Old Elemental Friends

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Shade rimase immobile sulla porta. I suoi occhi erano ridotti a fessure e scivolavano a destra e sinistra. Era dimagrito, di quasi dieci chili e sembrava più aggressivo che mai. "Che cosa vuoi?" Ringhiò. La sua voce grattava nella gola, come se non parlasse da anni. "Solo un piccolo aiuto.- Rispose Kailash, freddo -Non siamo nelle condizioni migliori."

"E io che cosa centro?"
"Potresti anche essere un po'più collaborativo, ti sembra?"
"E perché dovrei?"

"Shade, stai tranquillo!" Alle spalle del Maestro dell'Ombra comparve un secondo uomo. A differenza del primo sorrideva. I capelli di due colori diversi erano sparpagliati davanti a gli occhi. Pesanti e stanchi. Sembrava felice di vedere Kailash, sembrava non avesse notato gli altri. Afferrò il braccio del Maestro dell'Ombra e fece cenno al gruppo di entrare, richiudendo la porta dietro di loro. Si trattenne indietro a scambiare poche parole con Shade e guidò gli ospiti in un piccolo salottino polveroso. Jay e Ronin si abbandonarono su due sedie scricchiolanti. Kailash fece distendere Acronix sul divano. Dai cucscini si sollevò, con uno sbuffo, una nube di polvere biancastra. "Hai bisogno di qualcosa, per sistemare le sue ferite?" Domandò Neuro. Kailash scrollò la testa. "No, non ce n'è bisogno." Sotto lo sguardo incuriosito si tutti, Kailash passò le mani sulle ferite del padre che, immediatamente si richiusero. "Wow...è incredibile." Commentò il Maestro della Mente, con la bocca socchiusa. "Sì, sì splendido, ma questo non spiega cosa vuoi!" Shade li guardava a braccia conserte, appoggiato allo stipite dalla porta. Si grattò il lato destro del volto e sbuffò. Distolse lo sguardo dai presenti nella stanza. 
"Che diavolo vuoi, Kailash?!" Shade gli si avvicinò e lo afferrò per il davanti del kimono, strattonandolo e tirandolo in piedi. Jay e Ronin rimasero immobili, ma Neuro e Acronix saltarono in piedi. Acronix alzò i pugni. "Giù le mani da mio figlio!" Ma Kailash alzò la mano, tranquillamente e sorrise, sghembo. "No, lascialo fare.- Ghignò -Voglio sentire le cazzate che ha da dire." Quella risposta gelò un'espressione contrariata sul volto di Shade. "Che cosa vuoi fare, Shade? Di che cosa mi vuoi accusare?" Shade lasciò la presa sul kimono di Kailash e incrociò nuovamente le braccia. "Di che cosa stai parlando?- Domandò il più giovane -Oh, aspetta, parli del giorno in cui ti ho salvato dalle tue stronzate?"

"Stai zitto..."
"Perché? Ti vergogni di aver fatto una tale cazzata?"

"D...di cosa stai parlando?" Domandò confuso, Neuro, facendo un passo verso di loro. "Non. Provarci. Nemmeno.- Ringhiò il Maestro dell'Ombra rivolto a Kailash -Resta per tutto il tempo che vuoi! Ma se tiri fuori quella faccenda, giuro che ti ammazzo!" Sopprimendo svariate imprecazioni, Shade uscì dal salotto e salì al piano superiore, sbattendo la porta della propria stanza. 

"Scusalo.- Disse a bassa voce Neuro, mentre sistemava loro il salotto per permettergli di dormire lì. -È nervoso, da un po'di tempo. Non so il perché." Kailash gli rivolse uno sguardo perplesso. "Non puoi leggergli la mente?" Neuro ridacchiò, nervoso. "Gli ho promesso di non farlo, senza il suo permesso. E visto il suo stato emotivo attuale, preferirei non dargli una scusa per arrabbiarsi ancora di più."

"Da quanto è così?"
"Non lo so. Un paio di mesi, ormai. Gli da fastidio non fare niente, per tutto il giorno, tutti i giorni."
"Perchè non esce? Una volta non tornava a casa prima delle quattro del mattino."

Il Maestro della Mente scosse gravemente la testa. "Nessuno di noi esce.- Disse piano -Nessuno vuole correre questo rischio."
Kailash aggrottò la fronte. "Perchè no?" Domandò.
"Una bambina è morta, pochi giorni fa.- Spiegò Neuro, tristemente -Qui si conoscono tutti e non corriamo rischi di rapimenti o peggio. Solo che lei è uscita dal confine del paese."

"Chi l'ha trovata?"
"Un tipo che abita in fondo alla strada. È tornato urlando come un matto. L'unica cosa che ho capito è che è morta."
"Non ha detto come è morta?"
"Oh, bastava vedere com'era ridotta, per capire che non è stato un uomo ad ucciderla." 

Fu scosso da un brivido e riprese: "Era...distrutta. Come se il suo corpo fosse stato gettato in un trita documenti  e tirato fuori prima che...beh, fosse troppo tardi. La pelle del volto era strappata e un occhio gli penzolava fuori dall'orbita...e anche la bocca...tutti i denti scoperti."

"Basta!- Shade gli raggiunse rapido -Devi smetterla di ripensarci!" Il Maestro dell'Ombra cinse a sé il Maestro della Mente, pallido e tremante. "Voi non avete idea di come era ridotta quella bambina." Sibilò, mantenendo un'espressione ferma, sebbene il tono della sua voce fosse turbato. "Chi l'ha trovata?" Domandò nuovamente Kailash, rivolto al Maestro dell'Ombra. "Kastan. È il proprietario del negozio alimentare."

"Devo vedere il posto dove ha trovato la bambina."
"Tu sei fuori di testa! Non ti ci porterà mai."
"Non era una domanda. Portami da lui."

Shade si arrese e lo trascinò fuori di casa, afferrandolo per il polso. 

"Hey, Shady!- Una voce cristallina, femminile raggiunse le loro orecchie -Come stai?" 
Una ragazza dai lunghi capelli color gomma da masticare e con indosso un abito verde, sopra una t-shirt color senape si avvicinò ai due ragazzi. Iniziò ad arrotolarsi un ciuffo di capelli attorno al dito, con un sorrisetto. "Dove andate?" Il Maestro dell'Ombra arricciò il naso irritato. Detestava con tutto il cuore quella ragazza, ma aveva sempre cercato di non darlo a vedere. "Tu chi sei?" Domandò Kailash, anticipando qualunque cosa Shade volesse dire. "Mi chiamo Eveline.- Rispose la ragazza con un ampio sorriso. -Sono la figlia di Kastan. Hai bisogno di fare un giro del paese?" 
Shade si illuminò. "Senti, Kailash, lei sa dove era la bambina. Puoi andare con lei!" 
Eveline sorrise e scoccò uno sguardo al figlio del Maestro del Tempo. "Mi piacerebbe.- Cinguettò, accarezzandosi il labbro inferiore con l'indice -Ti posso accompagnare io, Kailash. Vieni, non è distante da qui."
Afferrò con delicatezza la mano di Kailash e si incamminò, portandolo con sé. Shade li guardò allontanarsi, fino a quando non sparirono dietro una grossa roccia.
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"Dove diavolo è mio figlio!?" Acronix aggredì Shade non appena mise piede in casa. Il Maestro dell'Ombra si trovò bloccato contro la parete. Una mano di Acronix gli premeva la testa contro la parete e l'altra gli bloccava il braccio dietro la schiena. "Hey, ma che diavolo fai?! Lasciami!" 

"Dimmi dov'è mio figlio o ti spacco le braccia!"
"Levati di dosso!"
"Prima rispondi!" 

Acronix esercitò maggiore pressione sul braccio e ghignò quando sentì uno scricchiolio proveniente dall'articolazione. "Ah, va bene, va bene! L'ho lasciato con la figlia di  Kastan! Lei ha detto che lo accompagna!" 
Il Maestro del Tempo lo rivoltò e gli afferrò il davanti della t-shirt, facendogli sbattere la schiena e la testa contro la parete. "Shade!" Neuro li guardò confuso e spaventato assieme. Il Maestro dell'Ombra faceva il possibile per sostenere lo sguardo di Acronix. Mandava fiamme e sapeva che avrebbe potuto ucciderlo con una mano, tanto era arrabbiato. "Shade, Kastan non ha una figlia..." Nella stanza calò il silenzio e il gelo. Tutti si voltarono verso il Maestro della Mente. 
I suoi occhi erano fuori dalle palpebre e il suo sguardo schizzava da una persona all'altra. "Shade...- Ripeté a voce tanto bassa, da essere quasi impossibile da udire -Kastan non ha una figlia." Acronix lasciò cadere il Maestro dell'Ombra a terra e si trattenne a fatica dal colpirlo al volto, con un calcio che gli avrebbe certamente rotto il naso. Inizialmente, sembrava che stesse per dire qualcosa. Ma poi rinunciò, superò il gruppo alle proprie spalle e uscì dalla casa, sbattendo la porta.








Revenge Of A Past Enemy ~ A Ninjago FanfictionWhere stories live. Discover now