La temperanza

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La fonte dell'acqua rossa si trovava nel Fift, andai a Solitude e da lì presi il carro per raggiungere Riften dalla quale mi avviai per la fonte.

Nel luogo indicato dalla mappa vi era una baracca di quella che doveva essere in passato una locanda diroccata con due sentinelle di guardia.

-Sei qui per la Skooma?- mi chiese uno,
A sentire la parola Skooma divenni entusiasta -Da dove si entra?- chiesi.

Le sentinelle mi indicarono una botola nella baracca dalla quale giunsi in una specie di locale dalla forma rettangolare, da un lato vi era una trafficante separata da un inferriata, tutto il resto del posto era costernato da tossicodipendenti che tossivano rumorosamente con un Dunmer che faceva da cameriere in fondo all'angolo si trovavano due stanzini con uno sgabello e dei secchi per vomitare e tutta la stanza era invasa da uno strano fumo rosso porpora.

Mi avvicinai al bancone e parlai un po' con lo spacciatore.

-Ehm salve che posto è questo?- chiesi con esitazione
-Davvero non lo sai? Questa è la tana dell'acqua rossa, dove si trova la Skooma migliore di Balmora, è roba che ti irrobustisce e ti rende più predisposto all'esercizio di certe amate arti- mi rispose la trafficante, ella mi spiegò poi che la Skooma è migliorata dall'aggiunta dell'acqua della fonte rossa che le da il suo sapore unico e mi diede un assaggio gratis.

Presi la bottiglietta conica e mi sedetti in un angolo dando un' occhiata alla compagnia che mi ritrovavo davanti: vi erano un nobile che sembrava essere un consumatore abituale di stupefacenti, un bandito che era troppo impegnato a contorcersi per i dolori addominali per chiacchierare e un disertore imperiale che era sopravvissuto ad Helgen; vi era anche il cadavere di una vecchia morta per probabile overdose ma non vi feci molto caso.

Quando tirai un sorso di quella bevanda iniziò la (dis)avventura, iniziai a tossire violentemente e caddi dalla sedia sbattendo violentemente la testa perdendo i sensi.

Mi risvegliai in una cella microscopica, in una grotta che sembrava essere il retrobottega, vi erano enormi cisterne di fermentazione che servivano a distillare lo zucchero lunare e l'illuminazione era quasi assente, davanti alle sbarre della mia prigione vi era la trafficante di prima assieme a un vampiro di razza Altmer.

-Venarus ha avuto un'idea geniale- disse il vampiro -Con la bettola possiamo procurarci tutto il cibo che vogliamo- e si girò dall'altra parte.

Era evidente che trattare era impossibile e far notare a quel cieco che ero anch'io un vampiro avrebbe solo peggiorato le cose, decisi quindi di giocarmela d'astuzia come sapevo fare solo io.

Usai la magia di telecinesi per attrarre verso di me la chiave della cella e la infilai silenziosamente nella toppa, a quel punto la sfondai con un calcio facendo cadere il vampiro a terra e lo finii colpendolo con la sua ascia, poi eliminai il trafficante con un colpo della mia pistola.

A quel punto mi feci strada nelle rovine, dove trovai un diario appartenente a un certo Venarus Lupin.

Leggendo il diario scoprii che questo Lupin era partito per Skyrim da Summerset per cercare la fonte avendo sentito parlare dei suoi poteri. A quanto era scritto nel diario la fonte non placava la fame e potenziava solo per breve tempo i poteri vampirici per poi indebolire il corpo, mentre per i mortali subivano solo una fortissima assuefazione, che gli diede l'idea di mischiare l'acqua alla Skooma e di aprire una bettola per lo spaccio.

Riuscii infine ad arrivare nel laboratorio dove Venarus compiva i suoi studi, la stanza era di forma rettangolare con numerosi tavoli della stessa forma a destra vi era un laboratorio di alchimia mentre a sinistra vi era un trono dove Venarus stava seduto con i suoi servi accanto.

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⏰ Last updated: Jan 29, 2021 ⏰

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