Parte 2

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Prendo il mio Martini e passo l'altro a lui, che si attacca al bicchiere come se non bevesse da giorni.

Sono abbastanza stranita dal suo repentino cambio di comportamento, ma mi incuriosisce.

Bertra mi guarda e prende un respiro profondo prima di incrociare le gambe ad indiano e appoggiare il bicchiere sul tavolino di lato a sè.

«Io e Leo ormai ci frequentiamo da molto e questi ultimi cinque mesi sono stati solo un'ulteriore conferma di quello che proviamo l'uno per l'altro.
Ormai è da un po' che ne parliamo, quasi un anno, ma volevamo prima consolidare la nostra relazione.
Seppur io pensi che il matrimonio sia stato più una formalità seguita da una vacanzetta affatto male, ora siamo ufficialmente sposati, la nostra luna di miele è finita e siamo uniti come prima, se non di più.
Lui continua a parlarmi di questo suo desiderio e ormai mi sono convinto di volere lo stesso per noi.» prende nuovamente un sorso del suo Martini prima di dirmi di cosa si tratta.

Deglutisce e si volta ancora di più verso di me, puntando i suoi occhi caldi e castani nei miei, grigi e freddi.

Si tratta di una questione importante, glielo si legge in faccia.

«Vogliamo avere un bambino.»

Sto per scoppiare a ridergli in faccia, credendo che mi abbia presa per il culo fino ad adesso, ma la serietà che leggo nella sua espressione mi fa morire la risata in gola.

«Senti...» inizio.
Non so come dirglielo.

«Io voglio un bene dell'anima a entrambi, ma non presterò mai il mio utero a nessuno dei due. Nè tantomeno andremo per vie naturali, scordatelo, non andrò mai a letto con te o-»

Mi interrompe con una risata.

«Non ti sto definitivamente chiedendo questo.» ride ancora, gettando indietro la testa e coprendosi la bocca con una mano.
Aspetto che finisca questo attacco di ridarella, continuando a guardarlo a metà fra l'essere grata e l'allibita.

Ritiro tutto quello che ho detto in precedenza, non ho la minima idea di quello che gli stia passando per la testa in questo momento.

Quando si riprende, comincia di nuovo a parlare.

«Noi stavamo pensando all'adozione.
Per una volta, voglio fare del bene a qualcuno usando la fortuna che ho e là fuori ci sono tantissimi bambini orfani a cui potrei dare una vita migliore.»

Colgo la traccia di una nota negativa nella sua voce.

Che c'è che non va, Bee?

«Ma...?» gli chiedo, inducendolo a continuare il suo discorso.

Bertra prende un respiro profondo, l'ennesimo di oggi.
È teso come una corda di violino e questo suo atteggiamento nervoso mi spaventa.

«Ma Alice ha interferito anche qui.
Ha macchiato definitivamente il curriculum della mia vita e sono stato etichettato da un assistente sociale come "Inabile di possedere una famiglia, inaffidabile e immaturo."»

Sbuffo.

Alice è la sua ex ragazza.
Si sono lasciati ormai 7 anni fa, dopo una storia durata relativamente poco e sostenuta quando entrambi avevano soltanto diciott'anni.

Eppure, riesce ancora a rovinare la vita del mio Bee.

Lui ha lasciato lei, perché lo tradiva con chiunque capitasse a tiro e, otto mesi dopo la loro rottura, lei si è presentata davanti alla sua porta con un bambino in braccio, sostenendo che fosse di Bertra.

Ma lui lo ha rifiutato, dato che le probabilità che fosse davvero lui il padre erano infinitesimali: avevano sempre usato le protezioni necessarie e non lo facevano da molto prima della rottura.

Kidnapping / Leltra (Leo & Bertra)Where stories live. Discover now