Ci siamo

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Eccoci qui, oggi è una giornata come tante altre in cui mi soffermo a cercare qualcosa che non esiste. Sto vivendo un momento particolare, proprio adesso, in cui non riesco a far decollare i miei pensieri, ma il desiderio di condividerlo mi spinge a scrivere. La mia anima oscura, volta alla ricerca dei suoi angoli nascosti vuole emergere, prepotentemente, vuole tornare alla luce; anche a costo di rimanere abbagliata, per sempre. Vorrei avere solo un momento per me, un istante di gioia, ma mi sento devastata. A volte ho l'impressione che nessuno mi capisca, mi sento abbandonata dall'intero universo. Non c'è felicità, ne calore, nel mondo in cui abita la mia mente in questi istanti tremendi in cui il fuoco avvolge le tenebre e le brucia. Difficile pensare quando le nuvole se ne andranno dal mio cielo. Oggi è solo un giorno come gli altri, penso dentro di me...passerà. Ma già lo so che in realtà non è così. Non succederà. Per quanto riguarda la mia esperienza personale, ogni cosa rimane indelebilmente impressa nella mia memoria. Non se ne va più. Nemmeno gli incubi più inquietanti. Tutto è impresso nella mia pelle. Ciò che vivo, è scritto nella persona che sono e no, non sto parlando di quei maledetti tatuaggi che tutti amano farsi. Io non amo niente. E' solo inchiostro iniettato nelle vene che fa male e basta. Perché vi tatuate? Sono convinta che alla base della convinzione di chi si tatua ci sia la voglia di imprimersi per sempre qualcosa di inesauribile. A ben pensarci, però, prima o poi, anche l'inchiostro sbiadisce. Negli anni ho imparato a non fidarmi di nessuno, soprattutto di chi promette che qualcosa dura per sempre. Mio padre mi diceva che eravamo due cuori e un'anima sola. Inseparabili. Come una coppia di pappagalli. La bugia più grande che abbia mai sentito e la verità più sconcertante che mi sia mai crollata addosso. Mi chiedo chi mi abbia mai realmente voluto bene. Vorrei tanto riuscire a ripagare con la stessa moneta il prezzo di quei terribili inganni, che le persone da me conosciute attraverso gli anni, hanno perpetrato nei miei confronti. Ho sbagliato. Non c'è niente di male ad ammetterlo. Ormai l'ho capito: non mi sono mai difesa abbastanza. Ho lasciato che tutti facessero quello che volevano: di me, con me, della mia vita. Non ho mai pensato veramente a me stessa, complici le enormi paure che avevo di non essere accettata. Ma si accorgeranno tutti di che pasta sono fatta,  prima o poi. Capiranno il mio valore quando il sole  sarà tramontato sul loro cammino, mentre sul mio sentiero un ombra della luna riporta in vita con un fragoroso boato il nero mondo dei sogni. Sono sempre stata una ragazzina tranquilla, da piccola; forse anche troppo. Non chiedevo mai niente, speravo solo di essere amata: ora so che le cose, se le vuoi, devi chiederle.  Non avevo il coraggio di chiedere di essere amata. Mi spaventava perché mi chiedevo: "e se mi rispondessero di no?"...e allora rinunciavo fin dal principio. Ero stravagante lunatica, stavo bene per conto mio. Non ho mai voluto stare in compagnia di persone che non ritenevo alla mia altezza. ma avevo bisogno di loro. Eccome, se ne avevo. I miei coetanei erano impertinenti, trattavano gli adulti in maniera irrispettosa e io non sopportavo quelle dinamiche di potere che si instauravano tra grandi e piccoli, perché ho sempre avuto l'umiltà di apprezzare la saggezza altrui. Possiamo dire che ho sofferto molto alle medie, tra i compagni di classe che abusavano della mia bontà e della gentilezza, quelle qualità che per fortuna sono rimaste comunque parte integrante della mia persona. Nonostante ciò che è successo, sono riuscita ad evolvermi, in qualche modo, nella donna che sono; per cui posso dire anche se gli altri ci vogliono comandare, anche se cercano di metterci i piedi in testa, non potranno mai cambiare quello che siamo.

Riflessioni interioriWhere stories live. Discover now