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Ossessioni
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Bianco Dicembre,sonno di latte
Culli la terra con la tua notte
Hai voce soffice e respiro lieve
Ninni ogni seme sotto la neve
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12 Dicembre 1939 Auschwitz

Viktoria

-"Oh mio Dio,é sveglia grazie al cielo.." un rumore assordante mi assaliva i timpani. Riuscivo ad avvertire solamente voci sovrapposte e un orribile fischio. Lentamente aprii gli occhi accecandomi a causa del bellissimo sole mattutino,in secondo momento poi,iniziai a definire le figure di Honoria e di un soldato. Inizialmente sperai di trovare lui,sapevo perfettamente cosa aveva fatto per me,sapevo che mi era stato vicino tutto il tempo mettendo in secondo piano ogni suo impegno. Almeno volevo ringraziarlo,e dedicargli un sorriso,forse c'era del buono in quel ragazzo. Sbattei piano le lunghe ciglia bagnate per poi mettere maggiormente a fuoco.
-"D-dio mio grazie.." Honoria ripeteva come una cantilena mentre io piano mi accomodai seduta appoggiandomi al cuscino,solo in quel momento riconobbi la figura maschile. Era il soldato dell'acqua,Markus doveva forse chiamarsi.

-"Hey..Ben Risvegliata.." Il ragazzo mi guardava cercando di forzare un sorriso,i suoi occhi però erano totalmente spenti,come quelli di ogni persona presente in quel maledetto campo. Lentamente cercai di mettermi seduta portandomi una mano alla fronte,non scottavo più. Nonostante la febbre calata però percepivo il corpo tutto indolenzito,come se ancora fossi in malattia. Ero debole,molto debole. Speravo di riposare.
-"Mi hai fatto prendere un bello spavento.." Honoria strinse le labbra cadendo di nuovo nel suo pianto,portó una mano sugli occhi e cercó di trattenersi mentre le tremavano le spalle.

-"Hey..era solo una brutta influenza,non ti lascio okay?" Allungai una mano e afferrai con un gesto lento e dolce la sua,volevo farle capire che non me ne sarei andata così facilmente. In risposta sorrise con gli occhi bagnati e mi accarezzò una guancia annuendo. Solo in quel momento capii dove mi trovavo,ero in una stanza comune,una di un rispettabile soldato tedesco ma sempre di grado non importante,lo capii dalle pareti in legno spoglie e dai pochi affetti presenti in giro per la stanza. Doveva forse essere la stanza di Markus,perché mi aveva aiutata? Dovevo capirlo.

-"C-cosa è s-successo..?" La voce mi usciva fuori flebile e leggera. Quasi impercettibile,un suono soave. La gola mi bruciava da morire,ma non avevo sete,non sentivo il bisogno di nulla. Forse perché Neil aveva pensato ad idratarmi spesso. Alla mia domanda Honoria lanciò uno sguardo furbo a Markus,egli pensò subito di rifugiarsi nei miei di occhi.

-"I-ieri la febbre non calava,avevi cominciato ad avere qualche convulsione,così Honoria é venuta a casa del generale Hoffman e ci ha chiesto aiuto. Sono venuto nei tuoi dormitori e ti ho portato in braccio qui nella mia stanza. Dopo di che,lui si é preso cura di te. Non appena hai ripreso conoscenza il generale ha lasciato la mia casa."Il moro iniziò a spiegare facendomi capire tutta la situazione,così non era stato un sogno. Neil si era davvero preso cura di me,gliene sarei stata infinitamente grata. Mi dispiaceva vedere la mia amica in quello stato solamente per il mio malessere,Markus invece non capivo perché era lì con noi,stonava con tutto il resto del quadro e onestamente mi dispiaceva anche aver occupato il suo letto e averlo disturbato inutilmente. 

-"Capisco,Grazie mille Signore,lascio la sua stanza subito." Tremai forte per la debolezza mentre scesi piano dal letto cedendo quasi alle mie gambe molli. Avevo solo bisogno di stare ancora un po' a letto,non in quello del soldato però. Markus mi metteva un po' in soggezione,quello dovevo ammetterlo. Neil invece nonostante tutto quello che mi aveva fatto,non mi faceva ne paura,ne timore.

-"Devi ancora rimanere a letto Vik. Non devi assolutamente muoverti." Honoria tentava di farmi ragionare,ma io della ragione me ne sbattevo. Volevo uscire da lì,a costo di trascinarmi. Ero mortificata,non volevo disturbare un secondo di più. Markus mi afferrò per il polso dolcemente,si tolse il cappello e mi guardò da sotto le lunghe ciglia nere,con quei bellissimi occhi color cielo.

-"Rimani almeno per una doccia,Honoria può aiutarti." Insisteva,quindi alzai le spalle e sorrisi un po' per rassicurare Honoria sul mio stato. In risposta la mora imbronciò un po' le labbra e il soldato mi scrutava con interesse. Deglutii più volte annuendo.
-"Se ti serve una mano..Io sono qui.." mi guardò dal basso con i suoi occhioni. Era un ragazzo davvero gentile,come pochi. Stava offrendo il suo aiuto a una sconosciuta. Un'ebrea tra l'altro.

-"ci fa molto piacere,grazie."
Honoria si torturava le mani intrecciando le dita piano tra di loro balbettando un po',sorrisi trovandola davvero piccola e tenera. A primo impatto non sembrava il tipo di Honoria,la mia amica aveva fatto colpo. Lui aveva qualcosa di speciale,volevo capire cosa.

-"Ti va se mi aiuti e poi prendiamo qualcosa da mangiare insieme..?" Puntai tutto sulle mie parole,vediamo come reagisce. Ovviamente parlavo con la mia amica,alzò la testa subito e sorrise contenta. Non mangiavo da giorni e volevo farla contenta perché sapevo che poi me l avrebbe chiesto. Il mio piano però era appunto invitare anche Markus,per farli conoscere meglio.
-"Viene anche il soldato Markus." Aggiunsi e mi guardarono entrambi,il ragazzo non perse per niente tempo.

-"Si,C-con piacere.." fece un piccolo sorriso e si strinse tra le braccia. Sorrisi insieme a lui e avvolsi un braccio intorno alle spalle della mora.

-"Andiamo su..la doccia ci aspetta. La stuzzicai un po' accarezzandole la spalla e lei si strinse di più imbarazzata. Troppo imbarazzata.

Markus

Il tempo volava e noi non ce ne accorgevano,erano ormai chiuse in bagno da molto e io stavo morendo dalla voglia di curiosare. Viktoria aveva già fatto qualche apprezzamento in merito e cavolo se volevo capire qualcosa di quella situazione. Mi stiracchiai portando le braccia indietro e mi accarezzai la nuca. Poi guardai la porta pensieroso,mi alzai immediatamente dirigendomi li. Volevo trovarci lei,con i suoi bellissimi occhi e le sue meravigliose forme nude. Forme in cui avrei voluto sprofondare spinta dopo spinta,proprio come stava facendo Neil. Il mio più grande rivale da anni. Con una scusa mi avvicinai riponendo un libro sullo scaffale accanto al bagno,poi appoggiai leggero una mano sulla maniglia. Senza fare troppo rumore aprii la porta e senza far capire nulla sbirciai al suo interno.
I miei occhi entrarono subito in collisione con la cosa desiderata,il corpo di Viktoria nudo era davanti al mio sguardo. Honoria in ginocchio la aiutava ad asciugarsi,era di sicuro un ottima amica. Portai una mano al cavallo dei miei pantaloni percependo subito al suo interno qualcosa di estremamente duro. Alla visione del suo sedere alto,della sua femminilità nuda e dei suoi seni turgidi il mio corpo rispondeva con frenesia ed eccitazione. Dovevo fare di tutto per averla,doveva essere mia,solo mia.

Forse le avrei anche fatto del male,forse le avrei regalato anche la mia anima perché da quel istante Viktoria diventò la mia più grande ossessione.

Il Soldato D InvernoWhere stories live. Discover now