Capitolo 4

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«Perché Oray odia così tanto gli angeli?»

Quando Arianna formulò quella domanda Laila si bloccò. Non si aspettava che le chiedesse una cosa del genere, credeva che la ragazza avrebbe fatto solo delle domande riguardo il nuovo mondo in cui si trovava e non su qualcosa di così personale.
Arianna la guardava in attesa di una risposta, non era uno sguardo insistente ma era comunque uno sguardo curioso. Come facevano quegli occhi grigi a contenere così tanta tristezza e così tanta curiosità allo stesso tempo? Laila non ne aveva idea, ma li evitò, puntando il suo sguardo altrove.
Quella era una domanda scomoda, molto scomoda. Arianna le sembrava una brava persona, ma l'aveva appena conosciuta, poteva davvero rivelarle una cosa del genere? Sicuramente Oray non sarebbe stato d'accordo, era già stato esitante ad ospitare la ragazza in casa propria, figuriamoci se voleva che Laila le rivelasse qualcosa di così delicato per lui. Non poteva rispondere a quella domanda. Oray le aveva confidato la verità che si nascondeva dietro quell'odio perché si fidava di lei e Laila non avrebbe tradito la fiducia del suo amico più caro.

«Scusa, non avrei dovuto chiederlo» disse Arianna, notando il brusco cambio di atteggiamento della vampira.
«

Oh no. Non fa niente» la tranquillizzò Laila. Arianna non poteva di certo sapere che la risposta fosse qualcosa che la vampira non poteva rivelare, non doveva scusarsi.
Laila ricordava ancora quando, quattro anni prima, Oray le aveva raccontato cosa gli era successo quando era ancora bambino, la ragione per cui il diavolo vedeva gli angeli come degli esseri spregevoli e senza cuore. All'epoca Laila aveva ancora quattordici anni e Oray ne aveva sedici, quel giorno avevano litigato perché il diavolo si era arrabbiato quando aveva saputo che la vampira fosse amica di Zoe. Laila se l'era presa molto, pensava che quello fosse un atteggiamento possessivo. Ma non si trattava di possessività, Oray aveva paura che l'angelo facesse del male alla sua amica, era per questo che era così furioso. Quando glielo disse la vampira era confusa, non capiva perché mai Zoe avrebbe dovuto ferirla. Quando riuscì a calmarsi un po', l'amico si fece coraggio e le confessò la tragica storia che si nascondeva dietro quella paura, una storia di ingiustizia e crudeltà, una storia che solo pochi conoscevano.


꒰ঌ ໒꒱

Quella sera Laila lasciò che Arianna dormisse in camera sua come aveva fatto nel pomeriggio. I vampiri non avevano bisogno di dormire più di qualche volta al mese per essere abbastanza riposati. Oray non era ancora andato a dormire, ma si trovava nella stanza sulla destra del corridoio, quella di fronte alla propria camera e affianco alla cucina. La stanza segreta, quella sempre chiusa a chiave, dove l'unico che poteva entrare era il diavolo e quando ne usciva aveva sempre un'espressione malinconica sul volto e lo sguardo perso. Laila aveva un paio di idee su cosa potesse trovarsi dietro quella porta, ma non aveva mai chiesto all'amico cosa vi fosse davvero. Se quello che pensava la vampira fosse stato giusto sicuramente al diavolo non avrebbe fatto piacere parlarne. Inoltre, Laila si sarebbe sentita in colpa a invadere qualcosa che Oray voleva rimanesse privato. Avrebbe aspettato il momento in cui lui stesso avesse deciso di parlarne. E se non avesse mai voluto confidarlo all'amica, lei avrebbe rispettato la sua decisione.

Laila lanciò un ultimo sguardo alla porta e poi si diresse in cucina. I piatti e le ciotole sporche nel lavello le ricordarono dei suoi tentativi falliti di preparare dei piatti tipici del mondo umano. La vampira non era per niente brava a cucinare, d'altronde non ne aveva mai avuto effettivamente bisogno, dato che si nutriva con il sangue e il cibo umano poteva solo masticarlo per poi sputarlo (il suo stomaco non lo avrebbe retto), ma la sua passione per il mondo umano l'aveva portata a provare varie ricette. Lo faceva principalmente quando si trovava nel mondo umano con la sua ragazza, Laura, ma ogni tanto cercava di cucinare qualcosa anche a casa.
La sua ragazza era molto più brava di lei a cucinare, anche se Laura diceva che il suo altro ragazzo era quello che ad avere un vero e proprio talento in cucina. Laila l'aveva incontrato un paio di volte e le sembrava simpatico.
La sua fidanzata, una bellissima umana dai capelli neri e la pelle olivastra a cui piaceva particolarmente il colore verde, era ambiamorosa e Laila polyamorosa, quindi non era un problema per loro che l'altra avesse altri partner, finché c'era una buona comunicazione le cose continuavano a funzionare alla grande. La vampira non capiva perché le relazioni polyamorose fossero viste male da buona parte degli umani. Lei non aveva mai pensato che ci fosse qualcosa di strano, anche prima di capire che il polyamore era la cosa giusta per lei. Questi tipi di pregiudizi erano tra le poche cose che non le piacevano del mondo umano. Perché limitare il proprio amore solo per rientrare in delle stupide "regole" sociali? Amare più persone non significava amare un partner più di un altro, ma condividere il proprio amore con più di una sola persona. Così come si può voler bene a più di un amico, si può amare più di un partner.
Laila al momento non aveva altri fidanzati o fidanzate all'infuori di Laura, ma le era capitato più volte in passato, sia con dei ragazzi, sia con delle ragazze e anche con persone nello spettro non-binario. Sapeva però che, essendo polyamorosa, prima o poi si sarebbe innamorata anche di qualcun'altro e quando sarebbe successo l'avrebbe semplicemente detto alla sua ragazza, senza problemi o litigate inutili.

La Profezia Delle GemelleOnde as histórias ganham vida. Descobre agora