Capitolo 5

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Note: ammetto di non amare particolarmente questo capitolo, forse perché non mi convince fino in fondo, sebbene non sappia davvero il perché... ad ogni modo eccolo qui 😄 pronte per un CC in versione pre-papà? 😜



Dal capitolo 2 di questa storia....

"Com'è andata a Parigi?" domanda appena mi sono sfilato la giacca, le chiavi già a loro posto sul tavolino nell'ingresso.

È alle mie spalle, fremente per una risposta ed al tempo stesso intimorita.

"Male" ribatto semplicemente, voltandomi a guardarla.

"Perché?"

È esterrefatta e la sua perplessità, chiara in viso, la rende ancora più bella.

M'avvicino, invadendo quello spazio che da due giorni mi era precluso, lasciando che il suo sguardo anneghi nel mio.

"Mi mancavi"


Suona bene, no?


Alice's pov

Affondo le braccia sotto il cuscino, il viso sprofondato nella morbida stoffa azzurro cielo.

Non avrei mai sperato in un suo ritorno tanto piacevole.

Questi giorni lontani, con lui a Parigi ed io qui, invece che chiarirmi le idee avevano soltanto aumentato i miei timori e la paura che il nostro rapporto si sarebbe rotto per sempre era più che una semplice e dolorosa supposizione.

Invece sono di nuovo qui, nuda, nel nostro letto. E per quanto nulla sia stato ancora chiarito, almeno posso crogiolarmi per un po' in una bolla di apparente serenità.

Claudio si è alzato per andare al bagno ed in questi tre minuti di solitudine mi ritrovo a sentire il cuore battere forte nel petto, probabilmente per il modo tutto suo con cui ha cercato di farsi perdonare.

Vi amo.

Non mi sono mai sentita tanto bene. Forse perché fino ad un istante prima non ero mai stata così male.

Il nostro rientro a casa è stato seguito da una lunga, dolce e calorosa sera di rappacificazione, più fisica che altro, ma è pur sempre un inizio.

E poi, per uno come lui, fisico è quasi tutto.

Sento il materasso abbassarsi dal suo lato vuoto e, anche se non riesco a vederlo dalla posizione prona che ho assunto, avverto perfettamente il suo ritorno.

Si regge su un ginocchio mentre con l'altra coscia mi scavalca, intrappolando le mie gambe fra le sue.

Si abbassa senza dire nulla ma la sua bocca che scivola dal mio collo alla schiena, lasciata parzialmente scoperta dal lenzuolo, è la più soave di tutte le melodie.

"Claudio" lo chiamo, senza riuscire a trattenere un sorriso per quelle attenzioni incredibilmente dolci.

Lui non risponde, si limita a tornare nella sua parte di letto e trascinarmi con sé, facendomi voltare.

Indossa solo un paio di pantaloni blu di una tuta e mentre mi arpiona i fianchi per farmi avvicinare, posso chiaramente vedere il suo busto.

La cicatrice sul fianco sta lentamente sbiadendo, fin quasi a scomparire, e con lei anche la mia angoscia di quel ricordo di ormai parecchi mesi fa.

L'allieva 3 - Il tempo di un battito - Best MomentsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora