Buongiorni e pranzi

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23 GIUGNO 2020

ore 8:04

la sera precedente, al ritorno dal mare, i due ragazzi avevano deciso di farsi una doccia e, successivamente, dopo aver mangiato del pan carré con una fettina di prosciutto, che tra l'altro aveva preparato Filippo, si erano addormentati. Avevano scelto il letto di Filippo, che secondo Elia era più comodo, forse perché profumava del castano o forse, semplicemente, non voleva alzarsi da quel morbido materasso sul quale si era adagiato per passare del tempo con il suo ragazzo.

- Elì io devo andare –

Filippo, il maggiore, per fortuna si era svegliato in tempo per fare le sue commissioni della giornata. Aveva un incontro di lavoro nel centro a Roma in cui lavorava. La sera precedente non aveva ricordato di impostare una sveglia, ma per fortuna il suo subconscio lo aveva spinto a svegliarsi presto, in tempo, anzi.

Il maggiore sussurrò quelle parole all'orecchio dei Elia, che per tutta risposta mugolò qualcosa di incomprensibile e si voltò verso il castano stringendogli le braccia attorno al collo facendogli comprendere che non voleva andasse via.

- Dai –

Disse Filippo stringendolo ancora, però e lasciandogli un bacio nell'incavo del collo provocando dei brividi in tutto il corpo del minore che, aperti gli occhi, con una mossa agile, si posizionò sulle gambe del maggiore.

- Dammi un bacio almeno –

Rise notando l'espressione sorpresa di Filippo

Fu proprio lui, il maggiore a far scontrare le loro labbra affondando le mani nei capelli morbidi del moro, poi chiese l'accesso con la lingua nella sua bocca picchiettando prepotentemente sul labbro superiore. Lo ottenne, ma non aveva dubbi. Elia gli avrebbe concesso quello ed altro. Fu dopo un lungo bacio che Filippo spostò le sue labbra sul collo dell'altro per poi lasciare una scia di baci umidi.

Forse era stata l'atmosfera ma nella stanza faceva davvero caldo. Fu quello il motivo che porto il minore a staccarsi dalla presa del maggiore spingendolo leggermente via poggiando le sue mani sulle spalle, abbastanza larghe, che gli si presentavano davanti.

- Cazzo –

Sibilò il moro tra i denti accennando un sorriso

- Cosa c'è? –

Rise anche il maggiore che sapeva benissimo cosa stesse succedendo, lo sentiva sopra di sé, il ragazzo di cui si era innamorato era eccitato e non nascose che anche lui lo era.

Elia non rispose a quella domanda, ma si sposto di fianco all'altro cercando di calmarsi

- Vai Filì, può bastare così –

Rise guardando verso il basso

- Sicuro –

Sorrise Filippo spostando con la mano il lenzuolo e poggiando la stessa sulla gamba di Elia.

- Si –

Rise il moro ansimando quando il maggiore cominciò a muovere la mano in cerchio sulla sua coscia, movimento che di certo non migliorò la situazione

- Vai –

Rise Elia spostando la mano del maggiore, poi gli rubò un altro bacio e lo spinse via dal letto

- Vorrei ricordarti che sei nel mio letto –

Affermò Filippo divertito portando un dito su indicando la superficie su cui Elia era ancora adagiato

- Ma tra fidanzati si condivide tutto –

Rispose in rimando l'altro che gli fece una linguaccia seguita da una smorfia della faccia che gli fece gli occhi piccoli, piccoli. Così piccoli che Filippo si intenerì e arrossì, non era mai stato così innamorato.

Il coinquilino perfetto | ElippoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora