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1925

E bene sì. Domani Thomas si sposa, ma non con me.

Alzai lo sguardo verso lo specchio, non ritrovando più la me di due anni fa, ma totalmente un'altra persona.

La notizia di Thomas mi sconvolse.

So che non avrebbe potuto funzionare tra noi due, ma io ci speravo e per quello faceva ancora più male.

Quando decisi di alzarmi da quel dannato letto per andare a lavoro, invece di prepararmi per le nozze come il resto della famiglia, John irruppe nella mia camera con una scatola tra le mani.

«Sorellina io sarò sempre dalla tua parte, ricordi? Bene: farai pentire Thomas della sua scelta.»

Posò la scatola sul mio letto ed io aggrottai le sopracciglia.
«Tadan!» Urlò tutto euforico, aprendo la scatola.

Era un vestito di seta, color rosa cipria; stile molto semplice ma elegante allo stesso tempo, con dei tacchi bassi dello stesso colore insieme a dei dettagli in oro.
«John...» Sussurrai e lo guardai negli occhi.

«Non posso, è il suo cazzo di matrimonio.»

Finii di sistemare i capelli e cercai di non guardarlo più negli occhi, per non rischiare di farmi convincere.
«E poi domani sarò tutto il giorno in scuderia. Ho del lavoro arretrato.»

Gli ricordai, ma lui se ne fregò.

«Non è vero un cazzo, siamo tutti in ferie, lo sarai anche tu e farai spalancare la bocca a tutti, uno per uno!» Osservai dallo specchio come chiuse la porta ed aggrottai le sopracciglia, voltandomi verso di lui.

«Fammi andare! Sennò avrò ancora più lavoro.»

Sbuffai, esasperata.
Non si darà pace.

«Col cazzo, Rose. Io non me ne andrò da qui finché non ti vedrò con questo vestito addosso.»
Guardai il vestito che non smetteva di martellarmi il cervello, col pensiero assurdo di andare al matrimonio dell'uomo che desideravo e amavo con tutta me stessa.

«Se me lo provo e basta mi lasci andare?»

Scosse la testa e si schiarì la voce. «Se te lo provi e vieni al matrimonio, volevi dire.»

***

Alla fine mi convinse. Ero davanti allo specchio del bagno che continuavo a mettermi in pose strane perché non ero abituata a tutta quella femminilità, anche se John diceva che farò invidia.

Si aspettava troppo da me.

«Vuoi uscire da quel maledetto bagno? Ci ha raggiunto anche Finn!»
Chiusi gli occhi e presi un bel respiro profondo.
Quella sarà la volta buona che Thomas cadrà ai tuoi piedi e se ne pentirà, fidati di John per una volta! Ascolta anche la tua coscienza.

Riaprii gli occhi ed aprii la porta del bagno, uscendo solo la testa. «Esci.» Mi impose John, con le braccia incrociate al petto, mentre Finn era seduto sul mio letto con uno stuzzicadenti tra le labbra, le braccia stese dietro di se e con le mani appoggiate al materasso.

Mi spostai da dietro la porta e la chiusi alle mie spalle, non guardando nessuno dei due e sentendo un angosciante silenzio.

«Avete ragione, forse è meglio se me lo tolgo.» Alzai lo sguardo verso Finn e lo osservai scuotere la testa in disaccordo.
«Stai scherzando spero. Stai da Dio, Rose!»

Stese di più le braccia ed appoggiò i gomiti sul letto per mantenere la schiena sospesa, sorridendo.

Guardai John e lo ritrovai con gli occhi lucidi.
«Dovresti esserci tu, al posto di Grace.» Spostai istintivamente lo sguardo, e mi rinchiusi in bagno.

«Ora lasciatemi andare a lavoro! Levatevi.»

Le loro risate mi rincuorarono e quando sentii la porta chiudersi sospirai.

Grazie di tutto, John.
Ma non credevo di farcela come ci credevi tu.

***

Quando tornai a casa, dopo una lunga giornata di lavoro, preferii passare dalla porta del retro, così da non incontrare nessuno.
Salii lentamente le scale ed a metà tragitto, una furia di nome Ada mi travolse in un abbraccio.

«Oh tesoro, quasi non ti riconosco più. Domani chiama me per queste occhiaie.»

Accennai un sorriso, quando sciolse l'abbraccio e mi strinse dalle spalle, sospirando.
«Vorrei poter fare qualcosa.» Scossi la testa. «Doveva andare così, era destino.»

Senza aggiungere altro decisi di raggiungere la mia stanza, dove trovai una lettera appoggiata al centro del mio letto.

Per la mia Rosie Shelby.

La afferrai con mani tremanti e la aprii senza perdere tempo.

Cara Rosie, so che ormai sarà troppo tardi quando leggerai questa lettera, magari starai tornando stanca dal lavoro come sempre o, magari, avrai passato una giornata al pub ed io non ti avrò aiutata a salire le scale, ma sappi che non dimenticherò mai la prima volta in cui mi innamorai di te. Si, perché c'è ne furono tante altre.
Ho sempre amato il tuo modo di fare così rivoluzionario, così ribelle proprio come me, come le bestie di 600 chili che amiamo.
Quando zia Polly ti portò a casa eri solo una ragazzina alle prese con le sue crisi adolescenziali, sembravi quasi un vegetale tra le braccia della zia...
Ricordo come i tuoi occhioni verdi si erano aperti ed erano contornati dal rossore del pianto e come mi guardavano pieni di paura mista a confusione.
Ricordo come volevi fare la finta dura, quella che ce la faceva benissimo da sola e scappare da me.
Beh, avresti fatto bene. Saresti stata in un posto più sicuro, magari sempre tra i cavalli, ma senza alcol, droga e, soprattutto, senza di me.
Dunque domani mi sposo.
Ma non sposerò la donna che tanto ho bramato e, che, so benissimo di non poter mai avere.
Ti amo, tuo Tom.

***
Angolo scrittrice

Rieccomi! Non sono mancata per molto ma va bene, ahah.

Ho deciso di pubblicare il terzo capitolo della "saga" anche se non so come procederà il quinto libro.

Questi primi tre li ho scritti durante la quarantena, ovvero la volta in cui ho conosciuto la serie.
Presa da un'ondata di ispirazione ho iniziato a scrivere a più non posso, tutto ciò che mi passava per la mente.

Vorrei finire questa storia in modo decente e non superficiale. Spero che con l'uscita della sesta, o riguardando la prima, mi vengano idee perchè ho deciso di non seguire del tutto la serie per la stesura del quinto libro, ma di basarmi sulla coppia di Rose e Thomas.

Beh? Che ne dite di questo primo capitolo? Vi aspettavate la lettera di Tom? E soprattutto: vi aspettavate le ultime quattro parole?

Per ultimo, ma non meno importante: grazie per le 5mila visualizzazioni che ha raggiunto il primo libro e grazie per le stelline! Per me significano molto.

A f***ing mess 3 || Peaky BlindersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora