Capitolo 14

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Dal capitolo precedente....

La mano che finisce istintivamente sulla pancia e le palpebre serrate per resistere all'improvvisa fitta che pare piegarla in due.

"Alice, stai bene? Che succede?"

Mugugna in tutta risposta mentre io sono già dietro di lei per cercare di sorreggerla e alleviarle in qualche modo il dolore.

"Che succede?" la domanda retorica di Silvia le fa aprire gli occhi di scatto e tornare a guardare il modo con un po' meno sofferenza "Ti si sono rotte le acque, Alice!"


Benvenuta


Alice's pov

Sofia, mia dolce Sofia.

Non potevi aspettare ancora qualche giorno per nascere?

Ma anche solo un paio d'ore, non chiedevo poi tanto, giusto il tempo di tornare a casa.

Ora chi lo sente Claudio.

"Alice?"

Già me lo immagino come mi rimprovererà per la mia solita testardaggine ed il non voler mai stare ad ascoltarlo.

Avevamo detto riposo, Sacrofano. Non gite in Istituto come e quando ti pare.

"Alice?"

Mi ci vuole un attimo per capire che Claudio mi sta davvero chiamando mentre sfreccia a tutta velocità verso l'ospedale.

Il tocco della sua mano sulla mia mi desta prima delle sue parole, facendomi aprire gli occhi ormai chiusi da un po', nella speranza che lunghi e profondi respiri potessero calmare quei dolori intermittenti ma sempre più forti che mi colpiscono il mio ventre.

È novembre e fuori piove ma a me, in questa macchina, sembra essere scoppiato agosto.

"Sto be...ne" cerco di rassicurarlo ma non mi riesce esattamente come pensavo.

In tutta risposta lui accelera, dando gas alla sua SLK che ancora non ha cambiato. E pensare che avevo insistito tanto per una macchina più adatta alla nostra nuova ed imminente dimensione famigliare.

La sua mano mi lascia per cambiare marcia ma subito dopo è di nuovo tra la mia ed io la stringo forte, come se fosse l'unico appiglio con il mondo che mi circonda.

"Manca poco" mi tranquillizza ed effettivamente riconosco l'isolato che precede quello dell'ospedale e che lui attraversa a tutta birra, traffico permettendo.

Quando frena davanti all'ingresso, trovando miracolosamente posteggio senza troppa difficoltà, mi rendo conto di quanto uscire dall'abitacolo mi costi fatica e come i dolori vadano via via acuendosi, senza lasciarmi tregua.

Il chiasso dell'hall dell'ospedale mi riempie le orecchie mentre veniamo accolti e un'infermiera si affretta per recuperare una sedia a rotelle e farmici accomodare.

"Le sue generalità per favore" sento dire da una donna di mezza età e per fortuna Claudio risponde rapidamente al mio posto, lasciandomi il tempo di riprendere fiato.

Stai buona, Sofia.

Mi ritrovo a dire fra me e me come se questo bastasse per far cessare tutto il dolore che inizio a provare.

Ahimè so che non potrà che peggiorare.

Sono sollevata quando finalmente Claudio torna da me e la sua mano mi tiene compagnia, accompagnando ogni attimo che passa.

L'allieva 3 - Il tempo di un battito - Best MomentsWhere stories live. Discover now