensieri negativi per un po'.
Ci separiamo, restando però a guardarci negli occhi.
Mi frullano in testa due paroline ma quel che ci siamo già dette, non solo a parole, è più che sufficiente.

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Is it you? - Jerrie ThirlwardsOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz