//capitolo 11//

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Mingi non rivolgeva la parola a San da ben una settimana. L'aveva già perdonato ovviamente, era suo amico e gli voleva bene, ma voleva fargli imparare la lezione, e così lasciò che il ragazzo si dannasse per quel suo errore che non gli avrebbe fatto passare facilmente, assolutamente.

"EDDAI MINGIIIIIIIIIIIIII MINGI MINGI MINGI SCUSA PERDONAMI SCUSA SCUSA SCUSA SCUSASCUSASCUSA"

"Se non la smetti secondo me ti beccherai un altro pugno, San-"

"Perché tu invece non mi aiuti? Mingi non mi parla più, e gli ho già detto che mi dispiace! Aiutami cavolo!"

"Non posso forzarlo a perdonarti e parlarti, sai?" Quando vorrà lui lo farà, easy."

"Che palle!"

Mingi, che se ne stava per fatti suoi a scarabocchiare su un foglietto senza neanche ascoltarli, si distrasse dai suoi disegnini solo una volta ricevuta una notifica che, una volta letta, lo fece immediatamente alzare e scappare via dal parchetto in cui loro tre si rintanavano sempre.

"Ma dove va?"

chiese confuso San guardando il loro amico zampettare contento via, intanto che Hongjoong sbuffava sonoramente per la sua stupidità.

"Secondo te, mister capelli belli? Da Yunho, mi pare ovvio-"

"OoOoOOOh... sì, ovvio."

Guardò i disegnini di Mingi dei due omini che si tenevano per mano contornati da mille cuoricini rossi, e fece un piccolo sorriso, stendendosi poi serenamente a terra con la testa poggiata sulle gambe incrociate dell'amico che, seppur arrabbiato con lui, cominciò ad accarezzargli affettuosamente i capelli soffici mentre era intento a leggere un libro con i suoi occhialoni dalla montatura trasparente calati sul nasino a punta.

"Eih Joong, secondo te dovrei cercare lo stripper dell'altra sera? Voglio sapere perché mi conosce, visto che io non mi ricordo affatto di lui... non mi dicono niente né il suo nome, né il suo viso, eppure lui pare sapere chi io sia, e anche bene, perché ha fatto una faccia quando mi ha visto... !"

"Non so pasticcino, devi essere te a decidere; di sicuro però devi almeno capire chi sia prima di buttarti addossoa lui e urlargli addosso PErChé Mi cOnOsci?-"

"Non faccio così!"

"Sì invece, zitto. Dicevo, magari ti conosce per una cosa brutta che è successa tra voi due, quindi non sarebbe meglio andare ad infastidirlo ancora."

"Capisco... vedo cosa posso fare! Ho un sacco di amici a scuola, sicuramente qualcuno saprà aiutarmi! Grazie Jong!~"

Gli stampò un rapido bacio sulla guancia e saltò in piedi, pronto ad andare via, ovviamente dopo essersi sistemato i vestiti.

"Oi, dove vai?"

"Faccio qualche chiamata, tranquillo, niente cazzate."

" E mi lasci qui?"

"No! ... sssì...? VAbBè HONg ci vediamo domani! Bye!"

"Oi! Brutto stronzo! Ma guarda te questo..."

Sbuffando chiuse il libro, osservando tristemente San che si allontanava velocemente da lui alla ricerca di risposte, e con un sospiro si tolse gli occhiali abbandonandoli poi a terra vicino a sè; al tintinnio delle notifiche prese il cellulare, ma si bloccò dall'accenderlo non appena vide sullo schermo nero il proprio riflesso dagli occhi lucidi e le labbra tremolanti. Gettò anche l'aggeggio che continuava a suonare vicino a ciò che aveva con sé e si rannicchio rifugiando il viso sulle ginocchia, singhiozzando sommessamente e lasciando che le lacrime inutili gli rigassero le guanciotte rosse, facendolo sentire stupido per la propria debolezza a quel senso infondato di solitudine che l'aveva colto inaspettatamente, lì, da solo e sul prato del parchetto.

//Chain// WooSan [ATEEZ]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora