finisco a ballare il mare dei cigni

268 21 10
                                    

Il dio ci piombò addosso, io e Frank scartammo di lato, ma gli altri non furono cosí fortunati; a causa del territorio a loro ostile, i loro movimenti erano rallentati notevolmente impedendogli di schivare il piatto della lama di Ponto che li scaraventò contro un masso.
L'oceano, peró, non ci era totalmente sfavorevole perché l'impatto venne alleviato dall'attrito dell'acqua. Capii che non avremmo resistito a lungo, soprattutto i miei amici, e credo che l'avessero intuito anche gli altri. Dovevamo organizzarci. Iniziai a pensare, grave errore; non mi accorsi di un vortice che mi risucchió per poi mandarmi al tappeto. Ho sempre sostenuto che pensare facesse male.
Sbattei la testa contro qualcosa e vidi un fiotto di sangue dissolversi, alzai lo sguardo e incrociai quello di Jason, lui accennò con il capo un buon nascondiglio che ci avrebbe coperti per qualche minuto, o per lo meno lo speravo. La testa mi girava ancora per la botta, ma grazie agli dei non avrei dovuto colpire un bersaglio preciso, ma scatenare solo un po' di caos. Allungai la mano e Ponto se ne accorse, purtroppo per lui non capì in tempo le mie intenzioni e fu travolto da una tempesta di sabbia, proprio come lui aveva fatto con noi poco prima.
Gli altri capirono il segnale e ci rifugiammo nel luogo indicato dal figlio di giove. Quando la tempesta si dissolse eravamo ormai fuori dal campo visivo del dio che inizió a distruggere qualunque cosa gli capitasse sotto tiro:"Venite fuori! Affrontate il vostro destino con coraggio, morite da veri eroi!"
"Non so voi, ma io preferisco vivere da vero eroe" Leo si era fatto il più piccolo possibile per evitare di essere visto.
"Per una volta sono d'accordo con lui. Qualche idea?" Il girino la faceva facile, le idee non crescevano sugli alberi come avevo sempre pensato. Se mai fossi sopravvissuto avrei offerto una cena ad Annabeth...forse anche due.
"Ricapitoliamo. Dobbiamo evitare che uno tra i piú antichi e potenti dei ci riduca in pezzettini..."
"Percy stai sanguinando"
"...trovare una nave che dovrebbe essere da questa parti, ma che non sappiamo se possa essere riparata..."
"Percy..."
"...per poi riportarla magicamente in superficie. Tutto questo evitando di essere fatti a pezzi."
"PERCY STAI SANGUINANDO!" Ci manco poco che Jason non mi rompesse il timpano che era stato risparmiato da mia madre:" E allora? Come se fosse la prima volta, non vorrei sembrarti ingrato per le tue attenzioni da fidanzato preoccupato, ma abbiamo altre cose a cui pensare". Jason scosse la testa esasperato:"Non ti viene in mente proprio niente? Nessun modo per sfruttare quel sangue?"
"Oltre a far risorgere Gea intendi? No, allora no". Quanto mi irrita quando le persone fanno cosí:"Jason, abbiamo giá abbastanza indovinelli nella nostra vita senza pensare a profezie e divinitá pazze, non c'é bisogno che ti ci metta anche tu". Lui sospirò, rassegnandosi a spiegare il suo piano, quando venne interrotto da Leo:"Sì, sì, tutto molto bello, anche oggi riusciremo a sopravvivere, ma nessuno si é accorto che prima Percy ha detto che dobbiamo evitare di essere ridotti in pezzettini mentre evitiamo di essere ridotti in pezzettini?"
Feci spallucce:"Volevo dare l'idea del guaio in cui ci siamo cacciati".

***

Ci dividemmo e attaccammo Ponto da direzioni diverse per dare a Frank il tempo di tornare con l'arma segreta.
Jason e Leo ronzarono intorno al dio per poi "punzecchiarlo" come fossero zanzare. Io, intanto, piroettavo lí vicino con la testa sanguinante e no, non ero impazzito per il colpo, stavo solo facendo la cosa che mi riesce meglio per il buon funzionamento del piano: essere stupido. Vidi avvicinarsi in lontananza tre grosse figure e usai i miei poteri per curarmi.
Due squali, capitanati dal figlio di Marte, furono attirati dall'odore del sangue che circondava Ponto e fecero l'unica cosa prevedibile, si scagliarono su di lui. Il piano funzionó, o almeno, funzionó per qualche minuto; giusto il tempo impiegato dal dio per capire cosa stesse accadendo e ordinare ai grossi pesci carnivori di andare via.
"Davvero credevate di sconfiggermi usando i miei stessi sudditi? E questi sarebbero la piú grande minaccia degli ultimi trecento anni? Ma non fatemi ridere".
Ero ormai troppo lontano per sentire il resto del discorso. Il diversivo degli squali mi aveva permesso di svignarmela per cercare la nave, proprio come aveva pianificato Jason.
Stavo seguendo la catena dell'ancora quando il fondale cominciò a tremare e sentii un ruggito di frustrazione provenire da dietro le mie spalle: Ponto aveva notato la mia assenza, questo voleva dire che dovevo sbrigarmi.
Seguii la corda il piú velocemente possibile, tanto che non mi accorsi del gigantesco yatch finché non sbattei il naso contro lo scafo.
Avevo trovato la principessa Andromaca e il mio naso era ancora intatto, avrei potuto definirla una vittoria se non fosse che i miei amici stessero per morire e io non avessi la più pallida idea di come riportare la nave in superficie.
Tentai di manipolare la pressione per sollevarla, ma riuscii solo a sollevarla di qualche centimetro, inoltre avevo paura di danneggiarla più di quanto lo fosse giá. Provai e riprovai, ma non c'era niente da fare, stavo solo sprecando tempo ed energie. Pregai le Parche affinché i miei amici stessero tutti bene; non volevo neanche prendere in considerazione l'idea che Ponto avesse...Ponto!
Mi ritornò alla mente la sensazione provata all'incontro con il dio, un miscuglio di forza e debolezza che dipendevano da lui, era un azzardo, ma tentare non costava nulla.
Mi concentrai il piú possibile sull'antica presenza che aleggiava nei dintorni, sentii le cellule del mio corpo bruciare, come se stessi assorbendo il potere di Apollo ed Elio messi insieme anziché quelli di Ponto, esternamente stavo per collassare, ma mi tornarono tutte le energie, solo amplificate al cubo. La mia mente era piú leggera, mi chiesi se fosse quello che si provava prima di morire. Accumulai tutto il potere possibile sotto la nave e la sollevai. La sabbia, che si era posata su di essa in tutti quegli anni, scivolò via per poi tornare sul fondale; dai buchi dello scafo uscirono varie specie di pesci terrorizzati e, alcuni pezzi di legno ammuffiti, che si reggevano per miracolo, caddero.
Non capivo piú niente, il territorio circostante sembrava una presenza lontana, l'unica cosa che ricordo prima di svenire fu una voce profonda:"Interessante" poi, silenzio.


Angolo autrice
Voi credevate che essendo in quarantena io avrei aggiornato più spesso,eh? Inveceeeee. Molti scrittori di wattpad stanno postando praticamente ogni giorno, io invece no! Mi distinguo!

Percy Jackson e la scelta dell'eroeWhere stories live. Discover now