Capitolo 8 - Insicurezze

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Ore 00:30

Conte's POV

Sono nel mio letto dopo questa giornata devastante. Per il lavoro, per le riunioni, per la pressione costante e l'opposizione sempre sul groppone.

Ma oltre a tutto questo, una persona mi ha devastato, in meglio, la giornata. Lei. Giada.

Lei che nonostante fosse sabato è rimasta a lavorare con dedizione e impegno fino a sera, senza mollare e cedere alla stanchezza. Lei che inconsapevolmente mi motiva, mi spinge a continuare, a non dar peso alle critiche, a non cedere alle provocazioni di politici e giornalisti.

Lei che mi fa sentire...migliore. Lei che, dannazione, è fantastica. Ed è così bella.

Oggi non sono riuscito a resistere. E quel bacio in ufficio ha sbloccato qualcosa. Ha fatto cadere un muro dietro il quale cercavo di proteggerla. Se solo ripenso a quello che mi ha rivelato questa sera. Se solo provo ad immaginare che qualcuno l'abbia ferita in quel modo.

Le relazioni finiscono, è una cosa normale. Ed è normale soffrire e stare male, soprattutto appena succede. Quello che mi aveva raccontato del suo ragazzo di qualche anno fa, ecco, quella è stata una cosa normale: una bella storia che finisce, una storia che ti fa soffrire ma che poi con il tempo ricordi con affetto. Ma il modo in cui si è comportato il suo ultimo ragazzo...no, quello non è affatto normale. Mi porto le mani alla testa stringendo i capelli. Quanto vorrei ammazzarlo quel tipo. Non lo conosco, ma lo odio con tutte le mie forze.

Il cellulare sul comodino si illumina, un messaggio.

📲 Giada: «E' tardi, lo so, ma non riesco ancora a dormire. Solo un'ultima cosa... GRAZIE. DI CUORE, DAVVERO. Probabilmente starà dormendo ora, caro Presidente 😉 Beh...in questo caso leggerà domani mattina, dunque...buongiorno!».

📲 Io: «In realtà sono sveglio...troppo sveglio. Sono stanco morto, con occhiaie che arrivano a terra, eppure non riesco a dormire. Tutta colpa sua, signorina Conti 😜».

Le ho risposto...con una faccia con la linguetta. Giuseppe, hai 55 anni, sei il Presidente del Consiglio, non fare il cretino. La sua risposta tarda ad arrivare, poi eccola.

📲 Giada: «Si dia un contegno, signor Conte... Non la riconosco...».

Continuiamo così per un po', a prenderci in giro, poi glielo chiedo:

📲 Io: «Senti Giada, so che è domenica e hai tutto il diritto di riposare almeno in questo giorno, hai già fatto molto lavoro e il discorso che farò domani è già pronto sulla mia scrivania...però...ti andrebbe domani sera di essere presente qui, durante la diretta? Se ogni tanto incrocio il tuo sguardo mi sento più tranquillo, piuttosto del cameraman scorbutico...».

📲 Giada: «Mi stai chiedendo un appuntamento...portandomi ad una conferenza stampa?».

In effetti sembrerebbe così. Non sono normale, forse le sto chiedendo troppo, almeno un giorno meglio lasciarla riposare, chiederle di arrivare qui la sera per mezz'ora di conferenza che può seguire da casa non è il massimo. Ma prima che possa dirle qualcosa, aggiunge un'altra frase:

📲 Giada: «Ne sarei felice, sul serio...😊».

Sorrido felice davanti allo schermo del cellulare, il cuore leggero.

📲 Io: «Grazie Giada, non te ne pentirai, promesso. Sarò molto...vigoroso 😎».

📲 Giada: «...e poderoso...🤭 Buonanotte, Presidente».

Il sole torna a splendere || Giuseppe Conte FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora