Partiamo dal presupposto che le persone cambiano. Si può cambiare in pochi secondi, in seguito ad un'azione, una parola, una situazione. Si può cambiare col tempo, che ci mette davanti soluzioni differenti che plasmano la nostra personalità. Si può, talvolta, non cambiare affatto, ed è anch'esso un cambiamento dato che, più o meno, volutamente si decide di non cambiare.
Sta di fatto che, in un modo o nell'altro, si cambia.In sei anni, Rose poteva certamente affermare di essere cambiata e, soprattutto, cresciuta. Non era più la ragazzina che, a undici anni, trotterellava per i corridoi di Hogwarts, inciampando ogni due per tre, seguita da suo cugino Al e tenuta d'occhio dai cugini più grandi. I suoi capelli crespi era stati domati, con molta pazienza, molta cura e soprattutto molto dolore. Aveva stretto nuove amicizie e i cugini erano rimasti il rifugio sicuro dove nascondersi dopo che quello stronzo del terzo anno l'aveva presa in giro, meritandosi ovviamente un pugno da James. Era una persona molto impulsiva, ma amava la sua famiglia.
Anche Rose amava la sua famiglia, ma si sarebbe volentieri risparmiata i connotati tipici dei Weasley-Potter. Anche perché quelli utili non li aveva ereditati. Era una cosa babbana che si chiamava genica, una cosa così, secondo la quale si ereditavano alcuni connotati di ogni genitore, ma soprattutto alcuni prevalevano su altri -il colore marrone sul rosso, ad esempio. Tuttavia, il rosso Wesley doveva essere talmente forte da aver preso il sopravvento anche sui capelli neri di zia Audrey, figuriamoci su quelli castano chiari di sua madre. L'unica a non essere rossa era Molly, e non se ne conosceva ancora il motivo.
Chissà, forse anche la genica a volte toppa.
Rose aveva sperato che la genica toppasse -supponeva fosse il termine giusto, l'aveva sentito pronunciare qualche volta da una nata babbana e sperava di utilizzarlo bene- anche sul colore dei suoi occhi, ma le sue iridi color nocciola non lasciavano dubbi, non era possibile avere gli occhi azzurri. Eppure, suo fratello li aveva. L'unico, se si escludevano i " fari" verdi di Al. Per i capelli non aveva speranza, crespi come quelli della madre, la quale per fortuna le aveva donato anche una buona dose di intelligenza.
Dopo tutto quello che mi ha negato, almeno questo!
Non che a Rose importasse davvero l'aspetto fisico, non era una ragazza che si fermava a questi convenevoli. Era consapevole che il vero valore di una persona è nascosto nella sua mente e nel suo cuore, non di certo nella taglia dei suoi pantaloni.
Ad ogni modo, non era a questo che stava pensando. Ogni volta che iniziava a riflettere su qualcosa nel suo cervello si aprivano contemporaneamente scenari di anfratti reconditi che la portavano a deviare dalla linea principale dei suoi pensieri, ed era quello che era successo di nuovo.
Sbuffò sul piatto della colazione davanti a lei, rinunciando a rimettere in ordine la sua testolina bacata, e osservò stupida Al e Malfoy che camminavano verso il loro tavolo. Per la precisione, il loro tavolo Grifondoro.
«Buongiorno Rosie» la salutò allegramente suo cugino, guadagnandosi un paio di occhiatacce dai suoi compagni di casa. Nessuno, ad Hogwarts, rispettava le divisioni dei tavoli per casa, né i professori pretendevano che fossero rispettate. Per sfavorire il razzismo tra Case, nessuno imponeva di stringere amicizia o di sedersi solo accanto ai propri compagni di Casa, e sarebbe anche stato sbagliato farlo. Hogwarts, d'altra parte, era l'abitazione degli studenti per nove mesi l'anno, era impensabile che trascorressero il loro tempo libero sempre con le stesse persone, confinati dietro amare convinzioni che non fanno altro che dividere.
«Potter, Malfoy» attirò la loro attenzione Matt Baston, che discuteva tattiche di Quidditch con Louis, «Non riuscite a scoprire le nostre mosse».
Rose aveva sempre pensato che la faccenda dello sport fosse importante. Ogni squadra puntava alla vincita del campionato, com'era normale che fosse, ma vi era una rivalità per molti versi malsana. Insomma, lei stessa, come battitore, non si faceva troppi scrupoli quando provava a disarcionare gli avversari dalla scopa, ma alcuni, come appunto Matt o James, prendevano la faccenda un po' troppo sul personale.
Scorpius gli rivolse una schifata occhiata di superiorità, mentre Albus si limitò a scrollare le spalle. Essere un grande Cercatore non faceva di lui una celebrità, era sempre stato James quello su cui si proiettavano, per eredità, le glorie di suo padre.
«Weasley» disse Malfoy sottovoce, per non farsi udire nemmeno da suo cugino. Tale cugino -complottista nato che non si accorgeva di ciò che gli stava accadendo sotto al naso- continuò a spalmare la marmellata sulla sua fetta di pane tostato. Aveva un sorrisino che la diceva lunga su quanto fosse innocente, di qualsiasi cosa fosse colpevole.
«Ho ricevuto il gufo di mio padre, non era un incantesimo» continuò senza troppi dettagli, certo che la sua interlocutrice avrebbe capito. Non ne aveva mai messo in dubbio l'intelligenza, semmai la razionalità. E infatti la ragazza comprese senza problemi, ricordandosi della conversazione in biblioteca. Scorpius aveva inviato un gufo al padre per sollecitarlo a dirgli di quale incantesimo si trattasse. Il fatto che la nebbia della partita di Quidditch non fosse frutto della magia, però, fece vacillare le teorie di Rose.
«Che cosa può creare tutto quel fumo?» domandò più a se stesso che alla ragazza che gli sedeva di fronte, adesso che Al aveva abbandonato misteriosamente il tavolo, lasciandoli soli.
Rose iniziò a riflettere, ripensando ai week-end dai Grenger e ai racconti di sua madre. Su nonno Arthur non si poteva far affidamento. Non ricordava ci fosse qualcosa che potesse creare tutta quella nebbia, anche perché quel qualcosa doveva essere stato incantato per evitare che si diradasse, e incantare un oggetto babbano, oltre che vietato e molto pericoloso, era anche difficile. Niente che rientrasse nel programma scolastico, comunque.
«Penso che dovrei chiedere ad Hugo» sentenziò la Rossa, consapevole che di babbanologia il fratello ne sapesse molto più di lei. In una qualsiasi altra situazione, avrebbe avuto dei problemi ad ammetterlo, ma il fatto che stesse parlando di suo fratello e che il corso di Babbanologia, ad Hogwarts, facesse pena, la facevano prendere la sua ignoranza a cuor leggero.
«Ma la biblioteca è piena di libri sui babbani» replicò il biondo, stizzito dal dover attendere una risposta, per di più da un Weasley. Rose l'aveva osservato, nei giorni precedenti, quando era in attesa del responso dal padre, e aveva potuto appurare come acuisse la vista non appena sentiva un gufo bubolare e come si muovesse rigido in maniera innaturale nella sua uniforme cucita su misura. Odiava aspettare, era chiaro. Era cresciuto come un piccolo Lord ed era abituato ad aver tutto e subito.
«Scritti da maghi» replicò la ragazza stizzita «Non hai idea di quante baggianate ci siano scritte».
Malfoy si zittì per qualche secondo, poi sospirò, vinto.
«D'accordo Weasley, ma fa' presto» sentenziò prima di andarsene.
Se avesse potuto, Rose avrebbe volentieri replicato che non era la sua schiava tantomeno la sua elfa domestica, dunque doveva stare ai suoi tempi. Peccato che ella avesse, se possibile, ancora più fretta del socio.
Quasi sputò tutto il succo di zucca che stava bevendo quando vide suo fratello avanzare con sicurezza verso il tavolo dei Grifondoro. Era un bel ragazzo, altezza Weasley, capelli Weasley, occhi Weasley. Si sedette sgraziatamente davanti a lei iniziando a mangiucchiare qua e là. Grazia ed eleganza Weasley.
Rose si schiarì la voce, come faceva sempre prima di iniziare un rimprovero, e ciò mise in guardia suo fratello.
«Hugo» esordì con voce eccessivamente smielata. Era chiaro che volesse chiedergli un favore, se n'era accorto persino lui. «Tu sai niente di fumo babbano?».
N.d'A.
Che dite, secondo voi Hugo ne sa qualcos'altro? Ci fidiamo? Chissà...
E voi avete ipotesi su cosa possa essere? Di che si tratta?Ad ogni modo, vi ricordo che fino al 30 luglio è possibile partecipare al contest di scrittura creativa indetto dal profilo hpitalia scrivendo una oneshot con un piccolo puffskein! Andate a leggere il regolamento per saperne di più
A prestissimo con il nuovo aggiornamento
flyerthanwind
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Inkessence - Profumo d'inchiostro
Fanfiction[COMPLETA] Rose Weasley. Saccente, orgogliosa, Grifondoro. Scorpius Malfoy. Saccente, orgoglioso, Serpeverde. Cosa succede quando Hermione e Asteria decidono che le due famiglie più differenti dell'intero Mondo Magico devono andare d'accordo? E cos...