Due anni di differenza e un passato in comune: Aurora e Tommaso, per Borgo Paradiso, erano sempre stati "gli inseparabili".
Schiva e testarda lei, pieno di tormenti lui.
Cresciuti assieme tra una partita di calcetto al campetto dell'oratorio e una l...
🎶Ad occhi chiusi - Marco Mengoni • "Libertà e amore sono una cosa sola". - Novalis
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«L'ottava meraviglia del mondo!» biascicò Rory, con le labbra lucide di maionese, facendo riferimento all'ultimo morso di panino che aveva ancora in bocca. «Certe prelibatezze possono farti godere più degli uomini, ricordalo sempre ciatu» sentenziò Lia con finta indifferenza, scrutando di sottecchi quello che per anni era stato il suo fidanzato e che, in quel momento, aveva preso a tossire in modo convulso rischiando il soffocamento. «Ma sei scema? Vuoi farlo morire?» le chiese Tommaso battendo ripetutamente sulla schiena dell'amico, recandogli involontariamente più danno che beneficio.
Quella tecnica astrusa se l'erano tramandata come le tradizioni: più colpisci più andrà giù, o almeno così presupponevano. Da ragazzini avevano sfiorato il peggio ingurgitando alpelipe senza ritegno, fino a quando una di queste si era conficcata di traverso nella gola di Roberto e solo grazie a Paola, che l'aveva strattonato - alla bell'e meglio - dalle caviglie, era saltata fuori a getto, stile biglie in un flipper qualsiasi.
Credenze e usanze a Borgo Paradiso del resto erano un must, il fiore all'occhiello di un luogo andato avanti tra convinzioni errate - partorite da cervelli arretrati e poco allenati al nuovo - e preghiere mirate contro di taliati causa di chissà quale maiarìa. Perché le maledizioni bisognava scongiurarle: con riti improvvisati o imparati a memoria in una qualunque notte di Natale.
«Vedi un po' che grave perdita!» farfugliò Marilia mentre Aurora le pestava il piede con lo scopo vano di farla tacere. Le due avevano modi particolari di suggerirsi il giusto, in passato, infatti, si erano cimentate in parecchie brutte figure, come quando Lia, davanti al bar Parisi, era scivolata mentre si sbracciava per suggerire a Rory e Tommaso che Andrea era in arrivo e che il loro modo intimo di scherzare di sicuro non l'avrebbe gradito. Non sarebbe stato sufficiente giustificare, come erano soliti fare, quel legame che non aveva nome o definizione.
La musica emanata dalla fisarmonica - bianca e lucida - donava folklore all'intera piazza. L'ambiente odorava di casa e cose non dette, incorniciando così quella ricorrenza che tutti i presenti consideravano alla pari di un evento nazionale.
Le pettegole del quartiere bisbigliavano tra loro neppure fossero topolini pronti a squittire, con ampi e mai celati sguardi infuocati rivolti verso quella che ritenevano la coppia del sacrilegio. Tommaso, dal canto suo, rispondeva ad ognuno avvicinandosi maggiormente a Rory, ignorando quella ridicola e poca elasticità e dando appoggio all'unica donna, dopo sua madre, che per lui contava.
«Mi stanno facendo una radiografia, sento il peso delle loro opinioni addosso» puntualizzò la giovane, urlando sopra la baldoria, con dispiacere. «Lasciali perdere, quando troveranno un altro argomento del quale ciarlare smetteranno di giudicarci» Tommy le spostò una ciocca chiara lasciandole un bacio sulla tempia.
