Pizza

401 23 4
                                    

26 GIUGNO 2020

Ore 22:35

- Eccomi con le birre! –

Era la voce di Filippo, quella. Quella voce che destò sorpresa in tutti i ragazzi presenti nella sala prove, i ragazzi non erano solo gli stretti componenti della band, ma quella sera l'invito era stato esteso, in particolare da Giovanni, a tutto il gruppo di amici.

- E tu che cazzo ce fai qua? –

Rise Giovanni che si era sorpreso di vedere Filippo lì, ma allo stesso tempo non perse tempo e afferrò le birre che il castano aveva procurato con tanto affetto

- Ho detto io di passare, avete detto di invitare tutte le persone importanti per noi –

Si intromise Elia che, un po' imbarazzato, forse dagli occhi di Eva o da quelli di Silvia che lo guardavano stranite, spiegò il motivo della presenza lì del suo coinquilino. Allo stesso tempo, il moro, trovò un appoggio morale negli occhi di Martino e Niccolò che, sapendo già tutto quello che i due innamorati avrebbero detto quella sera, gli fecero comprendere che sarebbe andato tutto bene.

- Ma non capisco perché continuiamo a non invitare Filo quando facciamo ste cose –

Questa volta a parlare fu il biondino con gli occhi azzurri che teneva stretta a sé la sua, dopo mille storie, dopo mille "siamo solo scopa amici", meritata ragazza, Silvia. Fu proprio lei a sorridere a quella affermazione. In fondo entrambi avevano sempre trovato Filippo un ragazzo davvero carino e divertente, un ragazzo sincero e un vero amico su cui contare sempre. Era stato proprio lui ad interessarsi, insieme alla sorella Eleonora, della questione di Silvia ed Edoardo, e successivamente della situazione sentimentale dei due biondi che facevano tantissimo gli spigliati, ma che in realtà erano timidissimi, uno più dell'altro, anche se non lo davano a vedere, non volevano darlo a vedere.

- Bravo Luchì –

Rise Filippo superando la barriera di persone che stava occupando quella sala. Erano davvero molti per quella stanza che, allo stesso tempo, risultava davvero grande quando a provare erano solo Giovanni, Elia e Luchino, che si preoccupava personalmente di esserci a tutte le prove, da vero e bravo manager.

- Continuo a non capirlo anche io –

Concluse raggiungendo il posto vuoto accanto al moro che gli aveva fatto perdere la testa, quel posto che gli aveva catturato la vista non appena era entrato in quella stanza, non appena aveva varcato quella piccola porta marrone, un posto che forse non era posto lì del tutto casualmente. Si sedette e scoccò un bacio, senza pensarci sulla tempia del ragazzo che aveva accanto. Alla fine avrebbero parlato anche di quello, quella sera.

Fu quel gesto, compiuto con tanta spontaneità che provocò un silenzio fastidioso, un silenzio che tutti notarono, un silenzio colmo di uno scambio intenso di sguardi, degli sguardi, a loro volta, pieni di domande, di tutte quelle domande che tutti i presenti avrebbero voluto porre ai due diretti interessati, ai due soggetti che si erano baciati, ma che nessuno aveva il coraggio di fare, forse per paura di risultare indiscreto o forse perché alla fine non avrebbe stupito nessuna risposta che i due avrebbero potuto dare

- Rega le pizze si freddano –

Quel silenzio fu interrotto dalla voce squillante di Martino che, affermando quella semplice cosa, si era messo in piedi e si era diretto verso il tavolo, troppo piccolo per contenere tutti, proprio per questo motivo avevano deciso di sedersi a terra a consumare quella cena particolare, e si era posizionato davanti alle pizze che il fattorino aveva precedentemente consegnato.

Fu solo dopo che avevano distribuito i cartoni che Elia si rese conto di non aver pensato anche al suo adorato Filippo, con il quale aveva deciso di condividere la pizza, così da far aumentare le domande nelle teste dei suoi amici e, allo stesso tempo, per rimediare alla sua dimenticanza

- Elì, ma che cazzo –

Sussurrò Filippo al suo orecchio ridendo, provocando uno stato di confusione nel minore che non aveva bene capito a cosa l'altro si stesse riferendo

- Scusami Filì, non ci avevo pensato –

Cercò immediatamente di rimediare, sempre parlando a bassa voce, mantenendo lo stesso tono che l'altro aveva usato poco prima con lui

- Ma che me ne frega della pizza? –

Rise l'altro scuotendo la testa, facendo così comprendere che non era davvero arrabbiato

- Sei davvero così scontato? –

Riprese notando l'espressione del moro sempre più confusa

- La pizza margherita? –

Sentenziò portando un braccio sulle spalle dell'altro e, contemporaneamente, con l'altro prese un pezzo di pizza e lo addentò

- Se proprio non ti piace la mangio io –

Sorrise Elia indicando il pezzo che l'altro aveva appena morso e mettendo un finto broncio, lo stesso che fece sorridere tutti, che avevano rivolto verso di loro l'attenzione

- Ma dovete dirci qualcosa? –

A parlare questa volta fu la rossa che si era alzata ad aprire una bottiglia di birra, la stessa che aveva scelto dalla busta con la quale Filippo le aveva portate

- In realtà-

Cominciò il maggiore guardando il moro come a ricevere un consenso per continuare a parlare, lo stesso che non tardò ad arrivare seguito da un lieve sorriso

- Noi stiamo insieme –

Sputò fuori.

La reazione fu inaspettata, tutti applaudirono, come se avessero dato la notizia più bella del mondo, poi seguirono i complimenti ai due ragazzi e le domande, quelle rituali, a cui i due fidanzati si divertirono a rispondere.

Elia era davvero felice, i suoi amici erano davvero delle persone fantastiche, erano la conferma che non c'è un modo perfetto per essere accettato, basta essere te stesso. Era quello che aveva fatto lui. Si chiedeva come potesse meritarsi delle persone tanto belle che gli volessero bene, davvero bene, che non pensassero solo alle apparenze, che non gli chiedevano di cambiare solo per essere loro amico, che anzi, gli chiedevano di essere come meglio credeva, come lui era davvero.

spazio autrice

oggi stava per saltare tutto, cioè avevo quasi deciso di non postare il capitolo oggi perché fino a trenta minuti fa non avevo scritto nulla, anche se da oggi pomeriggio mi balenava quest'idea nella testa.

Spero vi piaccia, anche se brevissimo e di passaggio, è vi auguro buona lettura dicendovi che presto succederanno cose.

Spero di non ridurmi all'ultimo secondo anche domani, perché sarà una giornata impegnativa.

Il coinquilino perfetto | ElippoDonde viven las historias. Descúbrelo ahora