2- No Shame

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Tutti  i diritti di questa One Shot vanno a lostinccalum.
Fate partire No Shame, e buona lettura.

È una SMUT

"Never enough
and no satisfaction
got no shame
i love the way you're screaming my name."

Calum's POV

Scesi dalla macchina e entrai nella palazzina dove si trovava il mio appartamento.
Appena arrivai davanti alla porta di casa infilai le mani nelle tasche dei pantaloni per cercare le chiavi, non trovandole provai con la giacca.
Sbuffai.
"Dove le ho perse stavolta?" sussurrai tra me e me. Appoggiai il basso di fianco alla porta e mi abbassai il giusto per cerare anche nelle tasche della custodia.
Non le trovai.
"Merda" imprecai. Velocemente presi il telefono e chiamai Ashton, che mi rispose quasi subito.
"Ash, scusa io..."
"Hai perso le chiavi di casa, non è così?" ridacchiai, mi conosceva troppo bene.
"Esattamente"
"Arrivo e ti do il mazzo che ho io, basta che poi ti ricordi di andare a farne una copia"
"Certo, grazie amico, ti voglio bene"
"Non sopravviveresti senza di me" rise e poi attaccò la chiamata.
Vi starete chiedendo del perché Ashton ha le mie chiavi di casa.
C'è stato un periodo in cui io e Ashton convivevamo, era appena stato lasciato dalla sua ragazza e non mi andava di lasciarlo da solo, così gli chiesi di trasferirsi da me per un po'. Quando però iniziò a riprendersi capimmo che ognuno aveva bisogno dei propri spazi e così Ash si prese un appartamento, non molto lontano dal mio.
Sobbalzai quando sentii le porte dell'ascensore aprirsi e mostrare il mio salvatore.
"Se non esistessi dovrebbero inventarti." lo abbracciai. Lui rise e poi si staccò da me per aprire la porta e poi mi mise in mano le chiavi.
"Te le lascio, almeno domani vai dal ferramenta a fartele rifare" sorrisi "ah e vengo con te, almeno sono sicuro che ci vai dal ferramenta". Mi misi il basso in spalla annuendo.
"Entri?" gli chiesi, e lui non se lo fece ripetere due volte, mi sorrise e si accomodò in casa mia.
"Io mi faccio un the, lo vuoi?" mi chiese, come se fosse casa sua.
"Si, grazie. Ah e fai come se fossi a casa tua" rise. Dopo una decina di minuti tornò in salotto, dove io mi ero bellamente stravaccato sul divano.
"Ultimamente le prove mi straziano" mi levai il cappellino e iniziai a passarmi la mano tra i capelli "torno a casa tardissimo e a pezzi, e tra l'altro la maggior parte delle volte nemmeno riesco a dormire" sbuffai.
"Cazzo Cal soffri di nuovo d'insonnia?" mi guardava con uno sguardo di rimprovero, come se fosse colpa mia.
"No Ash, semplicemente in questo periodo sono molto stressato, e lo sai che quando sono sotto stress non riesco a dormire. Ho solo bisogno di rilassarmi" chiusi gli occhi portandomi le mani sull'addome.
"Non dirmi che hai ripreso a "vederti" con Chanel" e sul vederti mimò le virgolette con le dita.
Chanel era una ragazza assunta dal nostro manager come groupie. Inizialmente la vedevo solo come una bella scopata, ma nel tempo ci ho fatto amicizia, e sono finito per innamorarmene.
"E' la mia migliore amica Ash, e a volte ci capita..." lasciai la frase in sospeso, sapevo che Ashton aveva capito. Lui mi capisce con un solo sguardo.
"Anche io sono il tuo migliore amico, eppure non scopiamo." risi.
"Questo perché tu non mi hai mai lasciato provarci con te" cercai di fare l'espressione più affascinante che avessi, facendolo scoppiare a ridere "e poi lo sai che per me non è più solo sesso, da ormai due anni a questa parte" lui smise di ridere e mi guardò serio.
"Quando hai intenzione di dirglielo?"
"Mai, se non erro si sta sentendo con un certo Nelson" sbuffai. Sapevo fare solo quello d'altra parte, sbuffare.
"E fa ancora sesso con te?" il suo sguardo si fece più curioso.
"A che pensi Ash?" alzai il busto e mi appoggiai sui gomiti per vederlo bene in faccia. Aveva un sorriso poco rassicurante sul volto.
"Secondo me non esiste nessun Nelson"
"Ma che stai dicendo"
"Sto dicendo che lei potrebbe essersi inventata tutto solo per vedere la tua reazione" continuavo a non capire. Si portò una mano sulla fronte "Dio mio come fai ad essere così stupido? Comunque intendevo dire che: magari tu le piaci e lei ti ha detto che si stava sentendo con qualcuno solo per vedere se tu ti saresti ingelosito" solo in quel momento mi illuminai.
"AAAAAH" Ashton mi guardò ancora più sbalordito.
"Sai Calum, è in momenti come questi che mi chiedo come faccia una persona intelligente e matura come me ad avere un migliore amico come te" scoppiai a ridere.
"Sei un deficiente, e poi lo sai che io in amore non ci capisco un cazzo" presi un sorso di the dalla tazza, che ormai era diventato freddo.
"Chiamala" sputai il the per terra.
"Cosa scusa, penso di non aver capito bene"
"Hai capito benissimo: chiamala e chiedile di venire qui, scopate e poi ti dichiari" scoppiai a ridere.
"Tu sei pazzo, non lo farò mai"
"Bene se non lo fai tu, lo farò io" non feci in tempo a fermarlo che si era già portato il telefono all'orecchio.
"Che cazzo fai Fletcher" ringhiai.
"Hey Chanel, sono Ash, ti chiamo per conto di Calum... sisi sta bene, non gli è successo niente, voleva solo chiederti se ti va di venire qui" mi sorrise, un sorriso furbo al quale avrei volenti dato un pugno "okok, a dopo" chiuse la chiamata.
"Sta arrivandoo, tra un quarto d'ora sarà qui" mi sorrise "io devo proprio togliere il disturbo Hood"
"A volte vorrei proprio odiarti Irwin" lo guardai in cagnesco.
"Domani mattina mi ringrazierai" mi fece l'occhiolino e si avviò alla porta.
"Chiamami domani ok? E se sei troppo stanco posso proporre di posticipare le prove" gli sorrisi annuendo.
"Domani pomeriggio ti chiamo. Se riesci proponilo agli altri due trogloditi" lo abbracciai stretto e gli lasciai un bacio sulla guancia "grazie per esserci sempre Ash".
Sorrise senza mostrare i denti ma mostrando quelle sue fossette adorabili, e andò verso l'ascensore.
"Ci sentiamo domani" disse prima che le porte si chiudessero e lasciandomi da solo sull'uscio di casa mia.
Non mi è mai piaciuto stare da solo, vivevo da solo semplicemente per dare meno peso a mia madre (che tra l'altro mi chiamava ogni giorno), e per cercare la mia indipendenza. Ma tutte le volte che invitavo qualcuno lasciarlo andare poi diventava un grande problema. Mi sembrava sempre di star dicendo addio a quella persona. Soprattutto se l'individuo in questione era Ashton. Appena metteva piede fuori da casa mia sentivo già la sua mancanza, sarà per il bene che gli voglio, sarà perché è il mio migliore amico, sarà perché abbiamo vissuto assieme.
Dopo aver chiuso la porta di casa andai in bagno e guardai l'orologio.
"Diamine, sono già le 22.20" sospirai, avevo un sonno tremendo ma, come ormai sappiamo bene tutti, il troppo stress non mi faceva dormire, e tra l'altro stava arrivando Chanel. Mi sciacquai il viso con l'acqua gelida per cercare di darmi una svegliata. Appena l'acqua entrò a contatto con il mio viso mi sembrò di essere rinato. Velocemente mi levai la maglietta e dopo aver preso il sapone mi lavai bene le ascelle. Non schifatevi, sudavo sempre troppo durante le prove.
Mi misi un'altra maglietta e tornai in salotto, dove mi sedetti sul divano a finire il the.
Riguardai l'orologio, 22.25.
Portai la tazza in cucina e buttai il contenuto restante nel lavandino, tornai in bagno e mi lavai i denti. Stavo facendo tutto in maniera frenetica, volevo essere perfetto per lei. Purtroppo alzai lo sguardo verso lo specchio e notai di avere i capelli messi malissimo, c'erano ciocche bionde sparse ovunque, così presi una spazzola e cercai di sistemarli, facendo ancora peggio.
Sembravo uno scappato di casa.
L'unica soluzione che trovai fu quella di bagnarmi le mani e passarle tra i capelli, per far tornare anche solo leggermente il riccio. Il risultato devo ammettere che non fu male.
Bussarono alla porta.
In preda al panico corsi in salotto e prima di aprire cercai di annusarmi l'alito.
Coraggiosamente mi avvicinai all'ingresso e aprii la porta.
"Hey Cal" la ragazza più bella al mondo si avvicinò a me e mi lasciò un bacio sulla guancia.
"Hey" arrossii.
"Come mai volevo farmi venire qui?" si voltò verso di me, puntando i suoi occhi azzurri nei miei. Dio mio _non ne avevo mai abbastanza_ della sua bellezza.
"In realtà ha fatto tutto Ashton, sai quanto sa essere invadente e fastidioso a volte" rise. E la sua risata era così cristallina che mi fermai un momento, per ascoltarla ed apprezzarla al massimo delle mie capacità "comunque, che ti va di fare?"
"Vorrei tanto guardare un film" sorrise e si sedette sul divano, togliendosi le scarpe e incrociando le gambe, un gesto che ormai mi ero abituato a vedere.
"Mmh, che ne dici di Before We Go?" lei annuì velocemente.
"Tutte le mie amiche me le hanno consigliato"
Misi su il film, e devo ammettere che non smisi di guardarla nemmeno per un secondo.
Nel mezzo del film si voltò verso di me e si avvicinò per appoggiarsi sul mio petto.
Avevo il terrore che potesse sentire il mio cuore esplodere.
"Cal.." cercai di essere impassibile.
"Mmh?" abbassai lo sguardo su di lei, che in imbarazzo indicò il cavallo dei miei pantaloni. E solo allora mi accorsi di avere un accenno di erezione.
"Cazzo io.. scusami davv-" venni interrotto dalle sue labbra sulle mie, e in quel momento non riuscii a far altro che concentrarmi sulle sue labbra. Con un movimento veloce si sistemò a cavalcioni su di me, facendo svegliare ancora di più il mio amichetto. Iniziai ad ansimare, e portai le mie mani sul suo fondo schiena, e lo strinsi. Lei iniziò a sfregare il suo bacino lentamente sul mio. Un gemito mi sfuggì dalle labbra, e strinsi i glutei per entrare più a contatto con la sua intimità.
Sentendomi gemere iniziò a fare movimenti più veloci e circolari. Facendomi buttare indietro la testa prima di riprendere a baciarla. Con lei ero senza vergogna, mi aveva visto nel peggiore e nel migliore dei modi.
"Spogliati" sussurrò portando le sue mani sull'orlo della mia maglietta per invitarmi a farlo. Con foga mi levai la maglietta e portai di nuovo le mie mani sul suo sedere. Sapevo che quel gesto le piaceva.
Ripresi a baciarla, e lei portò le sue piccole mani sul mio membro. Mi sembrava di poter esplodere da un momento all'altro. Lentamente mi sbottonò i jeans e ci infilò dentro la mano, accarezzandomi da sopra i boxer.
"Oh cazzo, El" dissi con la voce spezzata dal piacere, seguivo con i miei occhi cogni movimento che le sue mani facevano, mordendomi le labbra.
Con un gesto veloce le tolsi la maglietta di dosso e portai le mie mani sul suo seno, stringendoglielo. Inarcò la schiena, sfregando il suo bacino contro la mia erezione.
"Chanel ho bisogno di te, ora" la guardai. Probabilmente i miei occhi trasmettevano lussuria, ma di lei non ne avevo mai abbastanza.
"Aspettavo che tu me lo dicessi" si sollevò da me e si spogliò con una lentezza esasperante. Per un momento girai la testa e vidi il mio riflesso nello specchio. Mi vedevo quasi sexy, le labbra gonfie per i baci appena dati, i capelli spettinati, e le pupille così dilatate che quasi non si riusciva a vedere l'iride. Riportai il mio sguardo su di lei e sorrisi quando vidi che era completamente nuda. Mi misi una mano in tasca e tirai fuori un pacchettino argento. Mi levai frettolosamente i pantaloni e i boxer e mi infilai il preservativo. Chanel guardandomi si leccò le labbra e giuro che sarei potuto venire semplicemente guardandola mentre faceva quel movimento. Mi avvicinai a lei e con un gesto rapido la presi in braccio e la spinsi contro il muro.
"Muoviti Calum" quelle due parole bastarono per convincermi a penetrarla.
"Andiamo in camera" le dissi e andai in camera, quasi correndo. La lasciai sul letto e subito mi sistemai sopra di lei. Entrai in lei con un sospiro. Mentre lei gemette subito. Le prime spinte erano lente, volevo che mi pregasse di andare più veloce.
"Cazzo Calum vai più veloce" la sua voce uscì dalla sua bocca come un gemito sottile.
"Ai suoi ordini" aumentai la velocità e cercai di andare più in profondità. Quando El spalancò gli occhi e disse una frase come "Lì Cal" capii di aver trovato il punto giusto.
Chanel capovolse la situazione e in pochi secondi mi ritrovai sotto di lei, con le sue mani sul mio petto e le mie sopra i suoi glutei.
Un gemito rude lasciò la mia bocca.
"Fallo ancora" la guardai confuso e lei aumentò la velocità dei suoi movimenti. Mi ritrovai così a gemere più rudemente di prima.
"Sto-" la sua voce si spezzò e io alzai velocemente il busto per poter raggiungere il suo orecchio e sussurrare sensualmente "amo il modo in cui urli il mio nome". Chanel inarcò la schiena e venne urlando il mio nome, e quella scena mi bastò per esplodere nel preservativo.
Con lei sono veramente senza vergogna.
La ragazza si accasciò sul mio petto e io la strinsi tra le mie braccia, sorridendo.
"El, devo dirti una cosa" pronunciai quelle parole ancora con il fiatone. Lei si spostò dal mio corpo per sdraiarsi accanto a me, lasciandomi togliere il preservativo.
"Dimmi" mi sorrise, incoraggiandomi a parlare.
"Per me questo non è più solo sesso. Io credo di essere innamorato di te." lei spalancò la bocca.
"Scherzi?" negai velocemente con la testa.
"Capisco se non ricambi, ma in quel ca-" e per la seconda volta quella sera venni interrotto da un bacio. Solo che questo bacio era dolce, casto, e quasi trasmetteva amore.
"Cal, sono innamorata di te dalla prima volta che ti ho visto." Sorrisi.
"E Nelson?"
"Faceva pure schifo a letto, quindi diciamo che preferisco te" risi e la baciai, per poi lasciarla accoccolare al mio petto.
Fissai il soffitto, sorridendo come un ebete.
Ashton aveva ragione.

Buongiorno come va?
Allora, ho deciso di aggiornare il Lunedì e il Venerdì.
Come vi è sembrata questa One Shot? A me, piace, cioè la vedo molto nella song.
Boh, a voi i commenti.

CALM || 5SOSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora