9(flashback)

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Era un pomeriggio di Luglio.
La luce del sole entrava dalla finestra del salotto spalancata.
Io e Mark eravamo sul nostro divano in costume.
Faceva talmente caldo che neppure senza i vestiti addosso trovavamo la pace di un po' di freschezza.
Era massacrante il caldo di quei tre mesi, ma ancora più massacrante era la scuola.
Passavamo ore ed ore sui banchi di scuola a sventagliarci i quaderni sul viso per non scioglierci.

"Sai che in questo periodo in Italia non vanno a scuola?" dissi a Mark ad un certo punto.
"Davvero?" fece lui con voce stanca "Allora portami con te"
"Ma non sono ancora stata presa" ridacchiai.
"Ancora con la paura di non avercela fatta?" esclamò lui alzandosi in piedi e mettendosi le mani sui fianchi "Certo che ce l'hai fatta! Devi smetterla di dubitare di te!"
Feci un mezzo sorriso e lo guardai.
"Come fai ad essere sempre cosí positivo?" domandai.
Lui mi guardò per un attimo stupito e poi si avvicinò a me per avvolgermi un braccio intorno alle spalle.
"Quando sarai grande lo capirai!" fece il filosofo lui.
"Ma se hai solo un anno in più di me!" mi infuriai io.
Dlin dlon.
Il campanello suonò.
Io e Mark ci guardammo stupiti.
"Sará..." iniziai ma le parole mi morirono in gola.
Mio fratello sorrise come un ebete e corse alla porta.
Parlò con qualcuno e poi tornò con un enorme pacco.
Sul pacco c'era scritto a grandi caratteri 'MADE IN FLORENCE'.
Spalancai gli occhi e corsi ad afferrarlo, lo portai sul divano ed iniziai ad aprirlo con foga.
All'interno dello scatolone c'erano diverse buste di plastica nere e, al centro, una lettera.
La afferrai e strappai la parte che non mi occorreva per leggerne il contenuto.
Rimasi interi minuti a guardarla.
"Allora?" mi chiese Mark impaziente "Cosa c'è scritto?"
Rilessi ancora un'ultima volta la lettera e poi alzai lo sguardo verso di lui.
"Ce l'ho fatta" annunciai con voce soffocata.
Mio fratello si mise le mani davanti alla bocca e poi si mise a saltellare con me per la stanza.
"CE L'HAI FATTA! CE L'HAI FATTA" urlava "Te l'avevo detto!"
Mentre mio fratello continuò a festeggiare, io presi il cellulare e composi il numero di Axel.
"Ax!" lo chiamai appena rispose "Ce l'ho fatta! Vado in Italia!"
Sentii un tonfo e poi due e poi tanti tonfi ripetuti, stava saltellando anche lui.
"È una notizia bellissima!" esclamò dall'altro capo del telefono "Dobbiamo festeggiare, solo io e te da Hilamann stasera ti passo a prendere alle 7!"
Lo disse tutto d'un fiato e poi attaccò.
Io rimasi un attimo stupita e poi tornai a gioire con Mark.

Più tardi mi levai il costume e feci una doccia veloce, indossai l'accapatoio ed aprii l'armadio della mia stanzetta.
Dato che faceva caldo, optai per una canottiera nera, un paio di pantaloncini di jeans ed un paio di Fila bianche.
Non mi asciugai i capelli cosí da farli arricciare un po'.
Poi scesi di sotto saltellando.
"Allora dove andate stasera tu ed il tuo Axelino?" fece Mark con una voce da ebete.
"Non chiamarlo cosí!" mi arrabbiai "E poi non andiamo chissà dove, andiamo solo a mangiare due spaghetta da Hilmann"
"Se certo" ridacchiò mio fratello sarcastico "Allora perchè ti ha chiesto di andare solo tu e lui?"
Arrosii di colpo, non avevo pensato a quella possibilitá, ma Axel era solo il mio migliore amico...
"Ti sbagli di sicuro!" sbraitai "Io ed Axel siamo solo amici!"
Dlin Dlon.
Il campanello suonò e Mark mi fece segno di andare ad aprire.
Appena aprii la porta mi ritrovai davanti ad un enorme mazzo di papaveri rossi.
"Complimenti!" mi sorrise Axel comparendo da lí dentro.
"Oh Ax!" esclamai estasiata "Grazie mille! Sono i miei fiori preferiti!"
Presi i fiori e lo abbracciai.
"Dalli a me" disse Mark che mi aveva seguita.
Mi voltai per porgerglieli e lui iniziò ad alzare le sopracciglia ripetutamente come per dire 'Te l'avevo detto'.
Io lo fulminai con lo sguardo e poi tornai a concentrarmi su Axel.
"Andiamo?" mi domandò con un enorme sorriso sul volto.
Io annuí e salutai Mark.
"Fate attenzione!" ci urlò lui mentre ci allontanavamo "Non riportarmela dopo le 10!"
"Ok mamma!" scherzai io scoppiando a ridere seguita a ruota dal mio compagno.

Arrivammo dal signor Hilmann che erano le 7.10.
"Salve mister" lo salutammo io ed Ax in contemporanea.
"Buona sera ragazzi" ricambiò l'uomo con gli occhiali da sole "Vi preparo i soliti spaghetti?"
Annuimmo e, poi, ci sedemmo ad un tavolo.
"Non trovi che faccia troppo caldo in questo periodo?" iniziò il discorso Axel.
"Sí" esclamai "Si schiatta!"
Iniziai a sventolarmi il menù davanti alla faccia e tirai fuori la lingua come i cani.
Questa scena, probabilmente, divertí molto il mio accompagnatore che scoppiò in una fragorosa risata.
"Cosa c'è?" gli domandai confusa.
Poi mi accorsi della mia espressione e mi unii a lui.
Iniziammo a chiacchierare ed a ridere a crepapelle su qualsiasi aneddoto su Mark.
"Sai" raccontai io "L'altro giorno mi ha chiamata per chiedermi dove fosse il suo telefono, avrei voluta spaccarlo in due!"
"Ragazzi i vostri spaghetti!" ci chiamò il signor Hilmann.
"Grazie" ringrazziammo in coro.

Mangiammo senza proferire parola, ma gustandoci solo la bontà di quei meravigliosi spaghetti.
Il signor Hillmann, oltre ad essere un grande mister era anche un cuoco col fiocchi.
Ogni volta che andavamo a mangiare da lui non ci deludeva mai coi suoi spaghetti prelibati.

"Aa" ansimai appena finii il mio piatto "Che buoni!"
Axel mi sorrise e poi andò a pagare.
Uscimmo dal locale e ci recammo alla nostra seconda tappa: Riverside.
Prima, però, raccogliemmo alcune pietre piatte da un parchetto di ghiaia lì vicino.
Arrivati a destinazione corsimo come due bambini fino al fiume e ci misimo a lanciare i sassi sulla superficie dell'acqua.
"Chi fa più rimbalzi può scegliere una penitenza per l'altro?" mi propose Ax.
"Ci sto!" feci con sguardo di sfida.
Dopo sei turni si era capito, ormai, che era impossibile batterlo
"Uff!" sbuffai "Cosa vuoi che faccia?"
"Una promessa" rispose alzando il mignolino all'altezza della mia testa "Promettimi che mi chiamerai e scriverai ogni giorno"
"Promesso!" risposi senza esitazione e strinsi il mio mignolo col suo.
Poi ci abbracciammo.
"Mi mancherai" sussurrò lui sulla mia spalla.
"Anche tu" sospirai "Tanto"

Angolo autrice
Salve a tutti!
Oggi non ho scuse, non ho aggiornato perchè non ho avuto molta voglia di scrivere😅.
Spero comunque che il capitolo vi piaccia.
A me non piace molto...ma sono io che dopo un po' mi stufo delle storie che scrivo perchè ne voglio scrivere subito altre.
Sono però intenzionata a finire questa è state tranquilli che ho sempre tre bozza in più.
Infatti, nelle bozze, sono arrivata al capitolo 12 e penso che che tra circa 2 o massimo 4 capitoli la storia terminerá.
Detto ciò...

Come sempre vi chiedo di segnalarmi eventuali errori e di lasciare una stellina se il capitolo vi è piaciuto.
Grazie mille.

GAIA💙

FINALMENTE~Axel BlazeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora