Capitolo 12 (Parte II) - Imparare a stare senza di te

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🎶 La vita e la felicità
- Michele Bravi

"Il vero amore non è né fisico né romantico. Il vero amore è l'accettazione di tutto ciò che è, è stato, sarà e non sarà".
- Khalil Gibran

La cena era trascorsa in maniera tranquilla, tra una chiacchierata, un ricordo scomodo e una risata

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La cena era trascorsa in maniera tranquilla, tra una chiacchierata, un ricordo scomodo e una risata.
Rory aveva optato per vedere un film nella televisione nuova che nonna Speranza aveva sicuramente comprato negli ultimi anni.
Accovacciata sul divano manteneva una certa distanza da Tommaso, il ragazzo infatti sedeva all'altra punta e tentava di prestare attenzione a quella scialba commedia romantica.
Aveva provato a ribellarsi, aiutandosi con gesti che simulavano conati di vomito, ma pare superfluo dire che Aurora avesse avuto la meglio.
<<Hai la stessa faccia schifata di quella volta quando siamo andati in piazza a vedere "Tre metri sopra il cielo". Era stato carino e pure l'idea di un cinema sotto le stelle qui a Borgo non era male>> proruppe la giovane.
Tommy si voltò a guardarla sollevando gli occhi al cielo.
<<Carino per te forse, io sono stato male per giorni, che porcata era quella storia?>> gesticolò per rendere più credibile la sua tesi <<Dopo tutto questo tempo ho compreso che possibilmente le responsabili delle mie relazioni fallite siate state tu e quella pellicola per adolescenti in erba. Avete messo fine alla mia virilità, un quindicenne con la vita sentimentale e sessuale stroncata sul nascere>> recitò come se fosse reale quell'accusa.

Un attore mancato, un teatrante decisamente esperto.
Rory decise di stare al gioco, senza risentimento e con un pizzico di ironia.

<<Chiedo umilmente perdono per averti privato di scopate da record, sono mortificata>> rispose con tono canzonatorio.
<<Fai bene, era parecchio che mi domandavo quando avresti avuto il coraggio di riconoscere le tue colpe>> biascicò lui mirando a lanciarle una frecciatina non troppo velata.
Aurora colse al volo quel tentativo di dirle altro e accusò il colpo con calma e grande maturità.
Maturità che fino a quel momento non era stata capace di mostrare, o almeno non come avrebbe voluto.
<<Meglio tardi che mai, Tommaso. Ammettere di avere torto non è proprio la cosa più semplice di questo pianeta, non trovi?>> chiese Rory con un filo di titubanza.

Il ragazzo si trascinò a qualche palmo da lei, diminuendo radicalmente i centimetri che li dividevano.
Con un dito le puntellò ripetutamente la guancia.
Azione, questa, che quando erano bambini compivano in segno di consolazione, quasi a dire "Ci sono a prescindere da ciò che ti succede".

Ed erano state parecchie le situazioni nelle quali Teresa si era trovata costretta a rimproverare Tommy per una qualsiasi marachella commessa, tante quante quelle in cui Aurora, con la sua minuta falange, gli aveva picchiettato le gote chiare per dimostrargli la sua presenza.
Tante quante quelle in cui lui ricambiava quel comportamento a seguito di un castigo che Paola aveva riservato alla sua amichetta del cuore.

<<Per niente, l'importante però è riuscirci, che ci voglia un secondo o l'esistenza intera>> riprese il giovane, donando sollievo alla ragazza che piano si stava accoccolando tra le sue braccia.
<<Non esiste luogo più bello di questo>> sottolineò lei aggrappandosi con maggior vigore al petto di lui.
<<Non esiste luogo più bello di questo>> confermò Tommaso sfiorandole una ciocca di capelli.

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