trovo della saliva sul mio regalo

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~bonus POV Annabeth~

Cosa ho fatto di male? Perchè gli dei ci odiano tanto? Ogni volta che crediamo sia finita spunta fuori qualcuno con manie di grandezza.
"Vi divertite a prendervi gioco di me, vero?" Gridai al vento; nessuno mi sentì, strano, credevo che si sarebbero girati tutti e mi avrebbero fissata come se fossi pazza. Mi guardai intorno, ovvio che nessuno mi avesse sentita, ero sola. Senza neanche accorgermene ero arrivata alla spiaggia, non c'era anima viva, a quell'ora tutti dovevano essere a farsi la doccia per la cena, forse in qualità di capo della casa di Atena sarei dovuta rientrare e condurre i miei fratelli al padiglione mensa, ma non avevo voglia, sperai solo che Malcom mi avrebbe capito e che avrebbe preso il mio posto senza allertare nessuno.
Mi avvicinai sempre di più al mare, era come se non avessi più la padronanza del mio corpo, in ogni caso non facevo resistenza e forse sbagliavo. Avrei dovuto allontanarmi dall'acqua il più possibile, dopotutto io e Percy avevamo appena litigato, o meglio io avevo litigato con lui. Non è stato il fatto che si fosse messo in pericolo di per sé a farmi infuriare, voglio dire siamo semidei, so benissimo che la maggior parte di noi nemmeno arriva alla maggiore età, ma la sua faccia...la sua espressione incredula come se non si aspettasse che, andando in una missione suicida, mi sarei preoccupata e sentita tradita e poi, come se fosse andato a raccogliere le fragole nei campi, si preoccupa per me; per me che avevo passato la giornata a sistemare bagni. Forse non avrei dovuto lavarmi le mani prima di schiaffeggiarlo.
Finii coi piedi nell'acqua, dovevo essermi spostata mentre ero in sovrappensiero. Mi girai, ma c'era acqua anche dietro, ero circondata salvo il sentiero che portava in mezzo al mare formatosi dalla divisione di esso. Dubbiosa se fidarmi o meno passai velocemente in rassegna le alternative, ma a meno che non volessi farmela a nuoto e dire addio al mio telefono avrei dovuto incamminarmi. La spaccatura si interrompeva in una circonferenza di circa due metri di diametro al cui interno si trovava una scatola grigia, deducendo da chi poteva provenire tutto ciò avrei voluto avere più forza di volontà da non accettare il regalo, ma la curiosità di un figlio della dea della conoscenza può uccidere. L'aprii con calma, con i fratelli Stoll non si puó mai sapere quando comparirá un ragno dal nulla. Fortunatamente, al posto di uno di quei mostri pelosi e ripugnanti con otto zampe, trovai un pugnale. Era una lama di bronzo celeste perfettamente bilanciata con una civetta sull'impugnatura e un'alga argentata che girava tutt'attorno. La strinsi al petto e abbassai il volto:"Vieni fuori testa d'alghe". Dietro di me sentii la sabbia muoversi al suo passaggio.
"Ti piace?" non lo vedevo, ma potevo immaginarlo mettersi la mano dietro la testa e guardare verso il basso con un sorriso impacciato avendo paura di dire la cosa sbagliata o di fare qualcosa di stupido. Mi si strinse il cuore.
"È molto bello, grazie" Cercai di rendere il tono il più indifferente possibile e, a giudicare dal sospiro di delusione che emise, c'ero riuscita. Credevo se ne sarebbe andato lasciandomi sola, ma dopo un breve attimo di silenzio aggiunse:"So che non potrà mai rimpiazzare quello che ti ha donato Luke, ma è pur sempre più comodo che viaggiare con una spada di osso di Dragone sul fianco..." dovetti soffocare un sorriso, ma Percy non se ne accorse perché la sua voce si abbassò notevolmente e una lacrima minacciò di scendere. "So di essere stato un egoista, da quando è saltata fuori questa storia della nuova profezia ho pensato solo al fatto di non volere perdere nient'altro, di non volere perdere nessun altro, di non voler perdere te; non mi ha neanche sfiorato il pensiero che questo valesse anche per gli altri. Quel pugnale era un regalo per il tuo compleanno, ma visto la guerra che ci aspetta preferisco tu lo abbia adesso. Comunque se non dovesse piacerti puoi sempre chiedere a Leo di modificarlo, non so, nel caso tu voglia togliere le alghe, ad esempio..." Corsi da lui e mi gettai tra le sue braccia, non se lo aspettava minimamente e mi resi conto di averlo colto di sorpresa perché esitò qualche secondo prima di circondarmi con un abbraccio. Crollai e scoppiai in un pianto disperato, se accanto a me ci fosse stato qualcun altro non me lo sarei mai permessa, ma lui era Percy: lo stesso Percy che a 12 anni mi portò lontano dalle sirene e che sorresse il manto del cielo per salvarmi; lo stesso Percy che a 14 anni si fece saltare in aria sulla cima di un vulcano per far sì che sopravvivessi; lo stesso Percy che neanche un anno fa é saltanto nel Tartaro per proteggermi, lo stesso Percy che proprio in quell'istante non stava cercando di consolarmi, non mi sussurrava parole dolci all'orecchio promettendo che sarebbe andato tutto bene, era semplicemente lì ad offrirmi un appoggio, perché sapeva che non avevo bisogno di inutili frasi di circostanza, che non doveva trattarmi con compassione. Lui sapeva sempre di cosa avessi bisogno e gliene fui grata.

"Vorrei dirti che mi dispiace per il ceffone, ma mentirei". Se non fosse stato per il profumo di acqua marina che emanava la pelle di Percy avrei pensato di stare sognando; nessuna battaglia, nessun consiglio di guerra, solo io e lui distesi sulla sabbia a guardare le stelle.
"Non mi hai ancora perdonato del tutto, vero?" Non me ne ero resa conto, ma Percy aveva ragione. C'era ancora qualcosa che pesava sul nostro rapporto, non potevo liberarmene, ma forse potevo ignorarlo tanto a lungo da dimenticarmene.
"So che non possiamo tirarci indietro e sono consapevole di non poterti tenere lontano da missioni pericolose per sempre, ma possiamo sfruttare questi momenti per essere una coppia normale, almeno finché Leo non avrà riparato la principessa Andromaca o non sapremo dove dirigerci. Percy mi parve a disagio:"A questo proposito, Gea potrebbe avermi suggerito dove si stia nascondendo durante un sogno". "Spiegati meglio"
"Beh ecco, stavo discutendo con il mio materasso quando...."
"Vai al punto" fece un profondo respiro e si decise:"Non so cosa volesse esattamente, ma mentre si é distratta un momento ho potuto sentire una sinfonia, l'aveva già sentita ma non ricordavo dove finché il telefono di mia madre non ha squillato; Ha registrato la sua suoneria durante una gita alle caverne quando ero piccolo, le stalattiti creano quell'esatta melodia, dobbiamo andare alle Luray Caverns".
Dopo quell'affermazione lasciammo cadere l'argomento e rimanemmo in silenzio per un po' a goderci il rumore delle onde.
"Sai, solitamente evito di ammirare le costellazioni, fanno riaffiorire troppi brutti ricordi: Zoe, Bob..... ma mi sono appena reso conto che c'è un lato positivo nella notte" Non avevo avuto la possibilità di conoscere Zoe, ma dai racconti sapevo che era stata una persona da ammirare, inoltre il solo nominare Bob bastò per far sprofondare il mio umore, così mi appoggiai  alla spalla di Percy:" E quale  sarebbe questo lato positivo?" Staccò gli occhi dal cielo per posarli su di me e sorrise. Quello sarebbe stata l'occasione perfetta per un momento romantico. "Beh, il buio non ti costringe a vedere la mia faccia da porcellino d'India". Ripensandoci chi ha bisogno di appuntamenti da film quando hai una persona capace di farti ridere in qualsiasi situazione? "Potrei sapere chi è il traditore che ti ha detto una cosa del genere?" Rise leggermente, ma poi si bloccò, il suo volto si tramutò subito in un'espressione offesa quando arrivò a una conclusione che a me pareva ovvia:"Aspetta un secondo, con questo intendi dire che l'hai detto a più di una persona?!" Mi impegnai a fare la mia migliore interpretazione di quell'espressione angelica e innocente che avevo visto così tante volte su di lui, ma, con mio non troppo dispiacere, non funzionò perché lui mi saltó addosso e cominciammo a rotolare lungo tutta la riva finché le risate non ci sfiancarono e dovemmo fermarci per poi collassare al suolo. In quella posizione potevo guardare solo sopra di me quindi non ci misi molto a notare che si era fatto tardi; tra un fiato e l'altro riuscii a riprendere abbastanza ossigeno da parlare con Percy: "Dobbiamo per forza tornare alle capanne?" Si picchiettò un dito sul mento facendo finta di pensare e con finta indifferenza propose:"Beh, potremmo rimanere qui a dormire, ma non vorrei che agli altri venissero in mente idee strane come l'ultima volta"
Gli feci notare che quando Frank ci trovò nella stiva stava quasi per soffocare a forza di trattenere le risate. "Non posso obbiettare, ma per quanto voglia anch'io passare la notte con te sulla spiaggia c'è un problema a cui urge soluzione". Mi misi seduta per guardarlo negli occhi:"E sarebbe?"
"Potrei accidentalmente sbavarti addosso mentre dormo" Non potei fare a meno di ridere:"Basta che non mi rovini il pugnale nuovo testa d'alghe" detto questo mi accucciai sul suo petto e chiusi gli occhi.

Angolo autrice
Allora...io non guardavo le visualizzazioni da un po' di tempo e...Porco Crono! Io credevo fossero massimo una trentina di persona a seguirmi e mo' scopro che siete piú di duecento, ma siete matti?!?!? Mi sale l'ansia cosí! Ci sono centinaia di persone che mi leggono e mi giudicano mentre io scrivevo tanto per fare qualcosa nella mia vita triste. Adesso peró mi sento anche in colpa ad aggiornare ogni morte di papa, mi toccherà muovere il culo per finire sta storia (se certo credici me del passato, come no). Comunque in mia discolpa vi dico che volevo aggiornare giá una settimana fa, ma questo capitolo mi ha preso più tempo del dovuto. Due settimane capite? Mentre di solito ci metto uno/due giorni, ma mi ci vedete scrivere storie da amore? Ahahaha perchè io no visto che ho fatto una fatica che manco Percy a sorreggere il cielo.

Percy Jackson e la scelta dell'eroeWhere stories live. Discover now