~Capitolo 15~

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Questo è il penultimo capitolo

***

Zac entrò in casa di Ryan alle sette e mezza precise, come ogni mattina. Si diresse spedito in cucina, con un sorriso diabolico sulle labbra, e si avvicinò a uno dei ripiani della cucina, quello dove Stephanie riponeva le stoviglie.
Prese una pentola bassa, un mestolo di legno dal cassetto vicino al lavandino e uscì dalla stanza salendo velocemente le scale. Pregustò già il momento in cui avrebbe fatto saltare, letteralmente, la sua adorata cognatina dal letto. Già una volta le aveva fatto quello scherzo e la sua reazione era stata così divertente che si era ripromesso di rifarlo, e quello era il momento adatto.
Dopo gli eventi della sera precedente c'era bisogno di alleggerire l'atmosfera e lui era il migliore in questo. Era sempre stato il fratello birbante e combina guai, quello che tirava su gli altri quando un vitellino non sopravviveva o quando la loro madre li metteva in castigo. Ryan, invece, era sempre stato il romantico della famiglia, fino a quando non era comparsa la vipera tinta di biondo, mentre Jack era il rubacuori. Poi c'era Tyler, quel ragazzo era il suo opposto; sempre taciturno e sulle sue, ma riusciva cogliere dettagli che a volte sfuggivano agli occhi degli altri. Solo su una cosa era cieco: Tanya. Quella povera ragazza gli andava dietro come un cane va dietro alla propria coda, ma lui non se ne accorgeva. Riportò tutta la sua concentrazione su Stephie, attraversò silenziosamente il corridoio e si fermò davanti alla grande porta della camera padronale. Ghignò e l'aprì di scatto, colpendo violentemente la pentola con il mestolo.

«Phanie, Phanie! Alza...» si bloccò di colpo, lasciando la presa sulla padella, che cadde e rotolò sul pavimento. Mai avrebbe pensato di assistere a quella scena: Ryan e Stephanie, coperti solo dalle lenzuola, in atteggiamenti compromettenti, o meglio; erano stati in atteggiamenti compromettenti prima che lui entrasse.

Altro che alleggerire l'atmosfera! Quei due si erano dati da fare da soli.

Lo squittio di Stephanie si diffuse per tutta la stanza mentre suo fratello si lasciò andare una colorata imprecazione. Sua cognata, ormai più rossa di un peperone, cercava di infilarsi sotto le coperte. Ryan si mise seduto, lasciando che il lenzuolo gli cadesse alla vita e gli lanciò un'occhiataccia con gli occhi iniettati di sangue.

«Che cavolo ci fai qua?!» ruggì suo fratello, cercando di nascondere Stephie dietro la schiena.

«Ehm... io.» balbettò come un deficiente, non sapendo cosa dire o fare. Era entrato in casa solo per fare uno scherzo innocente! Non aveva idea che quei due si fossero dati, finalmente, da fare! Altrimenti sarebbe entrato con una fotocamera, per memorare il grande giorno.

Si stampò in faccia un'espressione da ebete che fece accigliare di più Ryan.

«Zac, se non esci immediatamente da questa stanza farò di tua moglie una ricca vedova!» gridò come una donna isterica il fratello, brandendo la lampada posta sul comodino come arma.

«Calma, calma. Ora esco» arretrò fino alla porta e fece per uscire, ma prima sorrise un'ultima volta ai due. «Comunque complimenti.»

Abbandonò la camera giusto un secondo prima che un cuscino si schiantasse contro la porta. Non c'era bisogno di essere così nervosi, pensò rivolto a suo fratello. Non si doveva essere più rilassati in certe situazioni?
Tornò ridendo in cucina, dove sua moglie stava preparando il tavolo per la colazione, la donna si voltò sentendolo ridere e aggrottò le sopracciglia curiosa.

«Perché ridi?» gli chiese, stampandogli un bacio sulla guancia e tornando a occuparsi della colazione.

«Non indovinerai mai a quale scena ho appena assistito» tornò a ridere lui, senza riuscire a fermarsi e guadagnandosi un'occhiataccia severa anche da Tiffany.

Sposa per contrattoWhere stories live. Discover now