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Fate partire Teeth From The Vault, e buona lettura.
"don't know if you love me or you want me dead"
Ho conosciuto Jennifer al primo anno di college. Con lei ho sempre avuto un rapporto di amore-odio: io l'ho amata dal primo sorriso aggressivo che mi ha rivolto quando, tempo fa, le avevo chiesto gentilmente se mi potessi sedere accanto a lei a lezione di chimica. Aveva scosso la testa ma mi ero accomodato lì lo stesso, ottenendo il suo divino disprezzo. Fin dall'inizio non sapevo cos'avesse di speciale quella ragazza, ma i suoi occhi enormi, ogni volta che incrociavano i miei per qualche secondo, mi urlavano: "Ashton, salvami" e io non riuscivo a resistere a quello sguardo magnetico.
Jennifer è la classica ragazza che allontana tutti, pranza da sola e non vuole mai fare amicizia: è introversa, riservata e sta sempre sulla difensiva. Per assurdo, non ricordo in che modo, sono riuscito a entrare nel suo mondo complicato dopo mesi di tentativi e siamo diventati amici. Forse aveva capito che volevo davvero starle vicino più di ogni altra cosa, ma dopo un lungo periodo la nostra amicizia si è trasformata e siamo diventati amanti, entrambi troppo codardi per una relazione seria. Ci conoscevamo e sapevamo che una sarebbe stata una pessima idea. Non mi vergogno di questo, anche se dovrei.
Tempo fa l'ho aiutata a mettersi con il suo ex ragazzo, Dylan, e la loro relazione funzionava alla grande, se non per il fatto che di notte Jennifer cercasse me. Io sono sempre stato attratto da lei, quindi mi concedevo volentieri.
Ma Jennifer era un uragano: facevamo sesso di notte, litigavamo al mattino, vivevamo la nostra vita normalmente durante le ore diurne e, poco prima di mezzanotte, la ragazza dai capelli rossi tornava da me, ogni giorno. A volte veniva a casa mia solo per dormire e in quei momenti mi sembrava solo una sconosciuta nel mio letto. La guardavo e mi chiedevo com'ero arrivato a spingermi fino a quel punto con lei, fino a farmi usare. Non amava Dylan, l'ha lasciato qualche mese fa e noi due continuiamo a vederci. Ammetto che ancora non so se mi ama o se mi vuole morto.
Certe mattine Jennifer si alza di estremo buonumore e mi sembra la stessa ragazza che ho fatto fatica a conoscere e che mi ha conquistato. Risate, baci, pancake, frutti di bosco, panna e caffè: le colazioni migliori della mia vita le faccio con lei. È l'unica cosa che conosco, l'unica cosa che brucia quando le notti diventano fredde. La prego di restare, di saltare le lezioni, di stare con me una giornata intera, ma mi spinge via ogni volta, tranne quando, raramente, è lei a implorarmi di restare e io l'accontento senza fatica. È come se mi temesse ma so che in realtà ha paura dei suoi sentimenti per me, perché anch'io provo le stesse cose per lei.
A volte, quando il buonumore le torna in tarda mattinata, Jennifer mi chiama e mi chiede scusa per il suo comportamento. So che mente, che le piace solamente come scopo, ma ogni sua piccola bugia mi fa sentire le farfalle nello stomaco e cedo. C'è qualcosa nel modo in cui mi guarda attraverso gli occhi, e non so mai se ne uscirò vivo.
Le discussioni non mancano mai, come in ogni relazione tossica come la nostra: litighiamo quasi ogni giorno. Lei ha un carattere molto irascibile e io, se vengo provocato, non sto mai zitto, anzi, aumento la dose. Eppure ogni volta finiamo a fare l'amore dolcemente, perché per me è questo, fare l'amore e non sesso. Lei mi parla usando parole molto buone ma il suo cuore ha i denti,lo percepisco fino a dentro le ossa.
Se il diavolo esiste potrebbe avere il suo nome: è una creatura che a tarda notte appoggia le sue mani su di me e non mi lascia mai andare. Spero che non lo farà mai.
A volte quando la guardo girare per casa con addosso solo l'intimo e una mia vecchia maglietta mi sembra di vedere la miglior cosa della mia vita e la mia futura moglie:è così bella e perfetta, nonostante tutto, fino a quando si trasforma in qualcuno che non conosco. In quel monento mi sembra di essere all'inferno e sento ghiacciare il sangue nelle vene. Jennifer diventa violenta e lancia i piatti della colazione a terra, mi urla contro e mi spinge via,tanto da farmi chiudere in bagno a maledirmi, anche se non so per quale motivo. Quando prendo coraggio ed esco dalla stanza la vedo in soggiorno scuotere la testa col viso segnato dalle lacrime e _la mia maglietta piena di sangue.Ha le mani tagliate per aver aver raccolto i cocci di ceramica da terra e io, prima di avvicinarmi a lei, prendo dal vaso la rosa che le porto a casa ogni sera, sapendo che torna da me e che è il suo fiore preferito. Le porgo il mio cuore infranto nella mia mano libera dalla rosa, e mi avvicino a lei. Jennifer mi cinge il collo con le sue mani e mi bacia con passione, per poi andare in camera sua a prepararsi.
E niente, ho adorato questa os, mi piace davvero tanto.
Ci vediamo venerdì con l'ultima traccia di CALM.
