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Io suo occhi ambrati sono ancora inchiodati ai miei.
La sensazione di disagio è davvero percettibile da essere tagliata in due con un coltello.
(Adesso che faccio?)
(Non ne che è muto??....oddio)
La mia mente continua a vagare verso le soluzioni peggiori finché la sua voce non mi risveglia.
-sai...micia sei davvero brava...e bella..-
Così sensuale e felino.
Sento il viso colorarsi leggermente di rosso.
-..grazie...?-
-Kuroo Tetsurou,piacere micia-
Vedo la sua grande mano allungarsi verso di me e con un po' di esitazione la stringo.
-mi chiamo (t/n) (t/c)-
-nome perfetto per una micia come te-
Il suo flertare come me,da una parte è piacevole ma dall'altra non vorrei essere trattata come un semplice giochino.
Già da come mi chiama e atteggia ho capito che è il solito donnaiolo di turno,quello pronto a giocare con una ragazza senza interessarsi veramente di lei.
Lascio la sua mano ancora stretta alla mia e,con una velocità che neanche sapevo di possedere,riunisco le mie cose ed esco.
-allora ci vediamo kuroo-
In miei piedi si muovono da soli,scappando,velocemente da quella situazione piacevole e allo stesso tempo di disagio.
Mio Dio devo chiamare Ami.

Sento un calore piacevole e allo stesso tempo fastidioso sui miei occhi.
Lentamente li apro,costatando che quel piacevole fastidio era un raggio di sole,che entra indisturbato dalle tapparelle mezza aperte.
Un odorino piacevole mi stuzzica il naso e lentamente mi alzo dal mio letto e mi dirigo in cucina.
Una colazione completa è allestita sul tavolo e vicino ad essa un bigliettino.
Delle fette di pane alla marmellata erano accompagniate da una piccola omelette e da un cappuccino,cosa i cui mia madre eccelle a farlo.
L'odore è allettante e un volta assaggiato il tutto dichiaro definitivamente che questa colazione è deliziosa.
Mentre mangio apro il biglietto:
~ciao amore,non mi aspettare sta sera avrò il doppio turno all'ospedale,mangia tutto ci vediamo domani♡︎~
Sospirai rassegnata,il lavoro da dottore qua a Tokyo è il doppio essendo una metropoli,e l'idea di vedere meno mia madre arriva come una secchiata di acqua fredda.

Cammino fino alla mia stanza,sapendo che il rumore dei miei passi sarà l'unico suono che riempirà queste mura.
Lentamente mi preparo,metto l'uniforme e mi trucco leggermente.
I lunghi capelli (c/c) li lascio sciolti,facendo soltanto due treccine ai lati del viso per poi raccoglierle dietro la nuca.
Una volta pronta mi dirigo verso scuola facendomi largo tra le affollate strade della città e stringendomi in un vagone della metro insieme ad altri studenti.
Come sempre Ami è sempre lì ad aspettarmi e appena mi vede,mi accoglie in un affettuoso abbraccio.
-buongiorno (t/n)-
-buongiorno Ami-
Ormai mi sto abituando a questa routine.

Più velocemente rispetto a ieri ci incamminiamo nelle nostre rispettive classi finché i miei occhi non incontrano una figura famigliare.
E li,a parlare con un paio di ragazzi in tuta rossa e come sempre fa sfoggio del suo ghigno,quello che trovo attraente e irritante allo stesso tempo.
Come se chiamato in causa,gira la testa facendo incontrare i nostri sguardi.
Lo vedo sorridere genuino,o questa è una mia impressione,prima di alzare un braccio e salutarmi.
Arrossisco leggermente e rivolgo lo sguardo da un'altra parte prima di incalzare il passo e spareire nella hall della scuola.

-a dopo (t/n)-
Entrando in classe trovo,come ieri,il falso biondo seduto al suo posto con aria annoiata.
Appena nota uno spostamento nell'aria alza lo sguardo e io lo saluto gentilmente.
-sempre mattiniero vero Kenma?-
Annuisce e basta.
-che programmi hai oggi?-
Sembra pensarci un attimo alzando gli occhi al cielo per poi riportarli su di me.
-oggi ho allenamento in palestra-
Mi siedo sulla scomoda sedia in legno e aspetto che il professore di letteratura giapponese entri iniziando la giornata con la sua solita espressione esausta.

Come ieri resto in classe fino a tardi ma non per suonare.
A quanto pare quelli del club di scacchi hanno avuto la brillante idea di dare un festicciola,per il compleanno di uno dei suoi membri,e non hanno avuto neanche la decenza di rimettere tutto apposto.
Ma insomma non dovrebbero essere tutti calmi e tranquilli??
Sbuffo passando l'ultima passata di straccio sul pavimento.
Il cielo si è fatto ormai scuro e le luci di Tokyo iniziano a farsi vedere e le strade ad animarsi.
Mi è sempre piaciuta Tokyo,così raffinata ed elegante ma allo stesso tempo caotica e movimentata.
Ritorno con i piedi per terra e mentre esco dalla stanza noto una felpa rossa sulla sedia di Kenma.
La prendo dalle mani e posso perfettamente vedere il logo della scuola sul retro.
-oh...ma questa è di Kenma-
Forse dovrei riportargliela,dovrebbe ancora allenarsi in teoria.
Mi avvio verso la palestra,percorrendo i lui chi corridoi ancora una volta.
Il fatto di trovarli così vuoti e silenziosi mi inquieta una attimo,ma tutta questa pace,quasi impossibile da trovare qui,mi rilassa.
Solo la luce dei lampioni proveniente da fuori mi illumina il cammino e l'aria fresca mi accarezza dolcemente le gambe,che entra da qualche finestra aperta.
Arrivo davanti alla palestra e posso chiaramente sentire il legno scricchiolare sotto i piedi dei giocatori e la palla essere sbattuta da una parte e l'altra.
Mi sento in imbarazzo,presentarmi davanti ad una squadra maschile senza conoscere nessuno,mi innervosisce.
Piano piano apro la porta rivelando l'intera squadra intenta a fare una partita d'allenamento.
Il primo a girarsi è proprio Kenma,che certe volte il suo essere così istintivo mi mette paura.
-oh (t/n)-San-
A quanto pare il nome di una ragazza incuriosisce molto visto che tutti si voltano verso la mia direzione.
I loro occhi sono felini proprio come l'animale che rappresentano,curiosi mi scrutano.

Inghiottisco un groppo di saliva e stringo di più la felpa a me.
-chi è Kenma la tua ragazza??-
Un ragazzo più alto del normale si avvicina a me e i suo capelli argentei sfolazzano da una parte e l'altra quando mi 'ispeziona' girandomi in torno.
-non essere così appiccicoso-
Che dolore.
Un ragazzo visibilmente più basso di quest'ultimo gli e le da di Santa Ragione,così forti da farmi sentire dolore per lui.
-mi dispiace-
-oh....ma non fa niente,comunque volevo restituire questa a Kenma-
-ehi che succede perché non vi state allenando-
Una voce forte rimbomba per le mura della palestra e senza che io me ne accorga arrossisco,sentendo il corpo fremere.
Più in là su una delle porte,che molto probabilmente davano ai spogliatoi,vedo la figura slanciata di Kuroo.
Passa in rassegna lo sguardo sulla squadra e quando possa gli occhi su di me,mi strozzo leggermente con l'aria.
-oh...ma guarda chi abbiamo qua-
A passo felpato si avvicina e i suoi occhi non mi abbandonano mai.
-buonasera micia-
Bacia la mia mano come un nobiluomo fa con la sua signora.

Spazio per me
Scusate il ritardo ma ho avuto problemi con la connessione.
Volevo dirvi che molto probabilmente sarò in grado di aggiornare un giorno si è un giorno no.
Poi può essere che mi piglia e aggiorno per una settimana intera.
Vorrei che andaste sulla mia pagina perché ci sono molte storie carine che mi piacerebbe che voi conosciate.
Per qualunque problema ho richiesta,scrivetemi
Un bacio
-Angel

•𝓨𝓸𝓾  𝓬𝓪𝓽𝓬𝓱  𝓶𝔂  𝓮𝔂𝓮𝓼•[Kuroo x reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora