ᴄʜᴀᴘᴛᴇʀ 58

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POV JIMIN

finalmente dopo minuti interminabili riesce a calmarsi e a smettere di piangere. Si alza di scatto e allunga la mano verso di me, per aiutarmi

<ok, voglio farti conoscere un altro evento della mia vita, prima di chiudere il capitolo di mio padre una volta per tutte. Ti prego tu solo ascoltami, lasciami parlare perché questa cosa mi viene davvero difficile raccontarla> mi sussurra, guardandomi dritto negli occhi.

Annuisco con la testa come per fargli capire di aver compreso tutto e sento la sua mano intrecciarsi alla mia, per poi addentrarci nel corridoio di quella ormai disabitata casa.

Camminiamo nel completo silenzio fin quando non si ferma davanti ad una porta chiusa, e prima di aprila tira un forte sospiro.
Capendo la sua difficoltà stringo più forte la presa sulla sua mano, ed una volta incrociati gli sguardi gli lascio un sorriso incoraggiante, che viene finalmente ricambiato.

Entriamo in una stanza piccolina, dalle pareti azzurre, che dal tipo di foto e dallo stile deduco essere la cameretta del piccolo jungkook.
Mi prendo qualche secondo per ammirare le foto che ritraggono sua mamma, adesso ho capito da chi ha preso il bel viso.

<che ci facciamo qui Jungkookie?> chiedo curioso, mentre vengo trascinato delicatamente di fronte al grande letto.
Tira un grande sospiro, simile a quello di prima, per poi guardarmi negli occhi e cominciare a parlare:

<era una sera come le altre, ed io ero solo un ragazzino all'epoca. Mia madre era morta da qualche mese ormai e mio padre si stava sempre più lasciando andare con l'alcol.
Rivolevo mio padre, ma lui sembrava come accecato dal dolore e dalla rabbia. Molte volte é capitato che mi prendesse a pugni o a parole, che talvolta facevano più male dei colpi fisici. Non sapevo come salvarlo e salvarmi ed ero solo, completamente solo, senza parenti con cui sfogarmi e senza amici a cui appoggiarmi.
Ero finito in brutti giri, ma la cosa non mi dispiaceva più di tanto, stavo bene con quella vita, non mi faceva pensare.
Quella sera ero tornato prima dopo essere uscito a fumare e bere con qualche ragazzo. Ero completamente trasandato e quindi mi ero messo qui, su questo letto, cercando di dormire. Mio padre non c'era in casa, ma tornò poco dopo, con qualche livido sulla faccia e con l'odore di alcol che non faceva respirare. Era palesemente ubriaco>

Sento il suo corpo che torna a tremare come prima, e non sapendo che fare allungo una mano verso la sua guancia, e la accarezzo dolcemente, per poi baciarlo.
Un bacio semplice ed innocuo, che però sembra calmarlo.

< subito mi alzai e gli corsi incontro, visto il sangue sul suo viso, ma mi spinse di nuovo sul letto, e cominciò ad urlarmi contro, facendomi sentire uno schifo.
Era entrato nel bar quella sera come al solito, e cerco di mettere le mani addosso ad una ragazza, che se ne stava immobile terrorizzata. Quando il suo ragazzo tornò dal bagno e vide la scena, si catapultò su mio padre, picchiandolo. Mio padre era tornato a casa arrabbiato quella sera, e se la prese con me, dicendo che era colpa mia e che avrei dovuto pagarla per avergli messo le mani addosso.
Credo mi avesse confuso con il ragazzo del bar.
Salì su di m-me e..>

Calde lacrime stavano scorrendo sul suo viso, mentre il suo corpo diventava sempre più mosso dai brividi

<quella sera fu l-la più t-traumatica per me. Non fece n-nulla di estremo, ma ci m-mancò davvero p-poco...>

Non posso crederci.
Come un padre potrebbe mai sfiorare il proprio figlio?
Sono cresciuto in una famiglia che mi ha sempre ignorato, fino a prendere definitivamente le distanze.
Pensavo che non ci fosse niente di peggiore, ma più guardo jungkook, più mi sento stupido per essermi lamentato della mia vita.
Ha provato il vero dolore e la vera paura sulla sua pelle, e mi spaventa la forza con la quale sia riuscito ad andare avanti. Non voglio che gli accada niente più di brutto, mi prenderò io tutti i colpi destinati a lui, basta solo che lui non provi mai più dolore.

< in questa cameretta avevo i ricordi più cari con mia madre, dalle foto, alle favole, alle canzoni e alla buonanotte. Tutti i giochi che facevamo e le notti che passavamo a parlare, era il mio rifugio. E adesso, tutti quei ricordi sono stati spazzati via dalle sue impronte, forse é questo il motivo per il quale lo odio tanto. Non ricordo più la canzone che mi cantava lei perché sono troppo impegnato a ricordare le sue mani su di me, ho dimenticato il tatto dolce di mia madre perché troppo impegnato a ricordarmi il suo rude.
E più c-cerco di cancellare quel momento più mi s-sento andare a f-fondo....>

Fa venire i brividi pensare come sia stata spezzata la sua vita. Non é il mio kook questo, penso, mentre una pazzia mi salta in mente.

<kookie, so che forse ti chiederò tanto, ma mi racconteresti passo per passi ciò che ti ha fatto quella sera?>

Lui mi guarda leggermente confuso e ferito, probabilmente sto riportando a galla tutto ciò che cerca di seppellire da anni. Ho avuto una mezza idea, ma più guardo il suo viso incupirsi più non capisco se sia la decisione giusta

< la ricordo come fosse ieri... ma perché v-vuoi saperla..?>
Chiede con le lacrime agli occhi.

<ti fidi di me amore mio?>

<sempre>

<allora prendi le mie mani e racconta>
Intreccia entrambe le mani alle mie e mi guarda negli occhi.
Dopo minuti interminabili di silenzio tira un enorme sospiro e distoglie lo sguardo

<mi ero avvicinato a lui per vedere se stesse bene.
Era pieno di ferite e avrei voluto aiutarlo, ma quando la distanza fu poca incrociò gli occhi con i miei, e quello sguardo non vorrei mai più rivederlo.
Mi spinse sul letto violentemente, mentre continuava ad urlarmi contro...>

Le mie mani si appoggiano delicatamente sul suo petto, dandogli una leggera spinta, facendolo cadere sul letto

<ma che->

<fidati di me e va avanti>


♥♥  ♥♥  ♥♥

Che cosa ha in mente il nostro jiminie?
Idee🧡👈🏼

𝙝𝙪𝙧𝙧𝙞𝙘𝙖𝙣𝙚   (𝑝𝑗𝑚.𝑗𝑗𝑘)Where stories live. Discover now