Capitolo 11

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Saltarono insieme, mano nella mano, come due amici. Come due conoscenti. Ma loro non erano né l'uno né l'altro. Erano semplicemente legati per qualche stranissima ragione.

Peter atterrò in piedi, cercando di fare meno rumore possibile. Vide che Kaylie era a terra. Le si avvicinò lentamente ma lei gli fece cenno di allontanarsi.

Kaylie si guardò le braccia. Non riuscivano nemmeno a sopportare il peso del suo corpo. Si alzò il più in fretta possibile e guardò la stanza. Gli uomini erano usciti. Erano nuovamente soli.

- E ora cosa...- iniziò Peter con un sussurro.

- Zitto. Sento dei passi.

Ed era vero. Dei passi si avvicinavano. Ma non erano di un solo uomo. Erano di una decina di persone.

- Muoviti- bisbigliò Kaylie mentre si chiudeva in un armadietto.

"Grazie al cielo che questo posto è pieno di armadietti" pensò Peter mentre si chiudeva.

Dopo qualche secondo la porta si spalancò.

- ... e quindi io suppongo che siano qui...- disse un uomo dalla voce roca.

- Ma qui non c'è nessuno!- gli urlò contro una donna.

"Quindi qui dentro ci sono anche delle donne..." pensò Peter.

- Sentite- disse quello che sembrava Dean - voi tre andate a cercarli di la, voi altri al piano di sotto- fece una pausa per riprendere fiato - mentre io li cercherò qui. MUOVETEVI!

Si sentirono dei passi che andavano da varie parti, ma Peter cercò di concentrarsi su quelli di Dean, che stava evidentemente setacciando tutta la stanza da cima a fondo. I pensieri del ragazzo andarono a Kaylie.

"Chi sa se lei ha paura come me... Chi sa a cosa pensa...".

Ma Kaylie non era spaventata. Era terrorizzata. Stava tremando e non solo per il freddo. Aveva paura di essere scoperta. Aveva paura di morire.

Ma d'altra parte si sentiva bene. Era da tanto che non provava delle emozioni così forti.

Ma i pensieri di entrambi i ragazzi tornarono alla realtà quando sentirono i passi avvicinarsi ai loro armadietti.

Peter iniziò a pregare, Kaylie a tremare così tanto che aveva paura di far cadere l'armadietto.

Si sentì l'anta del primo armadietto che sbatteva. Peter fece un calcolo. Lui era al sesto armadietto. Kaylie al quinto. Doveva trovare un modo per salvarla.

La seconda anta venne aperta e chiusa.

"Ne mancano solo tre. Poi mi troverà. Poi troverà anche Peter. Cosa dovrei fare?" pensò Kaylie con le lacrime agli occhi.

La terza.

"Pensa Peter, pensa".

La quarta.

"Addio vita. Vorrei averti vissuto meglio".

Dean appoggiò la mano sulla maniglia del quinto armadietto e lo aprì.

Peter sentì l'urlo lacerante di Kaylie.

- AH AH! Ti ho trovata! Il dottore sarà contentissimo!

Un altro urlo.

E a quel punto, Peter perse completamente il controllo. Spalancò l'armadietto e uscì.

Vide Dean che teneva ferma Kaylie con un braccio. Vide lei che si dibatteva mentre piangeva.

E quando quelle lacrime caddero sul pavimento, dentro Peter successe qualcosa. Un dolore incredibile gli lacerò il petto. E, senza sapere quello che stava facendo, tirò un pugno sulla faccia sbalordita di Dean.

Quello cadde a terra, con il sangue che gli usciva dal labbro.

Ma i due ragazzi non ci fecero nemmeno caso.

Si guardarono per un secondo negli occhi, poi Peter afferrò la mano dell'altra e iniziò a correre.

Non sapeva dove stava andando. Sapeva solo che dovevano andarsene da lì.

Sorry, but this is meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora