Vaffanculo Spideyboy!

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Capitolo 2

Vaffanculo Spideyboy!


- Ti dico che è così! -

- Naaaa, amico, tu vaneggi!

- Cooosa? Ma le hai viste? Le gemelle Olsen sono di sicuro al centro di una cospirazione mondiale. -

- Wade, non sai quello che dici. Insomma, se devo immaginare qualcuno che abbia a che fare con il governo o complotti rettiliani e terrapiattisti, mi immagino che so... quelli di Scientology! -

- Quelli di Scientology?! Pfffff, come sei prevedibile. Weasel, sei un ottimo barman, ma per favore, continua a fare quello, perché il tuo intuito fa schifo, Sherlock! Le gemelle Olsen hanno in mano una fetta di pianeta e Mary Kate è la mente, mentre Ashley il braccio! -

Stavano discutendo da ore di massoneria, scie chimiche e improbabili guerriglie tra gli eschimesi e orsi polari modificati geneticamente. Chiaramente Deadpool era profondamente convinto che gli orsi fossero superiori strategicamente e nonostante Weasel fosse scettico nel credere all'esistenza di questi super-orsi, Wade aveva prontamente risposto di come fossero reali perché, citando testualmente, "Se aveva funzionato il siero del super soldato su quel damerino di Capitan America, i super polar bears - come li aveva definiti in un momento di goliardico entusiasmo - sarebbero stati combattenti migliori di quel super nonno degli anni Quaranta".

Sicuramente si trattava di una tesi inattaccabile. Sicuramente era ubriaco, molto ubriaco. La verità era che si trovata al bar di Weasel dalle sei del pomeriggio ed ora, erano le due di notte.

La verità era che si era recato lì non per cercare un momento di ebrezza ma per annebbiare la mente e sperava con tutte le sue forza che i fumi dell'alcool potessero placare la sua sete di sangue. Sì, perché c'era una voce nella sua testa, che si stava imponendo sulle altre. Una voce bisognosa di morte e distruzione. I criminali non bastavano più, le peggiori fecce dell'umanità non bastavano più. C'erano momenti in cui tutto si dissolveva e l'esigenza primigenia di uccidere chiunque gli capitasse a tiro si faceva un pensiero prepotente, un pensiero che urlava a gran voce e richiedeva il sacrificio di persone innocenti.

Uccidere qualcosa di bello significava morire un po' anche lui.

In quei momenti cercava di placarsi, di pensare a psicostronzate come lo yoga e percorsi guidati. Pensava sempre a quel mingherlino di Edward Norton nel film Fight Club, quando per cercare di dormire serenamente la notte, partecipava a gruppi di sostegno di ogni sorta. Come diceva la tizia della pellicola?

- Entrate nella vostra caverna, dove incontrerete il visto animale guida. -

Edward Norton incontrava un pinguino. Ahahah, vado matto per i pinguini, mi diverte il loro dondolare incerto e il loro essere alleati preziosi degli orsi. Okay Wade, concentrati, torna alla caverna.

Ed era qui che Wade rimaneva puntualmente deluso. Era fermamente convinto di incontrare all'interno di essa, un maestoso e coloratissimo unicorno e invece si ritrovava dinanzi ad un dannatissimo ragno.

A quel punto imprecava come un bambino capriccioso su quanto fosse ingiusto che la sua mente non riuscisse a partorire qualcosa di meglio.

Però effettivamente quel ragnetto piccolo e a tratti timido aveva il potere di ipnotizzarlo e, solo per qualche istante, il richiamo di morte spariva.

Il problema è di come possedesse la concentrazione di uno studentello con un disturbo del deficit di attenzione e puntualmente si ritrovava nel mondo reale lasciandosi alle spalle il quieto vivere e il senso di pace che provava giocando con il minuto aracnide.

Un sonno senza incubiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora