kim taehyung, studente di medicina che lavora nel tempo libero in uno studio fotografico, una sera si ritroverà, per caso, a fotografare con la propria polaroid un ragazzo dai capelli corvini che lavora in un pub. peccato che il ragazzo in questione...
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«Taehyung! Namjoon, Jimin e Jungkook sono arrivati!» Mark corse da un lato all'altro dello studio, nel caos più totale. Sembrava di essere sul campo di battaglia di una delle guerre del Peloponneso.
«Oddio-» Mark inciampò nei piedi di qualcuno. «Ah Hoseok sei tu, vedo che sei pronto-» Il ragazzo lo guardò dalla testa ai piedi per verificare che fosse tutto in regola, scannerizzandolo come farebbe un metal detector degno di un aeroporto. «Benissimo, vai nella sala che iniziamo con te, scatterà Taehyung»
Hoseok annuì, un po' titubante, poiché non aveva mai fatto nulla del genere prima d'ora.
Appena entrò nella sala sul retro il ragazzo rimase letteralmente a bocca aperta.
Tanti piccoli set, con diversi sfondi, erano stati montati con eccellenza, con tanti punti luce e optional diversi.
Sembrava di essere sul set di Vogue Korea nella versione un po' più umile, ma era comunque degno di nota.
«Hoseok posizionati lì, Mark dici agli altri di tenersi pronti, trovi tutte le informazioni su cosa devono indossare nella cartella blu sulla scrivania, ad Hoseok l'ho detto io a voce-» Taehyung avvitò lentamente l'obiettivo della macchina fotografica scelta per quel tipo di set.
«Quando avrò fatto lo scatto giusto ti chiamo»
Mark annuì freneticamente e corse immediatamente, alla velocità della luce, dagli altri.
«Lo scatto giusto?» chiese Hoseok.
Taehyung sorrise dolcemente. «Ohw sì, è un modo di dire che abbiamo io e Mark, vuol dire che dovrò farti delle foto finché non avrò un paio di scatti perfetti»
Hoseok annuì, meravigliato dalla professionalità dell'amico. Quando Taehyung vestiva le parti del fotografo, sembrava un'altra persona.
«Perfetto-» Taehyung battè le mani. «Iniziamo»
Il fotografo fece numerosi scatti, tutti meravigliosamente studiati al minimo centimetro. Hoseok, per fortuna di Taehyung, era un modello perfetto.
«Mark!» Il fotografo chiamò il collega con voce alta per farsi sentire.
Un Mark stressato e con i capelli sconvolti si fiondò da lui. «Giuro che se quel Jungkook non la smette di lamentarsi lo strozzo-» Si schiarì la gola. «Dimmi Taehyung»
«Che ne pensi?» Il fotografo sporse la macchina fotografica verso il collega, per mostrare quello che per lui segnava "lo scatto perfetto" ossia la chiusura del turno di Hoseok.
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