Capitolo 11

26K 1.3K 1.1K
                                    

"Non fare caso a me. Io vengo da un altro pianeta. Io ancora vedo orizzonti dove tu vedi confini"
F.Kahlo

꧁꧂

Un ragazzo non molto alto e dal fisico minuto, una un po' in carne che si sta mangiando un panino commentando ogni morso con apprezzamenti e per finire un ragazzo dai capelli blu che non parla e guarda tutti storto.

Con questa squadra sto andando a sfidare Brandon Evans

E non dimentichiamoci del dirigente e Philips che ci camminano poco dietro

Ho già vinto direi

-Hai già scritto un testamento? Sai in caso di emergenza...-sussurra Kevin accanto a me

Non è contento della situazione
E neanche io lo sono

Ma non mi tiro indietro
-Nessun testamento- lo guardo negli occhi e gli stringo il braccio rassicurandolo

Non abbiamo neanche indossato una giacca e fuori si congela, mi sorprendo di vedere i militari con la maglietta a maniche corte, per non parlare di Brandon, con la canottiera, come se fosse ai Caraibi.

Lo vedo su una panchina, insieme ad altri ragazzi, intento a fumare.
Anche al buio è bello, sarebbe bello in qualsiasi situazione.

Non distrarti Natalie

Sento accanto a me Kevin sospirare pesantemente ed anche Milly adesso ha assunto un espressione diversa, avvicinandosi di più a me.
Max incrocia le braccia, visibilmente annoiato.

Probabilmente è venuto ad assistere al mio omicidio in diretta.
Mi raccomando i pop corn

Il dirigente fa un cenno a Brandon che finalmente punta lo sguardo su di noi.
I suoi occhi su di me mi lasciano una morsa allo stomaco, vedo che è sorpreso, probabilmente si sta domandando che succede.
Si avvicina e come se non bastasse i militari lo seguono a ruota, circondandoci

Milly ormai è praticamente su di me e Kevin mi tiene ancora il braccio

Brandon si posiziona proprio davanti al dirigente
Sta ancora fumando, come se niente fosse

-Buonasera Brandon...- inizia il suo discorso -Mi dispiace interrompervi ma la signorina qui...- punta i suoi occhi su di me, lui lo segue a ruota

Divento immediatamente rossa

-Ha detto che non sai fare il tuo lavoro-

Morire a 20 anni non dev'essere fantastico, ma ormai il mio destino è scritto.

Guardo in terra anche se so che dovrei alzare lo sguardo.

Il suo è puntato su di me

-Ah si?- ha la voce roca, divertita, come se scherzassi

Sono seria, coglione

-Si...- anche il dirigente sembra un po' divertito -Dice che i tuoi modi sono troppo violenti e che riusciresti a farti rispettare anche solo alzando leggermente la voce-

Brandon ride
E non resisto
Alzo gli occhi

Punta i suoi su di me e la sua risata è cattiva, solo per sottolineare il fatto che per lui la mia opinione conta zero

Molti ragazzi lo seguono a ruota

Bravi scemi, ascoltate il vostro capo

Così decido di parlare

-Un vero uomo sa farsi rispettare anche senza usare la violenza, beh se tu non ci riesci, ti chiamerò Brenda d'ora in poi-

Non l'ho detto veramente
Ditemi che non l'ho fatto
Non ha neanche senso

Milly e Kevin accanto a me scoppiano a ridere, la paura sembra sparire ormai e anche Max sembra sul punto di fare un sorriso, così come Philips

Brandon invece mi riserva un occhiata così carica di odio che probabilmente sono già morta, ma non me ne sto accorgendo.

Si avvicina e smetto di sorridere
È un gigante e devo alzare la testa per controllare che non mi stia uccidendo dall'alto

Mi fuma addosso ed io indietreggio guardando il dirigente che sembra pronto ad intervenire
Ma Brandon lo ferma -La ragazzina sa solo scherzare, dimostra 5 anni sia fuori che dentro, e lei la porta qui per farmi perdere tempo?- parla chiaro, nonostante sia un suo superiore, sputa quelle parole come se lo stesse sgridando

Rimango zitta
Ci guardiamo negli occhi, così scuri e profondi, farei di tutto per capire cosa passa nella mente di quest'uomo.

-La ragazzina ti ha spento però- parla Kevin e lo abbraccerei e picchierei allo stesso tempo

Doveva stare zitto

Perchè Brandon lo guarda, un sorrisetto si fa strada sulle sue labbra, si avvicina al mio amico

-Tu saresti?-

-Un suo collega- risponde subito anche se so che è in ansia

Avere Brandon vicino renderebbe in ansia chiunque

Lui continua a fumare guardandolo negli occhi, ed i suoi gesti per quanto innocui riescono a farmi tremare

È incazzato

Lo abbiamo fatto incazzare

-Ti ritieni un uomo tu?- chiede a Kevin, lasciandoli cadere un po' di cenere addosso
-Si..- il suo tono di voce è incerto e Brandon ride

La sua faccia è così vicina che lo prenderei a schiaffi

Guardo il dirigente che osserva la scena, non interviene, quando invece dovrebbe farlo perché ormai la situazione sta degenerando

-Allora fai vedere quanto sei uomo no?- alza un sopracciglio sempre sorridendo
-Che sta dicendo...- intervengo ma mi interrompe, con sguardo truce
-Difendi la tua amichetta su...- Brandon si abbassa sulle ginocchia, per arrivare all'altezza di Kevin che indietreggia

-Io...- balbetta guardandomi

Scuoto la testa con sguardo allarmato

-Tirami un pugno dai andiamo...- lo sfida con sguardo fermo, con gli occhi di un predatore pronto a sconfiggere la propria preda
-Sono qui, adesso ci arrivi?- domanda riferendosi all'altezza

E molti ragazzi ridono
Kevin diventa rosso dalla rabbia, vedo le sue mani stringersi a pugno
Provo a toccarlo ma lo sguardo di Brandon sembra come incenerirmi sul posto

Sono sul punto di tirargli davvero uno schiaffo

Lui si alza, sputa in terra e tira la sigaretta poco lontano dai miei piedi
-Siete solo dei bambini...- ci guarda e si sofferma più del dovuto su di me, come se volesse aggiungere qualcosa, ma ride

Non avrebbe dovuto farlo

Perchè Kevin finalmente reagisce,
E gli tira un pugno.

Be MineWhere stories live. Discover now