-•Capitolo 1

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«Kia, dai, aprila!»

«Che aspetti?!»

«Aprila, dannazione!»

«Va bene, va bene» borbottai sbuffando, rigirandomi la busta fra le mani.

Infine era arrivata. La lettera che avrebbe sancito la mia ammissione al nuovo liceo.

Alzai gli occhi sui miei quattro amici, che parevano più emozionati di me, seduti in cerchio nel soppalco del fienile della fattoria.

Mio padre stava lavorando nei dintorni e, vedendoci in quella posizione che ricordava vagamente l'inizio di un rito satanico, ci aveva scoccato un'occhiata perplessa, ma si era saggiamente astenuto dal fare commenti. Aveva solo spostato i capretti in un altro recinto, così, per sicurezza.

Camila era seduta in braccio a George e si dimenava in preda all'emozione, mentre sul volto di lui si delineavano smorfie più sofferenti. Fortunatamente lei non poteva vedere la sua faccia o gliele avrebbe cantate, rendendo l'espressione dolorante che in quel momento il mio amico aveva stampata in faccia il ritratto della felicità.

Leo era seduto accanto a loro a gambe incrociate, con gli sbarazzini capelli neri che gli arrivavano fin sugli occhi, ma che non riuscivano a nascondere lo scintillio furbetto che aveva sempre nello sguardo.

E poi Beth, la mia Beth, seduta appena un po' in disparte, come se non riuscisse a farsi del tutto coinvolgere dall'entusiasmo degli altri, con una lettera identica alla mia fra le mani. Sorrideva, ma era un sorriso che non arrivava fino agli occhi. Dopo quella faccenda, pensai con un sospiro, non era più la stessa.

Leo mi passò un coltello con aria solenne e beccai mio padre a fissarci.

«Devo portare via anche gli agnelli?» lo sentì chiedere in tono allarmato.

«FALLA FINITA!»

Abbassai gli occhi sulla lettera con uno sbuffo esasperato e aprii la busta, estraendo il foglio che c'era all'interno. Lo srotolai sotto gli occhi incuriositi dei miei amici ed iniziai a leggere ad alta voce.

«"Signorina Ross Kia, abbiamo preso in considerazione la sua richiesta di trasferimento nel nostro istituto. Le comunichiamo che è stata ammessa... "» Alzai gli occhi su di loro, senza riuscire a trattenermi dall'esclamare: «Sono stata ammessa! Sono stata ammessa!»

«UOOOOOOH!» gridò Camila, mulinando le braccia.

«AHI!» fu l'unico commento di George.

«Avevi dubbi?» fece Leo, visibilmente divertito da tutto quell'entusiasmo.

«Forza!» esclamai, rivolta a Beth. «Aprila!»

Vedendo che la ragazza sembrava non avermi sentito, afferrai della paglia e gliela scagliai dritta in faccia.

«KIA!» protestò lei, a cui sfuggì un violento starnuto, che fece scoppiare tutti a ridere.

Beth si ripulì alla bell'e meglio i lunghi capelli corvini dalla paglia e, dopo avermi scoccato un'occhiata omicida, passò all'apertura della sua lettera.

«Vuoi il coltello?»

«No, grazie. Non finché c'è tuo padre in giro» rispose lei, abbassando lo sguardo sulla parte sottostante del fienile. «Sta continuando a guardarci come se dovessimo sgozzare qualcuno da un momento all'altro.»

Scollò l'apertura della busta, aprì il foglio e fissò il suo contenuto con la fronte aggrottata così a lungo che noialtri iniziammo a scambiarci delle occhiate esitanti.

Love School - La scuola dell'amoreWhere stories live. Discover now