NOVE

285 12 1
                                    



Cesare


«Così tu studi architettura? Deve essere affascinante», ammiccò Greta, l'amica di Vanessa.

Seduta sul divanetto accanto a me, continuava ad avvicinarsi al sottoscritto mettendo in mostra la scollatura prorompente messa in evidenza da un top dorato.

Mi strinsi nelle spalle. «Dipende, a volte è piuttosto noiosa.»

Greta rise meccanicamente ed io mi domandai cosa cavolo stessi facendo.

Perché non ero assieme a Camilla?

Forse perché lei stava parlando o meglio, ascoltando Sergio.

 O forse perché era meglio così.

Fissai l'immagine della ragazza per la quale avevo letteralmente perso il cervello ricordandomi com'era stare al suo fianco.

Feci scorrere lo sguardo lungo le sue gambe sode ricoperte dai collant velati i quali continuavano a cambiare colore per via delle luci attorno. Sembrava del tutto annoiata e mi resi conto che di tanto in tanto spostava l'attenzione su di me.

 Quando capitava volgevo lo sguardo da un'altra parte perché non doveva cogliermi in flagrante.

Doveva credere che la disprezzassi anche se la cosa che più desideravo al mondo era rivendicarla lì, subito e portarla a casa con me.

Tornai a fissare gli occhi scuri di Greta. «Cosa vorresti fare?»

Avevo bisogno di una distrazione, qualsiasi cosa pur di non pensare al corpo nudi di Camilla sotto al mio.

Greta ammiccò iniziando a leccare le cannucce del drink. Quel gesto, invece che eccitarmi spense ogni mio interesse. Voltai nuovamente lo sguardo e non appena lo posai verso Sergio sbarrai gli occhi.

Dove cazzo era Camilla?

Mi alzai di scatto e raggiunsi la balconata.

Perché se n'era andata?

Era forse un suo modo per mandarmi in bestia?

Be', se era così, complimenti: ci stava riuscendo.

«Hai visto mia sorella?», domandai a Sergio.

Il ragazzo annuì. «Sì, devo dire che è molto carina, credi che...»

«Dov'è?», chiesi senza più pazienza.

Lui si portò il drink alle labbra. «Ha visto Polpetta ed è andata da lui», disse deglutendo. «Credi che potrei...»

Feci vagare lo sguardo fino a che non la inquadrai. Era assieme a Leonardo e ad un ragazzo più grande che non avevo mai visto. Il cuore mi si spezzò in pieno petto quando vidi il sorriso di Camilla aprirsi in direzione del ragazzo.

«E' inutile che ci provi, tanto quella è dura come il ghiaccio», mentii nella speranza di spegnere una volta per tutte i suoi bollori.

«Lo dici per esperienza personale?», scherzò dandomi na gomitata e quando notò il mio sguardo di fuoco decise che era ora di tagliare la corda.

Sentii una presenza accanto a me e senza staccare gli occhi da Camilla, presi il cocktail che mio cugino mi stava passando.

«Chi cazzo è quello?», chiese Ottavio notando dove stavo guardando.

«Non lo so... e non mi interessa nemmeno scoprirlo», mentii.

Le parole di Alessandro mi tornarono alla mente.

Forse era vero che stavo perdendo Camilla... forse, però, era meglio così.

E' sempre bello averti intorno (THE ROSSI'S SERIES 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora