Kill your Master

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Affondavano nella neve fino alle ginocchia.
Avevano perso il sentiero, da ore ormai. Davanti a loro, e fin dove si perdeva lo sguardo, c'era solo neve e ghiaccio. Qua e la, da sotto il manto bianco che li circondava, sbucavano le sagome nere di rocce, spolverate di neve.
Un vento inclemente, aveva iniziato a soffiare e ad ululare su di loro, trascinando con sé fiocchi di neve, congelati. Al tatto, avevano lo stesso effetto di frammenti di vetro, caduti da un cielo colore dell'acciaio.
"I...io sto letteralmente congelando!- Urlò Jay, cercando di sovrastare il vento -Qu...quanto manca al Tempio?"
Aveva iniziato a fare freddo, non appena si erano interrotti gli alberi, ma era ancora gestibile; il fianco della montagna, li riparava dalla morsa gelida del vento.
Ma non appena erano saliti su quel balcone di roccia, la temperatura era precipitata drasticamente.
Nessuno aveva voglia di parlare.
"S...Su...Su Xian!- Il Monaco si voltò verso il Maestro del Fulmine -Quanto...manca?" L'uomo si limitò ad indicare un secondo balcone di roccia sopra di loro, sul quale era possibile intravedere il tetto del Tempio.
Il ragazzo lanciò un gridolino disperato. Era stanco, aveva freddo e cosa più importante, aveva una paura incredibile di andare incontro a Balho.
Ma non potevano tirarsi indietro e non l'avrebbero fatto, nemmeno se avessero potuto.
Una volta raggiunta la parete, iniziarono ad arrampicarsi.
La roccia gelida, affilata, feriva loro sui palmi delle mani e minuscole gocce di sangue rotolavano lungo i loro polsi.
Su Xian dimostrò un incredibile capacità atletica. Risalì la parete con semplicità, giungendo per primo sul balcone.
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Il Tempio era sviluppato su tre piane. Le assi erano color catrame, fatta eccezione per il tetto: scarlatto, come le piume di una fenice.
A pochi metri dalla porta, era eretto un palo, glassato dal ghiaccio. Ad esso era legata una corda, fissata al tetto più alto, sulla quale sventolavano le bandiere di preghiera, in colori accesi, ormai sbiaditi.
"Immagino che il prisma si trovi all'ultimo piano." Commentò Ronin. Il vento gli gettava i capelli davanti al volto, rendendogli impossibile vedere.
Il Monaco annuì, silenzioso. Si avvicinò al palo con le preghiere e vi posò la mano. Mormorò qualcosa a bassa voce, gli occhi chiusi. Poi, si ridestò e si avvicinò alla porta del Tempio.
La aprì e si rivolse al gruppo. "Dopo di voi." Annunciò con un largo sorriso.
I primi ad avvicinarsi furono Acronix e Kailash. Con una sincronia, quasi organizzata, fecero scivolare le katane fuori dal fodero, liberandosi di quest'ultimo e gettandolo sulla neve.
Entrarono, seguiti dal resto del gruppo.
Jay, un po'titubante, rischiò di rimanere chiuso fuori, a causa della sua esitazione.
Faceva meno freddo, all'interno del Tempio. L'ululato del vento era attutito dalle pareti e non c'era più bisogno di urlare.
La struttura scricchiolava sinistra, come se la stessero spingendo da fuori.
Il fiato di tutti si condensava in nuvolette argentee.
In mezzo alla stanza, si innalzata una scala a chiocciola, che attraversava il secondo piano e spuntava al terzo, dove si trovava il Prisma.
Iniziarono a salire la scala, in religioso silenzio. Il secondo piano era disseminato di campane di bronzo, con delle incisioni in una qualche lingua incomprensibile.
I gradini scricchiolavano sotto i loro passi, ma era quasi inudibile.
E infine, il terzo piano.
Una teca di vetro era posizionata contro la parete opposta a loro, sotto una finestra che mostrava la cima della montagna.
Un cristallo blu notte, mandava i suoi riflessi verso il gruppo.
"Wow...è stupendo." Acronix aprì la teca, facendo attenzione a non rompere il vetro, ed estrasse il Prisma.
Era freddo, al tocco. Ma un freddo piacevole. Innaturale.
Si voltò con un sorriso sul volto, guardando il figlio.
Ma poi, quell'espressione di gioia e sollievo, così com'era spuntata, crollò.
Andò in pezzi, lasciando il posto al terrore e all'ansia più assoluti.
I suoi occhi iniziarono a schizzare da una parte all'altra. Dal pavimento al soffitto, da Kailash, a Jay. Da Ronin a Su Xian.
Strinse il Prisma nella mano, con una tale forza che le nocche divennero bianche.
"Papà?" Kailash gli si avvicinò, quasi timoroso. Gli posò la mano sulla spalla, scuotendolo, senza riuscire a capire cosa gli prendesse. "Lui è qui...- Sussurrò il padre, terrorizzato -È qui."
Il figlio piantò la katana nelle assi di legno del tempio. Questa vibrò, ma rimase in posizione. "Lui non è qui.- Disse sicuro, afferrando saldamente Acronix per le spalle -Davvero, qui non c'è nessuno!"
"Fai silenzio e ascolta!" Ringhiò l'uomo.
Quella reazione fu sufficiente per fare in modo che nella stanza calasse il silenzio, fatta eccezione per il vento e lo scricchiolio delle assi.
E poi, lo udirono.
La porta al piano inferiore sbattè con violenza.
Dopo qualche secondo, le campane tintinnarono tutte. Una dietro l'altra.
Poi silenzio. Totale ed assoluto silenzio.
Un applauso.
Lento, sarcastico. E una risata, gelida.
"Molto bravi, bravissimi! Ma ora datemi quel Prisma, o vi uccido tutti."
Erano paralizzati.
Balho, in piedi davanti a loro, tendeva la mano aperta, a richiesta che gli venisse consegnato il cristallo.
Il Tormentatore digrignò i denti. "Non era una domanda!- Tuonò -Dammi quel Prisma, Acronix, non te lo chiederò un'altra volta!"
Il Maestro del Tempo rimase immobile.
"Balho.- Il Monaco si portò davanti a lui, con un sguardo interrogativo -Eri un ragazzo giovane e brillante."
Il Tormentatore abbassò la mano e lo fissò negli occhi. Su Xian riprese a parlare: "Cosa ti ha spinto ha fare questo? Questo non sei tu."
Mentre parlava, Jay e Ronin si spostarono alle sue spalle, affiancando Acronix e Kailash. "Ti ho tenuto con me per così tanto tempo.- Disse dolcemente il Monaco -Ti ho visto crescere e diventare un guerriero brillante. Ma speravo che le tue radici di Tormentatore, non oscurassero il tuo cuore."
"Parli davvero troppo, lo sai?"
Alle spalle di Su Xian, la sola cosa che Jay, Kailash, Acronix e Ronin videro, fu la mano di Balho, chiusa a pugno, grondante sangue, che fuoriusciva dalla schiena del Monaco.
Balho avvicinò il volto a quello dell'uomo, rivolgendogli un sorriso a 32 denti. "Le tue aspettative su di me erano troppo alte.- Ringhiò - E hai fatto male. Molto male. Dovevi uccidermi quando nei avevi l'opportunità, invece hai preferito cercare di cambiarmi!" Si fermò, per un lieve ghigno e riprese: "Dimmi, Maestro, che cosa hai ottenuto, con questo tentativo? Ti sei solo fatto un nemico troppo grande da poter affrontare. Credevi che con me potessi far fede al dialogo? No. Tu stesso mi hai definito un povero ragazzo dimenticato e impulsivo, e forse avevi ragione. Il mio impulso mi ha detto di ucciderti e io lo seguo!"
Con queste parole, estrasse la mano dal torace dell'uomo, lasciando aperto un buco.
La bocca di Su Xian grondava sangue. Una cascata scarlatta, che gli imbrattava la tonaca.
L'uomo cercava di parlare, riuscendo però, solo ad emettere dei rantoli.
Balho lo spinse da parte. Il corpo dell'uomo stramazzò sulle assi di legno, restando immobile. Il sangue si stava allargando sotto di lui, formando un lago macabro.
Kailash era pietrificato dal terrore e dallo shock di avere perso qualcuno di così importante per lui.
Ma non ebbe tempo di pensare o dire niente. Il Tormentatore li osservava con superbia e un ghignò disgustoso sul volto.
"Adesso, dammi quel Prisma!"

Revenge Of A Past Enemy ~ A Ninjago FanfictionWhere stories live. Discover now