20. Abbandonarsi a se stessi

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Elena domani parte per lavoro e sta fuori una settimana, quindi io e James abbiamo pensato di fare una piccola festa, sperando di non distruggere casa.
"Chi invitiamo?"
"Scrivo a gente a caso su instagram e vedo cosa mi dicono" sicuramente scriverà ad un sacco di ragazze che vuole portarsi a letto.
"Ti sta suonando il telefono" ho il brutto vizio di tenere il telefono mutato, infatti rispondo ai messaggi solamente se sto usando il telefono in quel momento.

Prendo il telefono e vedo che è un numero sconosciuto.
"Pronto?" dall'altra parte non sento nessuno, quindi ripeto.
"Pronto?" e finalmente qualcuno risponde.
"Alyssa.. sono Emily" come mai mi sta chiamando?
"Hey Emily, è successo qualcosa?" la domanda mi sorge spontanea.
"Beh si... Logan è ubriaco e solo sola a casa con lui" merda.
"Vuoi che venga da voi?" mi sto preoccupando, Logan non farebbe mai niente ad Emily ma quando uno è ubriaco non riesce a capire quello che fa e finirebbe a fare anche il peggio delle cose.
"Si, più che altro per lui... ho paura si possa fare del male" detto questo riattacca.

"Dobbiamo andare da Logan, è ubriaco ed è solo a casa con la sua sorella" James sbuffa e rimette il gelato nel frigo.
"Che palle, devo venire pure io?" chiede sempre sbuffando.
"Io non ho la patente e camminando ci metto troppo" corro di sopra e metto le scarpe prendendo anche quelle di James.
"Ecco mettitele e muoviti"
Saliamo in macchina e mette in moto.
Se Emily mi ha chiamata significa che è tanto ubriaco ed io sono l'ultima persona da chiamare in questi casi... non so consolare le persone, pensa te se riesco ad aiutare una persona ubriaca.

In cinque minuti arriviamo e James mi lascia proprio davanti casa sua senza parcheggiare, ha detto che è meglio se rimane in macchina visto che ci sono altri ragazzi ubriachi e non vuole ritrovarsela con delle rigate o direttamente con i vetri spaccati.
Suono al citofono e mi risponde subito Emily.
"Sono Alyssa" stavo per dire 'sono io' ma forse non avrebbe riconosciuto la mia voce.

"È in cucina" dice appena metto piede in casa.
"Stai bene te?" le chiedo mentre mi guardo in torno, noto che a terra ci sono dei libri e dei bicchieri rotti.
"Si, mi sono chiusa in camera. Avevo paura che si potesse ferire con i vetri, io non riesco proprio a tenerlo fermo"
"Allora io vado da lui" le accarezzo il braccio e vado verso la cucina, mentre lei torna nella sua stanza.

Appena entro noto che è seduto con la testa fra le mani.
Mi siedo accanto e lui alza lo sguardo, ha gli occhi iniettati di sangue.
"Alyssa?" si stropiccia gli occhi come se si volesse assicurare che io sia veramente seduta accanto a lui.
"Ciao Logan" dico sorridendogli mentre porto una mano sulla sua.
Lui guarda le nostre mani e sorride, ma subito dopo il suo sorriso svanisce.
"Che ci fai qua?" dice mentre posa gli occhi su di me.
"Emily mi ha chiamata dicendomi che te eri, cioè sei ubriaco" lui prende ma mia mano e inizia a toccarmi le dita, una per una e dopo lascia un bacio nel palmo.
"Ci sei sempre" mi si scalda il cuore vedendo che gli stanno venendo gli occhi lucidi.
Poso l'altra mano sulla sua guancia e gli sorrido.

"Come mai ti sei ridotto così?" mi avvicino di poco a lui.
"È che sono così confuso. Credo di essermi innamorato di una ragazza, ma non so se lei prova lo stesso" perdo un battito.
"Chiediglielo no?" lui mi sorride e dopo scuote la testa.
"Non voglio che anche lei mi ferisca. Ci tengo a lei, è speciale. Riesce a farmi sorridere sempre, ha la mente così cupa ma non lo da a vedere, é così simile a me" sta parlando di me?
"Meglio provare a chiederglielo no? Preferisci rimanere con questa domanda in testa?" lui si avvicina e riesco a sentire l'odore di rum che proviene dalla sua bocca, doveva bere proprio quello?
"Meglio chiedere secondo te?" si avvicina ancora e mi guarda negli occhi.
"Secondo me si, magari anche lei prova le stesse cose" le punte dei nostri nasi si sfiorano e proprio quando sta per aprire bocca per parlare, qualcuno suona al citofono.
"Ma porca troia" si alza e tira un pugno al muro.
"Logan stai calmo.." gli prendo la mano e noto che sta sanguinando, ma perché ha tirato un pugno nel muro?
"Non sto calmo cazzo. Proprio ora devono suonare al citofono!" sta alzando la voce e non poco.

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